Ordine: “Milan, con la fatal Spezia hai replicato i soliti limiti!”

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Nel suo consueto editoriale per Il Giornale, Franco Ordine ha analizzato la pesante sconfitta di ieri del Milan contro lo Spezia.

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“Per il Milan è diventata la (fatal) Spezia. Trattasi della sconfitta più dura e più amara che può compromettere i propositi futuri di Champions per non parlare dell’appuntamento di martedì prossimo nel derby di ritorno della semifinale europea. Maturata in provincia, secondo sciagurata tradizione della stagione, con grandi meriti dello Spezia e clamorosi buchi dei rossoneri, capaci di mettere in vetrina solo vizi noti, pigrizie, inadempienze, povertà di idee e condizione disastrosa della panchina, chiamata a sostituire alcuni assenti, tra infortunati e non. Stefano Pioli ha raschiato il fondo del barile: a metà della ripresa ha chiamato alla ribalta sia CDK, spento come un fiammifero spento in una tempesta di vento, che Adli, una sorta di desaparecido, ripescato per necessità.

Se alla fine, a risultare degni del Milan per impegno e rendimento, sono rimasti in due, Tonali e Tomori, la sconfitta netta del Milan è diventata un epilogo naturale di quest’altro viaggio a mani vuote. Hanno tradito in tanti, troppi per non pesare sul risultato e sulla qualità, modesta, del gioco. Due soli spunti di rilievo, divisi nelle due frazioni: il palo scheggiato da Tonali dopo 7 minuti, il palo esterno centrato da Diaz sostituito proprio al culmine di una perfomance incoraggiante. Ecco l’altro limite denunciato ieri dal Milan. Per conservare qualche preziosa energia in vista della sfida di martedì, Pioli ha sostituito sia lo spagnolo che Theo Hernandez. Ne ha ricavato zero contributo.

E questo è solo un aspetto dell’inquietante deficit rossonero. Perché poi ha continuato a replicare i limiti più recenti. Per esempio a prendere gol da calcio d’angolo, come è successo puntualmente nel derby da Dzeko. L’onore è toccato a un difensore polacco, di bella statura, Wisneiewski, tutto libero a due passi da Maignan, il più lesto a riprendere la respinta del palo centrato da Amian, un’altra torre difensiva mossa da Semplici. A chiudere i conti, quasi per una sorta di contrappasso (il milanista Daniel Maldini firmò la sconfitta dell’Inter), ha provveduto un giovanotto cresciuto nell’Inter, Salvatore Esposito, 22 anni di Castellamare di Stabia: la sua punizione alla Platini ha stregato persino Maignan, riuscito solo a schiaffeggiare il pallone finito nell’angolo alto, imprendibile.

«Difficile spiegare il perché di questa situazione» la resa pubblica di Simon Kjaer dopo il passaggio sotto la curva rossonera, arringati dai capi della tifoseria. I milanisti, Pioli compreso, sono rimasti in religioso silenzio per 2 minuti: «Ci hanno spronato», l’imbarazzata chiosa del tecnico. Ancora una volta il Milan ha denunciato la sua difficoltà a trovare varchi al cospetto di un rivale ben chiuso (Semplici ha infatti scelto la difesa a 3). E non c’entrano le assenze di Leao o di Giroud, intervenuto a 20 minuti dalla sirena. La sconfitta è una doppia occasione persa perché nel frattempo, a Salerno l’Atalanta, che inseguiva, è rimasta al palo sconfitta da una stoccata di Candreva. In classifica, il Milan è rimasto al quinto posto e a meno 4 dalla Lazio”.

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