Intervistato dai microfoni di Milan TV, la leggenda rossonera Alessandro Nesta ha presentato il match di ritorno di domani sera a San Siro contro il Chelsea, valido per i gironi di UEFA Champions League.

La Champions Leaugue: un’atmosfera particolare…
“Quando c’era la Champions la sentivi: il pomeriggio prima della gara era diverso. Era una cosa speciale, all’epoca era qualcosa di più: l’avversario sentiva quella maglia e quando giocava contro di noi sapeva che sarebbe stata complicata perchè indossavamo non solo una maglia ma una storia. Il Milan ha rappresentato per anni anche il timore che le altre avevano”.
Com’è giocare in Inghilterra?
“In Inghilterra sapevi che i primi venti minuti li facevi con il casco e dovevi stare sotto botta. Ma poi sapevi che la partita sarebbe cambiata quando gli avversari avrebbero rallentato. Alcuni giocatori e squadre sanno giocare questo tipo di partite perché capiscono e non si spaventano”.
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E com’è invece giocare a San Siro?
“A Milano 75mila persone, il caschetto se lo mettono gli altri. Come partita di riferimento dico Manchester-Milan quando abbiamo perso a Old Trafford 3-2 ma dopo il casco a San Siro lo hanno dovuto mettere bello grande”.
Sul vecchio compagno e amico Thiago Silva
“Non lo incontravo da tanto, abbiamo parlato di tutto e anche di Milan: è rimasto molto legato anche perchè è stata la società che l’ha lanciato come grande giocatore internazionale”.
Su un altro vecchio compagno e amico, Paolo Maldini
“Sta facendo benino, dai. No no, alla grande: l’ho detto sempre è una persona speciale, una persona che non cerca mai scuse e non è mai banale. Una persona che ha un’intelligenza superiore rispetto alla media”.
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Sulle caratteristiche del Milan di Stefano Pioli
“Il Milan ha fatto vedere che pressa alto e per farlo devi avere le punte che vanno a chiudere la palla in avanti: questa è una caratteristica del Milan che ha vinto, oltre ad avere poi i centrali veloci. Difensori con la gamba di Tomori e Kalulu sono importanti”.
Sulla sua esperienza con la maglia del Milan
“Un romano che ha vissuto 10 anni a Milano: sono stato meglio che a casa. Rimarrò sempre affezionato e speriamo di rivivere qualche notte tipo quella di una volta”.
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