Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore del Milan Vincenzo Montella ha parlato di diversi argomenti: dalla prossima stagione di Serie A passando dai alcuni giocatori particolari che ha allenato, per arrivare alla situazione del calcio in Italia.

Quale è la sua griglia per il tricolore?
«Sarà un campionato ancora più equilibrato dello scorso anno, sono tutte molto forti: il Milan riparte da campione, ma l’Inter ha Lukaku e la Juve ha colmato il gap. Poi si è inserita anche la Roma. Inoltre, mi stuzzica la Fiorentina. Mi piace Italiano perché infonde coraggio nei suoi calciatori. Lo faceva già con lo Spezia».
Da ex giallorosso: a Roma con l’arrivo di Dybala si respira un’aria speciale. Come immagina l’impatto dell’argentino?
«Io in Dybala mi ci rivedo, credo mi somigli per il modo di stare in campo e la tecnica. E poi ha quel mancino che fa sognare. Io gli avrei dato il numero 10 perché i bambini devono sognare quella maglia come faceva Totti vedendo Giannini».
Veniamo a Balotelli: Mario per lei è più croce o più delizia?
«Balotelli avrebbe potuto fare di più, vederlo ogni giorno mi dà la percezione delle sue incredibili potenzialità. È facile dire a posteriori che sarebbe servito alla Nazionale con la Macedonia, ma quella sfida è stata stregata».
Gigio Donnarumma lo sente ancora?
«Assolutamente, siamo rimasti in contatto e qui mi è venuto a trovare suo padre. Gigio ha fatto una scelta professionale coraggiosa andando al Psg, il Milan non sembrava così solido come è adesso. Secondo me, questa esperienza lo farà crescere ulteriormente».
Montella, come appare il calcio italiano visto dalla Turchia?
«E’ un campionato molto seguito, anche se non ai livelli della Premier. Resta un riferimento per i tifosi turchi pur avendo perso un po’ di appeal rispetto al passato. Vedendolo da fuori al nostro calcio mancano stadi e strutture all’avanguardia».
Ed invece cosa stanno dando gli allenatori italiani al calcio in Turchia?
«Sono molto felice di ritrovare Pirlo, e poi ci siamo Farioli ed io. Il livello è alto, molto vicino ai campionati top. Noi diamo un contributo organizzativo e tattico, ad esempio a livello difensivo spesso si lavora poco di reparto e così ci tocca il compito di disciplinare un po’ i calciatori. Sono convinto che Andrea farà bene».
In Italia si discute sul fatto che gli ex calciatori sono avvantaggiati nel sedersi presto su panchine prestigiose.
«Alla fine le opportunità arrivano a prescindere dal fatto che tu abbia giocato a certi livelli. Certo, esistono dei parametri che forse possono essere rivisti, ma se sei bravo fai carriera: servono determinazione ed entusiasmo».
E Montella, quando tornerà in Italia ad allenare?
«Già ci sono…per adesso sto bene all’Adana».
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