L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa dal Napoli Konami Training Center alla vigilia del big match della giornata 28 di Serie A tra i partenopei e il Milan al “Maradona”. Il tecnico di Certaldo ha parlato tra i tanti temi affrontati: del peso dell’assenza di Osimhen, del suo possibile sostituto, delle condizioni di Raspadori e della mancanza del supporto della curva dentro lo stadio domani. Ecco le parole di Spalletti in conferenza.

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Cosa cambia per lei emotivamente senza Osimhen?
“E’ un’assenza che pesa, inutile girarci intorno, però poi di fianco c’è anche quello che ha detto Pioli che mi trova d’accordo. Quando è mancato la squadra ha saputo sopperire e tutti hanno dato qualcosa in più per far vedere lo stesso Napoli, giocando da Napoli, con lo stesso gioco di sempre. La differenza l’hanno fatta anche giocatori come il Cholito, lui sa che mestiere fa, è uno di quelli che conosce, sa che non si gioca solo con i piedi ma anche con la testa e da subito è entrato nel ruolo che deve avere e quando uno è intelligente si fanno lo stesso risultati pur avendo piccole fette di possibilità, ma che sa di dover sfruttare”.
Spalletti ha continuato sul modo di giocare senza l’attaccante nigeriano: “Come modo di giocare cambia poco, Simeone è meno veloce di Osimhen, trovarne uno così veloce è difficile, ma è bravo a giocare spalle alla porta, a difendere palla, a dialogare, siamo a posto. Anche in Champions è mancato, la squadra si gioca il risultato allo stesso modo”.
Come sta Simeone?
“Meritava di più di ciò che gli ho concesso, ma ha avuto davanti uno fortissimo come Osimhen che mi ha costretto a dargli poco spazio. Restiamo fiduciosi, è una gara da tripla che vale il doppio, per noi d’ora in poi valgono doppio e col Milan è da tripla perché è fortissima, ha vinto il campionato l’anno scorso, ha buttato fuori il Tottenham, ha fatto partire Kessié ma ha preso 5-6 calciatori per rinforzare la rosa che era già campione”.
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“Ce ne sono state anche altre come il Milan. Sappiamo che il Milan è forte, possono giocare corto, verticalizzazioni improvvise col portiere che fa 60-70 metri di lanci, può fraseggiare dal basso e arrivare al gol, difendendosi ha 2-3 giocatori che partono da soli con ripartenze immediate, ha la forza nel venirti addosso a livello fisico e ti mette quell’ansia nel giocare velocemente e devi fare scelte in maniera ridotta, può lanciare uno dei più forti centravanti in area come Giroud, tutte cose che sappiamo benissimo e danno valore al Milan”.
Come sta Raspadori?
“Raspadori è a disposizione, ma visto ciò che è successo ad Osimhen è un recupero che vale moltissimo. Parte dalla panchina perché è stato fuori ma può giocare in qualsiasi momento”.
La partita psicologicamente orienta le prossime due in Champions?
“E’ una cosa che sono curioso di vedere, secondo me in quelle due di Champions si annullano tutte le perplessità ed il passato, il faro della Champions puntato negli occhi è una roba che ti fa cambiare totalmente, ti veste bene subito quella luce lì e ritrovano tutti il miglior abito. Se l’avversario fa bene nella gara precedenti però magari ci arriva meglio e un altro può arrivarci intimorito, può succedere, sono curioso, mi aspetto i calciatori siano quel carattere forte per sopperire ad ogni stato d’animo”.
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La curva canterà fuori e resterà in silenzio dentro lo stadio
“Quello che abbiamo fatto, l’abbiamo fatto con tutte le componenti vicine alla squadra. Anche il pubblico è stato importante, quando una di queste viene a mancare se non riusciamo a dare tutti di più, siamo penalizzati. Io apprezzo i sacrifici che vengono fatti per comprare i biglietti, capisco sia difficile, ma in questa contrapposizione chi ci rimette è la squadra, si va contro la squadra che non può avere quel pezzetto di contributo da quella parte. Le due curve in silenzio è importante quasi quanto la mancanza di Osimhen, ci penalizza quasi allo stesso modo, per me non è giusto, poi non entro nel merito perché faccio un altro lavoro. Ma sicuramente non si penalizza la squadra, ringraziando sempre per i soldi spesi perché i biglietti costano”.
Elmas può dare una mano nella zona dove il Milan ha il punto di forza: la fascia sinistra?
“Io farei un discorso differente, quando si gioca nel reparto offensivo di una squadra moderna e di rango bisogna che gli attaccanti sappiano comportarsi in un certo modo, altrimenti si punta a risultati differenti”.
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