Padovan non ha dubbi: solo Spalletti può essere il candidato per la panchina dell’Italia. Forte critica agli altri nomi emersi…
Roberto Mancini non è più il commissario tecnico della Nazionale italiana. Questa è la notizia che ha scosso il mondo del calcio nella giornata di ieri. Subito tutti gli addetti ai lavori hanno inziato ad interrogarsi sul nome del possibile sostituto, dato che non manca poi molto al ritorno in campo degli azzurri per le gare di qualificazione al prossimo campionato europeo. Subito si sono fatti largo i due nomi più importanti tra gli allenatori italiani liberi in questo momento: Antonio Conte e Luciano Spalletti. Sono, però, emersi anche diversi nomi di calciatori campioni del mondo nel 2006, come De Rossi, Cannavaro o Gattuso. Il noto giornalista Giancarlo Padovan, in un editoriale su calciomercato.com, ha detto la sua, criticando aspramente molti dei nomi citati.

“De Rossi, Cannavaro, Gattuso… È davvero sconfortante!”
“D’accordo che nel calcio tutto è possibile, anche che un c.t. si dimetta senza una ragionevole spiegazione, ma leggere che tra i possibili sostituti di Roberto Mancini ci sono Daniele De Rossi, Fabio Cannavaro e, forse, Rino Gattuso è davvero sconfortante. Sia perché pensare a una di queste soluzioni vuol dire azzerare in tutto e per tutto il merito. Sia perché si manca di rispetto a chi, libero da impegni con i club, potrebbe vantare ben altro curriculum e ben altra esperienza. Luciano Spalletti e Antonio Conte, per esempio, ma anche Marco Rossi con l’Ungheria e Gianni De Biasi con l’Albania (ora è in Azerbaigian), hanno fatto prima una dura e malpagata gavetta e poi, in piccolo o in grande, hanno contribuito alla storia del calcio italiano e europeo. De Rossi, invece, da neo allenatore, è stato esonerato a Ferrara (in serie B), Cannavaro ha contribuito sensibilmente alla retrocessione del Benevento (dalla B alla C), mentre Gattuso, a parte una Coppa Italia con il Napoli, ha collezionato solo esoneri e rinunce (Fiorentina, Tottenham)”.
“Sosterrei una campagna per De Zerbi”
“Davvero il ceto tecnico del calcio italiano non sa produrre qualcosa di meglio? Ed è così difficile stabilire che i valori individuali si fondano anche e soprattutto sui risultati? Non fosse già occupato con la Premier, sosterrei una campagna per De Zerbi c.t. (una svolta, finalmente), ma visto quel che ha fatto nella sua carriera e come ha vinto nell’ultima stagione, mi sembra giusto e irrinunciabile, rivolgersi a Luciano Spalletti, un uomo che, prima di tutto, sa come si vive. Un uomo di parola che dice: sì, sì e no, no. Uno di cui, prima di volare, ci si può fidare”.
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