Nel corso della puntata di oggi del Talk, è intervenuto a Radio Rossonera Franco Ordine. Con l’esperto giornalista abbiamo parlato della sfida contro la Fiorentina e di qualche singolo.

C’è stato molto di San Siro nella vittoria di ieri, contro la Fiorentina: “Sì, su questo credo non ci siano dubbi. Ho l’impressione che costituisca una sorta di benzina in più per la squadra, soprattutto nel finale. E’ successa la stessa cosa anche a Roma. Mi sembra che ci sia questo aspetto in più, come se i giocatori prendessero delle vitamine prima della partita”.
Sull’arbitraggio, commenta: “Il tema delle compensazioni mi sembra, nel caso del Milan, non di attualità. Non ho visto episodi, e parlo di macro errori, in questa ultima parte del campionato. Quello che ho visto ieri sono due cose: la mancata espulsione di Maleh ed il mancato rigore su Leao. Il fatto che il Milan non prenda rigori a favore dal 17 gennaio, la sera di Milan-Spezia, statisticamente è una curiosità. E almeno la curiosità deve far discutere”.
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Oltre a Maignan e Leao, copertina della sfida di San Siro, chi sul podio? “Io dico Theo Hernandez. Perché senza accorgercene molto, sta migliorando nettamente la fase difensiva. Sta diventando tutte le volte che scende in avanti sempre più importante e decisivo. Sta crescendo anche come capacità calcistica di cambiare il suo repertorio, è una qualità non di poco conto. Maignan su Cabral è vero, fa una parata d’istinto, ma è obiettivamente dalla sua parte. Per esempio, io considero una parata spettacolare quella contro il Bologna su Barrow, un capolavoro”.
Sul calendario: “Non sono d’accordo che non vada guardato. Secondo me valgono due grandi differenze: il peso specifico della cifra tecnica e le motivazioni. Quando dissi che il Sassuolo sceglie le partite da giocare, mi riferivo esattamente a questo. Perché il Sassuolo fa una partita molto bella a San Siro con il Milan e l’Inter e vince? Anche con la Juve andata e ritorno? Poi fa partite molto brutte a Cagliari e a Napoli e le perde. Perché, se la squadra e l’allenatore sono gli stessi? Il problema sono le motivazioni. E’ una squadra che punta ai grandi palcoscenici e agli avversari di vertice. E’ così”.
Ieri ha un po’ tradito la trequarti del Milan: “Questo è un po’ da sempre il problema principale che spiega il ridotto numero di gol. Se il Milan avesse avuto in questa fase il Brahim Diaz delle prime 10-12 di campionato, o il miglior Messias, probabilmente oggi avrebbe un numero di gol maggiore in casella e qualche punto in più in classifica”.
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