il 25/08/2023 alle 17:53

Milan-Torino, Juric: “Si vede il lavoro di Pioli, mi ha colpito…”

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Domani sera il Milan affronta la sua bestia nera, il Torino: Juric spiega il piano gara ed elogia Pioli

Il Milan vuole proseguire il suo cammino domani sera contro il Torino, Ivan Juric non è d’accordo: ecco le soluzioni per fermare la squadra di Pioli. Il tecnico si è soffermato su un aspetto che lo ha colpito della prima partita dei rossoneri contro il Bologna.

Milan Torino Juric

La conferenza stampa di Juric

Come arriva la squadra al match? Cosa l’ha colpita del debutto del Milan?

“Abbiamo cercato di prepararla al meglio. Loro hanno tanta qualità individuale, poi si vede anche il lavoro di Pioli, ma ci ha colpito il modo con cui sono arrivati al gol. Ci sembrano molto pericolosi in ogni momento”.

Situazione infortunati?

“Djidji e Seck sono ancora fuori, ma stanno aumentando il ritmo di allenamento e speriamo di averli per la prossima”.

A centrocampo si aspetta una gara di lotta o di palleggio? In base all’interpretazione dei centrocampisti, con quale spirito andrà affrontata la gara?

“Sarà interessante per i nostri giocatori affrontare giocatori di gran livello. Abbiamo giocatori di palleggio o tecnica che devono alzare il livello sul piano difensivo, relativamente a palle rubate e contrasti. Lì c’è da migliorare tanto. Le caratteristiche sono quelle di giocatori di palleggio e di dominio”.

Come stanno Ricci e Pellegri?

“Ricci mi è piaciuto l’altro giorno, è stata una battaglia uno contro uno ma ha fatto passaggi molto interessanti, e anche con la Feralpi aveva fatto una buona gara. Chiaro che anche lui aveva fatto una buona gara. Per questo lo tolgo a un certo punto, ma sta crescendo come voglio io. Pellegri ha fatto discretamente bene nell’ultima partita e si sta allenando bene, ha fatto una buona settimana, si sta avvicinando ad avere la sua velocità massima e spero che continui così”.

Con lei abbiamo visto spesso una squadra brava a non far giocare gli avversari. Vedremo la stessa cosa in questo campionato? L’anno scorso siete stati la bestia nera del Milan, la storia può ripetersi?

“Le caratteristiche di aggressività le abbiamo perse già durante l’anno scorso per le caratteristiche dei nostri giocatori. Eravamo tra le squadre che rubavano più palla in Europa, ora non lo siamo più. Perché avevamo giocatori ben diversi”.

Schuurs è al centro di voci di mercato, come la vede?

“Normale che queste cose disturbano un po’, ma lui è un ragazzo mentalmente preparato e applicato. In ogni caso gioca, non ne abbiamo altri”.

Avrebbe un piano B nel caso in cui ci fosse la partenza di Schuurs?

“La mia idea è che per le società come il Torino le cessioni non sono un male assoluto, ma una grandissima opportunità; se si riesce ad alzare il valore di un giocatore attraverso il lavoro e lo vendi bene per reinvestire nei ruoli in cui mancano giocatori non è una cosa negativa. Nel passato del Toro c’è la storia di giocatori che non sono stati venduti e poi il loro rendimento è diventato scadente. E’ chiaro che arrivare agli ultimi giorni in questa situazione non è facile. Deve essere bravo Davide, è vigile e attento. Per adesso non c’è nulla di concreto, andiamo avanti così, siamo concentrati sul fare bene con chi abbiamo”.

Quanto è utile il ritorno di Lazaro?

“Sono contento che sia tornato e che sia tornato con il sorriso. Può giocare su entrambe le fasce, non ha preferenze nemmeno lui. E’ un bene avere giocatori che possono giocare indifferentemente su entrambe le fasce”.

Quanto sarebbe importante avere una punta in più? E come pensa di poter migliorare il gioco offensivo?

“Penso che in questi due anni abbiamo introdotto tantissime cose a livello di gioco. Sono molto concentrato sui giocatori che ho a disposizione affinchè migliorino ed entrino in forma. Tutti sappiamo che il gioco di attacco si può migliorare ma una grossa componente è individuale ed è per questo che gli attaccanti ha un prezzo speciale. Noi siamo convinti che chi abbiamo oggi può fare meglio rispetto a quanto visto col Cagliari”.

Pensa che le idee alla società siano mancate in questo mercato?

“La squadra ha la stessa struttura dell’anno scorso. Abbiamo cambiato Singo con Bellanova, con il quale c’è da lavorare su tante cose per portarlo a un ottimo livello. Il resto è invariato tranne per l’assenza di Miranchuk, la cui assenza col Cagliari si è sentita. Per il resto questa domanda la dovete fare a Davide o ad altri. Io penso che abbiamo una buona squadra che può lavorare bene”.

Può sopperire all’assenza di un giovane Ansaldi?

“Penso che di soluzioni ne abbiamo provate tante, nel senso di giocare con lo stesso modulo ma con movimenti diversi per adattarci alle caratteristiche dei giocatori. Stravolgimenti non ne faremo, uno si adatta a quello che ha e cerca di fare il meglio possibile”.

Lei si avvicina all’ultima settimana con più speranze o con più timori? Tanto da pensare che sia meglio fare zero-a-zero piuttosto che vedere la squadra indebolita?

“Lo zero a zero va bene… Io penso che abbiamo una buona squadra con tanti giovani interessanti, chiaro che per fare di più devi migliorare certi aspetti attraverso il mercato. Quello che sta succedendo con Perr disturba anche l’allenatore. Io spero che vada tutto liscio e che il mercato finisca con tutti che rimangono e con noi che riusciamo a mettere qualcosa in più. Se invece succede qualcosa di diverso bisogna essere bravi a sostituire, ma io mi auguro di no”.

A 360° rispetto alla situazione dell’anno scorso, parlando anche di strutture, vede più sinergia con la società?

“Negli ultimi due anni abbiamo fatto cose importanti. Siamo partiti con prestiti, giocatori a fine carriera o a scadenza. Adesso dopo due anni autofinanziandoci abbiamo una squadra giovane e interessante che sicuramente deve essere completata. Abbiamo fatto quello che era nelle nostre possibilità. In tante cose abbiamo visto miglioramenti. Io seguo quello che vuole fare la società, vado dietro a loro. L’impulso per il futuro deve arrivare ora dalla società, non più da me”.

Alla luce di questo c’è da parte sua la volontà di rinnovare il contratto?

“L’anno scorso era prematuro parlarne, ora voglio vedere come vanno le cose e la stessa cosa devono fare loro, per vedere se riusciamo a tenere botta con i risultati. In due anni abbiamo fatto un lavoro strepitoso e penso che siamo tutti contenti, ora deciderà il presidente quale deve essere il futuro”.

Quindi sul rinnovo lei deciderà alla fine dell’anno oppure prima, dopo questo mercato?

“Vediamo questi ultimi giorni come vanno, ora sono concentrato sul Milan e su come affrontare la partita. Ho lasciato lavorare Davide. Sul contratto anche la società deve essere soddisfatta di me. Non è una priorità, ora bisogna pensare alla partita di domani, fare meglio di quanto fatto col Cagliari, ci sono un sacco di cose su cui migliorare, questo è quello che mi preoccupa”.

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