Alessandro Nesta, 10 stagioni e 326 presenze ufficiali in rossonero, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport di questa mattina.
Il mercato di gennaio è stato un uragano sulla A: ha stravolto gli equilibri in vetta?
“Le milanesi hanno fatto quello che potevano. L’Inter con Gosens, esterno che serviva,e Caicedo, uomo di Inzaghi. Il Milan in questa fase non può fare pazzie e si affida alle idee dei dirigenti, che ultimamente sono state vincenti. Maldini ha un’intelligenza superiore alla media. E poi la Juve: c’era confusione e aveva bisogno di un grande colpo, ma per me resta un’incognita: non è detto che un giocatore, anche se bravissimo, sistemi tutto e subito.”
Quindi il Milan resta tra le favorite per restare ai vertici?
“Sì, è assolutamente attrezzato. Rispetto alla altre grandi deve riuscire a essere sempre al massimo, non può permettersi di perdere pezzi in una rosa che non è troppo lunga. Finora è riuscito a superare ogni problema con l’identità di gioco. In questo periodo, tra Covid e infortuni vari, devi anche essere fortunato: sono queste le situazioni che oggi fanno la differenza, non altre.
I quattro punti di distacco in classifica hanno dunque un significato relativo?
“Inter e Milan partono alla pari,a maggior ragione nel derby. Loro sono più in forma, forse più squadra e di certo più solidi. Ma il Milan ha la dinamicità di alcuni giocatori, che in pochi hanno in SerieA: penso a Leao e Theo Hernandez. Stargli dietro è dura e nel calcio di oggi queste sono le qualità che determinano.”
Cos’altro l’Inter deve temere del Milan?
“Senza Ibra e Rebic è un altro discorso ma in generale, da ex difensore, dico che preferirei mille volte trovarmi ad affrontare gli attaccanti dell’Inter che non quelli rossoneri. Ripeto, in un calcio fatto di duelli e ricerca della superiorità, Leao è uno che fa la differenza. Mi piace tantissimo, salta sempre l’uomo e migliorerà nell’ultima scelta: oggi ne fa una bene, l’altra meno. Se Ibra c’è e sta bene toglierli la palla è impossibile, Leao come Rebic prendono campo in velocità e non li fermi più. Se devo scegliere, gioco contro quelli dell’Inter.”
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Non si fida di Giroud?
“No, è bravissimo. Ma torno al discorso di prima. Da difensore meglio trovarsi di fronte lui che Zlatan. Contro Ibra parti male anche solo mentalmente, ha personalità, presenza, da avversario sai già che ti aspetterà una partita impegnativa. Senza di lui il Milan perde molto.”
Ora palla in difesa: con chi si schiera?
“Forti entrambe, la presenza di Tomori è determinante per il Milan, permette di tenere alta la linea,è veloce e bravo nei recuperi, ha preso confidenza e leadership. Kalulu è veloce e ha una buona base, anche da centrale: deve essere più tranquillo con la palla.La difesa dell’Inter oggi è più tosta.”
In mezzo sarà Barella contro Tonali. Chi preferisce?
“Sono totalmente diversi. Barella più offensivo,Tonali più equilibratore. Il primo pare giochi da trent’anni, Sandro ha buoni piedi ma è abile anche nel recupero palla, ha grinta, è un Gattuso con piedi migliori. Sono due certezze anche per l’Italia del futuro.”
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Siamo alla trequarti: Kessie è ormai un giocatore universale?
“Capisco che abbia mercato internazionale, può giocare in qualsiasi squadra, per qualità e forza ce ne sono davvero pochi come lui. A essere sbagliate sono le regole, non puoi andare a due anni dalla scadenza del contratto e chiedere cifre esorbitanti per rinnovare. Un club non può permettersi di tenerlo e nemmeno di perderlo, se non cambiano le norme le società si troveranno sempre prese per il collo da agenti e giocatori.”
Pioli o Inzaghi?
“Stefano ha dato identità alla squadra, cambiano gli interpreti ma il gioco resta uguale. Società e allenatore hanno la stessa idea di calcio e si vede: il lavoro sta dando frutti. Inzaghi ha portato leggerezza e libertà, rispetto a Conte che martellava tutti i giorni, ora hanno più occasioni per divertirsi in campo.”
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