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Milan-Udinese, Pioli: “Ora serve continuità. Sanremo? Finisce troppo tardi”

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MILAN-UDINESE: Alla vigilia della sfida a San Siro della 25^ giornata di Serie A, Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni:

Partita importantissima contro una squadra con bei singoli. Parliamo del fattore campo: il suo Milan su 19 trasferte ha fatto 13 vittorie. 31 punti su 36. Come lo spiega?

“I numeri parlano chiaro. È vero che senza tifosi in casa o fuori non è così determinante, i risultati lo dimostrano e non solo i nostri. Giocare nel tuo stadio è comunque vantaggioso. Domani è una partita importante contro un avversario che crea difficoltà a tutti.”

Dopo la prestazione difensiva di Kjaer-Tomori come si fa a tornare indietro? Puoi lasciare fuori Romagnoli anche domani?

“Le partite sono tutte importanti ma anche diverse. Poter scegliere è una fortuna. Lo farò per tutte le partite, solo domattina proveremo l’11 titolare. È vero che veniamo da una vittoria importante ma è altrettanto vero che dobbiamo dare continuità.”

Leao non segna dal 9 Gennaio. Momento meno brillante. Deve essere il suo momento?

“Siete molto bravi voi a trovare i numeri negativi. Fino a qualche giornata fa si parlava di un Leao molto migliorato. Sono soddisfatto di lui, domani può partire dall’inizio. È entrato bene anche a Roma, non va coccolato, non ne ha bisogno.”

Senza Ibra mancano malizia e leadership. A Leao si può chiedere di essere Leader?

“Ho sempre creduto al di là delle qualità singole che il leader deve essere il nostro gioco. E lo abbiamo dimostrato domenica, con gioco e qualità. E se facciamo così vengono fuori anche le qualità singole. I singoli che fanno la giocata sono tanti.”

Ibra nella conferenza di Sanremo ha parlato di riprendersi il primo posto. Questo Milan deve guardare allo scudetto o alla Champions?

“Mi sarei sorpreso se Zlatan avesse detto cose diverse. È un numero uno, è giusto dica certe cose. Noi dobbiamo fare la corsa su noi stessi, dare continuità e giocare il calcio che ci piace. Adesso arriva il momento decisivo per la stagione. Siamo concentrati sulle prossime gare.”

Come ha fatto il Milan a cambiare dallo Stella Rossa alla Roma? Rebic è l’unico che recupera?

“Le due settimane delicate sono servite per rivedere alcune cose. Anche nell’atteggiamento. La squadra è stata brava a non deprimersi e a tornare alle sue abitudini. Abbiamo anche sbagliato tante cose ma con lo spirito e la volontà le abbiamo sistemate.”

Analizzando i dati Ibra ha saltato tante gare. 26 punti con lui e 26 senza. Stasera farai il tifo per lui a Sanremo? C’è curiosità?

“Ibra è un’arma in più ma aver fatto bene senza di lui dimostra il nostro valore. Stasera guarderò Juventus-Spezia, Sanremo finisce troppo tardi.”

Mettere in panchina un capitano si vede poco spesso. Ha parlato con lui? Come sta Romagnoli?

“A questo punto della stagione sono scelte normali, voi parlate di bocciature. Ho parlato con lui, non è importante avere le stesse idee ma grande rispetto, che non è mai mancato.”

Come sta Rebic? Gioca dall’inizio in Milan-Udinese?

“Rebic sta bene e domani farà la rifinitura, potrebbe partire titolare. Ha fatto una grande partita anche di lavoro per la squadra. È un giocatore importante per le caratteristiche che ha.”

Il tandem Rebic-Leao è intercambiabile?

“Si, ma anche con Zlatan è così, quando viene tra le linee, e Ante è bravo ad attaccare la profondità. Hai tante soluzioni diverse. Sarà così anche domani con Rafa che è più di movimento.”

Mandzukic e Bennacer come stanno? Quando rientrano?

“Stanno lavorando individualmente. Tutta la settimana saranno indisponibili, spero ci siano novità dalla prossima.”

A qualcuno la serata dell’Olimpico è sembrata qualcosa di straordinario. Ci spieghi perchè in realtà non è una sorpresa?

“Abbiamo la possibilità di dimostrare che la cosa straordinaria sono state le due settimane delicate che abbiamo passato. Ci può stare quando si spinge così tanto e si gioca così tanto spesso. Noi ora dobbiamo dimostrare di essere quella squadra che può giocare tutte le partite con grandi possibilità di vittoria. Non pensiamo al passato, sarà determinante quello che faremo da Milan-Udinese in poi.”

In Roma-Milan si è visto tanto spirito di squadra, soprattutto nel gol del 1-2. Ti ha fatto piacere vedere intensità nella fase di recupero?

“Credo che la cosa peggiore sia fare le cose a metà. A noi piace aggredire ma solo se l’intensità è giusta puoi farlo. Con la Roma lo abbiamo fatto in modo più coordinato e coeso. Deve essere una costante e dobbiamo leggere bene le situazioni. Serve tanta comunicazione. Anche nell’aspettare non devi perdere intensità.”

Cosa ti fa andare avanti con la stessa filosofia? Hai avuto qualche dubbio?

“Devi sempre pesare se hai più benefici o rischi. Sembrava evidente a tutta la squadra che non avevamo giocato secondo le nostre possibilità. Se continui e non va allora devi capire che c’è qualcosa da cambiare. Anno scorso io stesso ho cambiato dal 4-3-3. Non è un problema cambiare, ma devi farlo nel momento giusto. Gli avversari ci danno più difficoltà, dobbiamo essere elastici per avere più soluzioni.”

Cosa pensi di Gotti?

“Lo conosco bene, ci frequentavamo durante i corsi a Coverciano. Persona intelligente, sta facendo un ottimo lavoro. Copre bene il campo e ha degli ottimi giocatori.”

Gli infortuni alzano la soglia di attenzione?

“Ho una rosa ampia e giocatori validi. Abbiamo sempre pensato a giocare da Milan. I ragazzi che giocheranno domani sono sempre stati all’altezza.”

La cattiveria di Rebic dopo il gol è il simbolo di tutto il Milan?

“I simboli della vittoria di domenica sono due: il gol di Ante ma anche il doppio salvataggio di Tomori e Tonali. Dimostrano una squadra che vuole vincere.”

Contro un avversario chiuso che riparte ha senso la difesa alta?

“Dipende tanto dalle partite, dobbiamo avere un copione e seguirlo, non deve farsi influenzare. L’atteggiamento deve darci certezze.”

Photo credits: acmilan.com

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