MILAN UDINESE

Per raccontarvi questa partiamo da lontano.
Esiste un tipo di cottura, in bagno in acqua bollente, che viene chiamato bagnomaria. Ok, forse lo sapevate, forse no, ma sicuramente vi state chiedendo che c’entra?
Ecco, ma chi è la Maria del bagnomaria?
La risposta a questa domanda ci porta in un mondo strano, al confine fra storia e leggenda. Maria Prophetissima è stata una filosofa e alchimista, ha vissuto nei territori dell’impero romano orientale, forse ad Alessandria d’Egitto, tra il primo ed il terzo secolo d.C.
Parecchio prima di Daniele Bonera e Totò Di Natale.
Questa stessa Maria, gli arabi la conoscono come “Figlia di Platone” e, per aggiungere ulteriori dettagli mistici, nel secondo libro di Alessandro del poeta persiano Nezāmi-ye Ganjavī, Maria è una principessa siriana che visita la corte di Alessandro Magno dove impara da Aristotele, assieme ad altre cose, anche l’arte di creare l’oro filosofale.
Si. Ok. Ma che c’azzecca con Milan Udinese?
Il Quattro.
Il quattro è un numero particolare, in Giappone capita spesso che nei palazzi non vi sia il quarto piano o che non riusciate a trovare un servizio da the per quattro. Questo perché la pronuncia del “quattro” in Giappone è molto simile alla parola morte. E, ovviamente, voi abitereste in un appartamento al morte piano?
Maria la Prophetissima ci ha lasciato, invece, una frase molto particolare sul numero quattro: «”L’Uno diventa Due, i Due diventano Tre, e per mezzo del Terzo il Quarto compie l’Unità”»
Bene, adesso che siamo preparati, possiamo iniziare a ricordare Milan – Udinese 4 a 4.
La partita completa
Il Milan è in emergenza a centrocampo. Pirlo, Flamini, Boateng e Ambrosini (squalificato) fuori dai giochi e con Gattuso acciaccato. La squadra si presenta il 9 gennaio 2011 a S.Siro con:
MILAN (4-3-1-2): Amelia, Abate, Bonera, T. Silva, Antonini, Strasser, Seedorf, Gattuso, Robinho, Pato, Ibrahimovic (A disp. Roma, Yepes, Sokratis, Oddo, Montelongo, Merkel, Cassano). All.: Allegri
La squadra di Guidolin era una squadra forte, dinamica e tecnica:
UDINESE (3-5-2): Handanovic, Benatia, Zapata, Domizzi, Isla, Abdì, Inler 7, Asamoah, Pasquale, Sanchez, Di Natale. (A disp. Belardi, Armero, Angella, Badu, Coda, Denis, Corradi). All.: Guidolin
L’arbitro Valeri fischia l’inizio, le squadre non perdono tempo. Entrambe hanno nel piano partita di partire forte. Alexadre Pato è il primo ad andare vicino al gol: angolo di Robinho, torre di Strasser, bel sinistro del papero che esce di poco sopra la traversa. Sul ribaltamento di fronte Pasqual crossa di sinistro (una carriera costruita su quel gesto tecnico) testa di Zapata, ancora in maglia bianconera, fuori di poco.
Le squadre sono già lunghe, le distanze tra i reparti sono inesatte.
Al 34’ Sanchez appoggia al limite della nostra area a Gokhan Inler (campione d’Inghilterra col Leicester di Ranieri, giocando poco, nel 2015) sinistro strano, a metà tra un tiro a giro e un collo. Palo ad Amelia colpevolmente in ritardo, la palla rimbalza indietro verso l’area di rigore. Totò di Nalale é già coordinato. É nato coordinato. Tocco al volo, in caduta, di destro. Gol. 0-1.
Lo svantaggio aizza il Milan, la squadra camicia a forzare, mette pressione ai friulani. Dieci minuti più tardi Ibra, in posizione di ala destra, punta Domizzi. Un paio di finte, filtrante rasoterra di piatto destro per Pato che controlla. La difesa dell’Udinese, lo guarda, sinistro facile facile al centro della porta. Gol. 1-1.
Intervallo.
Il Milan rientra in campo cercando di trovare un po’ di ordine tattico, facendo girare la palla. Ma il centrocampo non ha la solita qualità e la palla gira lenta. All’ottavo l’Udinese ruba palla e riparte: Isla, dalla fascia, cerca un triangolo con Di Natale, Totò se la alza col sinistro e mette un filtrante alto di piatto destro a scavalcare Antonini. Cross di Isla, Sanchez in tutto di testa sul primo palo anticipa Bonera e beffa Amelia sul suo palo. Gol.1-2.
La reazione rossonera è nervosa, scomposta, dieci minuti più tardi Seedorf perde una bruttissima palla con quasi tutta la squadra in proiezione offensiva. Di Natale accelera palla al piede verso la nostra area. Bonera corre disperato per cercare di contrastarlo ma si scompone, Totò lo dribbla facile rientrando sul destro. Gol. 1-3. Disastro.
Situazione disperata, mossa delle disperazione. Fuori Seedorf dentro Cassano. Sarà la svolta. L’Udinese a quel punto, pensa che controllando la gara possano arrivare i tre punti, si abbassa. Noi cominciamo a far girare meglio palla, però non pungiamo. Ma Benatia al 33’ decide di farci un regalo: Thiago crossa una palla in area friulana dalla trequarti, Benatia, la pizza di testa. Esattamente all’incrocio dei pali. Grazie. 2-3.
La partita cambia di nuovo, l’Udinese prende paura, noi prendiamo campo. Cassano tra le linee disordina spesso la difesa avversaria. Sono passati appena tre minuti dall’autogol di Benatia. Thiago Silva porta palla di nuovo, incontrastato, palla rasoterra a Cassano. Esitazione, imbucata per Pato nel cuore dell’area. Finta di corpo a sbilanciare il centrale. Sinistro. Gol 3-3. Gioia. I quasi quarantamila sugli spalti esplodono in un boato di dissoluzione nevrotica.
L’entusiasmo è al massimo, mancano meno di dieci minuti alla fine, la squadra spinge. I tifosi spingono. Handanovic, però, compie due interventi prodigiosi. Il pareggio tiene.
All’ 89’ la doccia gelata. Sanchez nelle sue cosce cilene trova la forza di ripartire ancora, apre di destro su Isla, libero. Palla in area per German Denis. Sinistro. Gol. 3-4.
Un silenzio lugubre scende su un San Siro luttuoso. La squadra è moralmente spezzata, i tifosi nervosi alle lacrime. Servirebbe un intervento divino. Mistico.
Fermi tutti, torniamo all’inizio, torniamo a Maria la Prophetissima, quella che alla corte di Alessandro Magno aveva la formula per creare l’oro.
Sapete come si dice Dorato in slavo?
Esatto: ZLATAN
Palla disperata di Bonera verso l’area avversaria. Sono i minuti di recupero, è l’ultima. La palla è lenta ma Zlatan salta era prende di testa, la indirizza a Cassano che in una frazione di secondo chiude il triangolo con Ibra. Dribbling su Domizzi che cade a terra, destro – sinistro. Handanovic battuto, la rete si muove. Gli spalti rivivono in un urlo ancora più estatico. Gol. 4-4 Resurrezione.
«”L’Uno diventa Due, i Due diventano Tre, e per mezzo del Terzo il Quarto compie l’Unità”»
photocredits acmilan.com