Nel corso di una lunga intervista su Sky, Josè Mourinho ha raccontato anche della finale di Supercoppa Europea persa contro il Milan nel 2003
Quella tra Josè Mourinho e il Milan è una sfida che va avanti da tanto tempo. Prima in Serie A sulla panchina dell’Inter e ora su quella della Roma, il primo scontro tra i rossoneri e il tecnico portoghese avvenne però in campo europeo, ormai 20 anni fa. Si tratta infatti della finale di Supercoppa Europea del 2003 tra il Diavolo (vincitore della sua sesta Champions League ai danni della Juventus nella finale di Manchester) e il Porto, vinta 1-0 dai ragazzi di Carlo Ancelotti grazie alla rete di Andrij Shevchenko. Nel corso di una lunga intervista su Sky Sport, Josè Mourinho ha raccontato proprio anche di quella finale di Supercoppa Europea persa contro il Milan.

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Mourinho sulla finale di Supercoppa Europea 2003 contro il Milan
Com’è stata la finale di Supercoppa Europea contro il Milan?
“Mentalmente, è stata una partita super importante per noi. Venivamo dalla vittoria in Coppa UEFA con gol di Derlei al 120’, la vinciamo e giochiamo la Supercoppa a Montecarlo ad agosto e a settembre inizia la Champions League. Eravamo una squadra di bambini, io ero un bambino a quel livello lì, a parte Vitor Baia non avevamo giocatori di esperienza. Avevamo tutti un punto interrogativo: cosa avremmo potuto fare in Champions? Nel girone abbiamo pescato il Real Madrid di Figo, Zidane, Ronaldo, Raul, Roberto Carlos.
A Montecarlo abbiamo giocato contro il Milan di Ancelotti, c’erano Shevchenko, Rivaldo, Maldini e per noi perdere 1-0 e giocare come abbiamo fatto è stato di un’importanza clamorosa. Sembravamo ragazzi persi nella giungla dopo i primi 30’, non ricordo cosa ho detto loro all’intervallo ma alla fine abbiamo parlato nello spogliatoio e invece di essere tristi abbiamo pensato che ci saremmo diverti in Champions League con Real Madrid e Marsiglia. E così è stato”.
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Mourinho sulla vittoria della Champions League col Porto l’anno dopo
La vittoria in Champions con il Porto è la tua più grande impresa?
“Sono sempre accusato di essere poco umile, devo dare ragione a chi lo dice. Ho fatto tante imprese, ma vincere la Champions League con il Porto è una super impresa con nove giocatori portoghesi che hanno giocato la finale di Champions League, sette ragazzi un anno prima non avevano nessuna partita in Champions League. Ma ci sono altre imprese perché se ho avuto la fortuna di lavorare con squadre con grandi budget, ho avuto la difficoltà di lavorare in squadre dove vincere è miracolo. Ho vinto con quel Manchester United, ho vinto una coppa e mezza con la Roma, non sono stato capace di vincere due coppe a Roma ma ne ho vinta una e mezza e ho altri sei mesi qui. Quella con il Porto è un’impresa che mi ha aperto le porte del mondo”.
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