L’ex DS della Nocerina racconta di quando seguì Okafor per conto del Milan: tra caratteristiche, valore e aspettative
Dopo aver ascoltato il parere di Hernan Crespo su Noah Okafor al Milan, un altro personaggio del mondo del calcio lo racconta ai tifosi rossoneri. Danilo Pagni è stato collaboratore dell’area tecnica e scouting del Milan nel 2017, quando andò a osservare da vicino proprio Okafor, l’attaccante che ieri è sbarcato a Milano e che questa mattina sosterrà le visite mediche. Al sito di Alfredo Pedullà, spiega il profilo dell’attaccante svizzero a 360°, svelando anche cosa vide 6 anni fa a Basilea. Di seguito, la sua intervista riportata da alfredopedulla.com.

Che giocatore era ed è?
“Era il 24 novembre 2017 vado a vedere Basilea-Manchester United di Youth League – esordisce Pagni. Indico Noah Okafor come un calciatore da prendere, avevo intravisto in lui delle qualità eccelse. Non si era mai allenato in prima squadra, ma per me era già un calciatore da prendere. E lo scrissi al Milan”.
Adesso, però, Okafor sta per diventare davvero un nuovo giocatore del Milan:
“Avremmo risparmiato tanto, ora è costato 15 milioni. Il suo valore rispecchia la cifra spesa? Sì, siamo al limite. Parliamo sempre di un club come il Milan”.
Pagni è poi tornato a parlare del primo impatto avuto con il centravanti:
“Io l’ho visto giocare più da esterno, giocava molto sul binario. Lo definì un potente veloce, con un fisico molto proporzionato. Segnalai di prenderlo senza indugio, ma nella relazione segnalai che giocando da esterno faceva pochi contro movimenti, attuava poco il corto-lungo e viceversa. Vedevo un calciatore potente, veloce, di grande personalità e capace di rompere la linea. È cresciuto negli anni, ma da qui a dire che possa venire al Milan e fare la differenza sono molto cauto. Ha avuto una maturazione tecnico-tattica importante, ha iniziato a trovare discretamente la via del gol”.
Noah e Oli
Pagni, poi, si è soffermato sui numeri dello svizzero, parlando anche del compagno di reparto Olivier Giroud:
“Non ha caratteristiche similari al francese. Giroud è più un uomo d’area, sente la porta e fa del killer instinct la sua dote principale. Okafor, invece, può rompere la linea svariando su tutto il fronte d’attacco. D’altra parte giocava esterno al Basilea. Certo, ha fatto un grande percorso e lo si è visto anche nei numeri che hanno caratterizzato le sue ultime stagioni”.
E su una possibile coppia d’attacco con Giroud:
“Possono coesistere. Ma Okafor si potrebbe rivelare anche un’ottima carta a gara in corso, spaccherebbe la partita. Lo vedo pronto per la Serie A, ma non mi sbilancio sulla resa immediata. È maturato molto sotto porta, ma aspettiamo di vederlo alla prova contro le difese della Serie A. Gli staff tecnici italiani sono maestri della fase difensiva. Forse individualmente abbiamo giocatori meno forti in fase difensiva rispetto al passato, ma di reparto siamo una buona scuola. Sarà un buon test”.
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