Milan, Ordine: “4 esponenti della cavalcata Scudetto stanno rendendo poco”

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Franco Ordine ha scritto il suo consueto editoriale su Il Giornale dopo il deludente pareggio del Milan contro il Lecce. Il giornalista si è posto due domande sul recente rendimento dei rossoneri, analizzando 2 elementi: l’allenatore, Stefano Pioli, e il rendimento di 4 calciatori in particolare: Kalulu, Theo Hernandez, Pioli e Brahim Diaz.

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“Stefano Pioli ha capito quel che sta accadendo? La risposta è affidata alle prossime esibizioni del Milan, a cominciare dalla Supercoppa d’Italia che però è una sfida secca, con una storia atipica. L’altro quesito è invece molto più attuale e riguarda lo scadente rendimento, post sosta mondiale, da parte di 4 esponenti decisivi della cavalcata tricolore. Il primo della lista è sicuramente Pierino Kalulu che ha avuto il merito di imporsi come anello d’acciaio della difesa quando l’infortunio di Kjaer sembrava scavare una buca profonda. Avrebbe forse bisogno di recuperare qualche preziosa energia ma qui spunta il tema di fondo. Con chi sostituirlo? Kjaer sta riprendendo quota solo ora, Gabbia viene utilizzato solo quando è inevitabile. La più pallida controfigura, sempre in difesa, è quella di Theo Hernandez che, a differenza di altri, non si è giovato della sosta, ha giocato il mondiale quasi per intero con la Francia, è ritornato dopo appena qualche giorno di relax e non ha più avuto quell’impatto decisivo che ne ha fatto delle sue discese e dei suoi gol un interprete perfetto del calcio di Pioli. A Lecce, per la prima volta, è stato sostituito dopo un tempo a causa appunto della sua resa largamente insufficiente. A rimpiazzarlo con Ballo Tourè infortunato ha provveduto Dest: non è la stessa cosa”.

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“Passiamo a Tomori: meno vistose le sue amnesie, piuttosto sono emerse pecche nel gioco aereo, ma sono state accentuate anche da qualche segnale di nervosismo tipo la scenata fatta a Tatarusanu in Milan-Roma per un’uscita sbagliata. Ecco un aspetto da non sottovalutare: non giocano sereni dietro. A completare il quartetto c’è poi Brahim Diaz, diventato titolare per via del ritardo con il quale De Katelaere si sta inserendo nel registro calcistico italiano. E qui sul mercato povero è inutile tornare. Lo spagnolo è vivace, pronto a dare unamano con qualche ripiegamento ai due pilastri di centrocampo (Bennacer è il vero indispensabile), ma in materia di gol è ancora lontano da una cifra consistente, scandita da uno che gioca dietro le punte e in particolare dietro Giroud, che sta facendo gli straordinari senza mai farlo pesare”.

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