Sulle colonne de Il Giornale di oggi, Franco Ordine ha commentato gli inaspettati botti di mercato che hanno scosso la Serie A.

“Bisogna essere sinceri: i 2-3 fuochi d’artificio che hanno illuminato l’ultima settimana di calciomercato hanno sorpreso tutti compresi addetti ai lavori e cronisti di antico pelo.
È vero che sono stati esplosi sulla spinta di un limite certificato (pochi gol della Juve) e di una possibile futura partenza oppure per fedeltà allo schema del rinnovo dei ranghi con relativa plusvalenza (l’Atalanta guadagna dallo scambio tra Boga e Gosens), ma di fatto hanno spiazzato i pronostici che sembravano dettati dalla crisi economica e dalla necessità di non appesantire i bilanci. Questo è l’aspetto finanziario.
Come ricaduta, c’è un’altro aspetto che sta animando il dibattito calcistico. Le riflessioni sono due. La prima: se la Juve si è spinta all’operazione da 91,6 milioni per Vlahovic e perché ha ufficialmente lanciato la rincorsa a un posto in Champions. La seconda: se poi l’Inter ha rimpolpato la sua rosa (Caicedo oltre a Gosens), la cui cifra tecnica è già nettamente superiore rispetto alla concorrenza, e perché non vuole pensieri per i prossimi impegni che saranno molto impegnativi (derby, Napoli e Liverpool in Champions). Ma se questi due progetti dovessero realizzarsi, chi perderebbe il posto in Champions?
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Il Napoli ha già recuperato la parte più preziosa della sua rosa e tra un po potrà utilizzare anche Anguissa e Koulibaly che sono, con Osimhen, la colonna portante dello schieramento di Spalletti. Ha ripreso a praticare un calcio disinvolto e spettacolare e dopo la sosta avrà il passaggio col Venezia prima del confronto diretto con l’Inter. L’Atalanta ha immesso nel motore Boga che ha caratteristiche offensive rispetto al tedesco ceduto all’Inter: è la strada scelta da Gasperini per riparare all’assenza di Ilicic e al ritardo in classifica.
Il Milan è rimasto praticamente fermo (Lazetic al posto di Pellegri) e sembra intenzionato a rinviare a giugno prossimo l’acquisto del difensore centrale correndo il rischio di restare senza sostituto di Kjaer. Sulla carta allora è Pioli quello che rischia di più.”
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