Una curva da 10mila posti, un concept “casciavit” e un progetto che sta nascendo, quello del nuovo stadio del Milan: l’intervista ESCLUSIVA a Giuseppe Cassinari (Sportlifecity)
Radio Rossonera vi porta ancora una volta dentro il progetto per il nuovo stadio del Milan, che ormai salvo sorprese sorgerà a San Donato Milanese, nell’area denominata “Area San Francesco“. Il direttore Simone Cristao ha avuto l’occasione di intervistare in esclusiva Giuseppe Cassinari, Presidente onorario di SportLifeCity (la società che gestisce l’Area San Francesco) dopo la cessione delle quote di maggioranza della società ad AC Milan. Dopo anni di progetti, incontri e dibattiti, il nuovo stadio del Milan prende sempre più forma.

Dott. Cassinari, ci racconta in breve la genesi dell’idea nuovo stadio a San Donato, come vi siete approcciati al Milan e di come voi e i rossoneri avete mosso i primi passi per la possibilità di uno stadio nell’area San Francesco
“L’idea di candidare l’area di San Donato come possibile futuro stadio del Milan è nata intorno la fine dell’anno scorso (2022). La mia società aveva in corso da più di un anno una trattativa, in fase conclusiva, con il più grande operatore mondiale americano di costruzione di arene ed un altro suo concorrente, sempre americano, si era inserito all’ultimo nella trattativa. Eravamo alle firme quando la società Milan e quindi la nuova proprietà che ha rapporti con queste altre due società, dopo un incontro sull’area, mi ha chiesto ufficialmente la disponibilità a sospendere le trattative e di avere un periodo di esclusiva per essere inserito in una rosa di candidati su cui fare delle attente valutazioni per il nuovo stadio del Milan. Per me da milanista da una vita era come se avessi già organizzato un viaggio a Parigi e poi mi avessero proposto di fare il giro del mondo! Non potevo dire di no. Nei primi mesi del 2023 mi hanno comunicato l’intenzione di investire nel progetto però non escludendo altre soluzioni. L’8 giugno del 2023 è avvenuta la vendita della maggioranza (90%) della mia società”.
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18 mesi di “parte burocratica” e tre anni per la costruzione vera e propria delle strutture. Ci può spiegare in dettaglio, senza ovviamente entrare nei minimi particolari, quali parti subiranno un intervento (tra viabilità, parcheggi ecc) perché forse si è fatta troppa confusione finora
“Uno stadio necessità di un potenziamento di accessi e uscite per fare in modo che tutto funzioni alla perfezione. Oggi questa situazione, per vari motivi, è sicuramente possibile rispetto a quando venivano costruiti gli stadi tanti anni fa . La fortuna è che l’area in questione è di interesse sovracomunale ed è situata in una posizione strategica ad alto potenziale (stazione sul sito, metro vicino e sito intercluso tra autostrada e tangenziale). Inoltre avendo sempre avuto destinazione terziaria (uffici) aveva già una base di viabilità esistente e solamente da completare”.
“Il completamento prevede da nord la realizzazione di un ponte con accesso a più corsie di auto direttamente dalla tangenziale e accesso pedonale e ciclabile per i tifosi . A sud una nuova rampa di uscita sulla autostrada per il deflusso veloce. L’approccio della società americana che segue il progetto e sopratutto di Tim Romani, che conosco ormai da più di due anni, è altamente professionale e perfezionista. Pertanto qualsiasi miglioramento che possa scaturire dal dialogo in questa fase o anche successivamente con gli enti, in primis il Comune, sarà oggetto di valutazione ed eventualmente di attuazione. I parcheggi verranno costruiti soprattutto sotto lo stadio. Mentre i parcheggi costruiti all’esterno del sito saranno solo 750 e andranno a soddisfare anche una esigenza di valorizzazione dei parchi verdi che verranno realizzati e saranno a disposizione per il percorso delle Abbazie”.
Quanto è e sarà facilitante per il progetto avere parte della “questione” burocratica già alle spalle, con un terreno già dichiarato idoneo per strutture sportive e le istituzioni favorevoli ad una buona conclusione dell’iter. Perché è giusto pensare che questa sia “la volta buona” per il nuovo stadio del Milan?
“Il percorso fatto dal sottoscritto con la precedente amministrazione (che non smetterò mai di ringraziare) nei sette anni precedenti è stato di grande importanza. Ha permesso di sviscerare tanti aspetti che oggi sono determinati. L’approvazione completa e definitiva del progetto Sportlifecity che prevedeva la più importante Arena da costruirsi in Italia avvenuta in data 1 luglio 2021 è da considerarsi una valida e solida base di partenza per il progetto Stadio del Milan. Il confronto iniziato e il dialogo costruttivo con il Comune e tutti gli altri Enti mi rende fiducioso. Mi rendo però anche conto che il percorso non sarà privo di ostacoli e il confronto dei prossimi 12/15 mesi sarà comunque molto impegnativo”.
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Perché un tifoso del Milan dovrebbe esser contento del nuovo stadio? Conoscendo bene la zona, il Comune di San Donato e l’area San Francesco quali vantaggi pensa possano esserci per cittadini, tifosi e… visibilità in tema di naming rights.
“Noi tifosi del Milan e non solo, anche tutti i cittadini sandonatesi (dei quali faccio parte e per questo mi sento addosso ancora più responsabilità) abbiamo a cuore il futuro della città in cui viviamo e dobbiamo essere estremamente felici se si dovesse riuscire a realizzare il nuovo stadio del Milan a San Donato. L’area San Francesco, oggi purtroppo centro di degrado e l’area della stazione ferroviaria (per questo motivo poco utilizzata) verrano restituiti alla città con dei collegamenti ciclopedonali. Con il potenziamento dell’accessibilità e della viabilità sarebbe tutto ben funzionante. Ci troveremmo con un aumento esponenziale della sicurezza a favore di tutta la città, un aumento del commercio cittadino e un aumento occupazionale soprattutto per i giovani sandonatesi. Inoltre avremo nuove grandi aree verdi finalmente fruibili da tutti i cittadini con la costruzione del collegamento con le varie Abbazie presenti sul territorio in primis quella di Chiaravalle: si aprirebbe un vero e proprio circuito turistico”.
I rendering della struttura del nuovo stadio non sono ancora stati resi pubblici. Ci può anticipare qualcosa del nuovo stadio, una chicca per i tifosi che potrebbe stuzzicarli. Si è parlato ad esempio di campo retrattile, di curve più ampie…
“Da tifosissimo del Milan e fino a poco tempo fa solo semplice abbonato da 45 anni al Milan, incontrare Gerry Cardinale, il presidente Scaroni e Giorgio Furlani e vedere in anteprima con loro le 5 ipotesi di rendering prodotti dallo studio di architettura Manica è stata una grande soddisfazione. L’intero board del Milan in modo estremamente collegiale sta lavorando a ciò. Dal mio canto ho pensato a tutti i tifosi del Milan in Italia ed in giro per il mondo ed ho espresso, anche pensando a tutti loro, sempre in modo riservato, la mia preferenza. Deve essere qualcosa di grandioso rispettando la nostra anima popolare di “casciavit” vincenti che ci ha sempre contraddistinto negli anni. Sono stato felice di sapere che che anche a Gerry piace lo stesso concept. Una chicca: la curva del Milan sarà imponente (9000/ 10.000 persone) a ridosso del campo: sarà dura superarci nel nuovo stadio! Questa mia avventura iniziata nel 2017, che speriamo ci porti all’interno del nuovo stadio del Milan nel 2028, un giorno dovrà essere raccontata nei particolari e non è detto che non lo faccia prima o poi: merita di essere conosciuta”.
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