Milan-Torino 1-0

Milan-Torino 1-0 – Granata disinnescata, Milan da capoGiroud: l’editoriale di Radio Rossonera

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Milan-Torino 1-0

Corto muso. Così ormai si definisce la vittoria di misura delle grandi squadre.

E se di corto muso vogliamo parlare, allora beh, il Milan di quest’anno ci sta abituando bene. I rossoneri battono per 1 a 0 un ostico Torino, guidato da mister Juric.

Una vittoria sofferta, frutto di una partita combattuta e portata a casa come una grande squadra che si trova in stato di convalescenza. Una convalescenza che non è dovuta ad un momento difficile dal punto di vista dei risultati, infatti i rossoneri hanno totalizzato 28 punti su 30 disponibili in campionato (pensare che fino due stagioni fa nemmeno in un girone intero di andata si riuscivano ad ottenere). Ma è dovuta al recupero fisico di calciatori infortunati o rientrati da poco in campo.

La squadra di Pioli vince la battaglia dell’anticipo e si gode molte notizie positive. Andiamo in ordine cronologico.

La prima: il killer instinct.
Una vera occasione da rete creata, un goal: angolo di Sandrino, spizzata di Rade Krunic e zampata del campione del mondo. Quello che era mancato molte volte al Diavolo lo scorso anno era proprio questo, il cinismo. Olivier Giroud è un po’ il nome che risponde a questo profilo: prima occasione, primo goal. E fanno 4 in 3 partite a San Siro per il francese: benvenuto a casa, carissimo.

La seconda: la T & T.
Tomori e Tonali, ossia i migliori in campo dei rossoneri nella notte di martedì. L’inglese domina e sbeffeggia l’attacco granata, l’italiano dispensa calcio in mezzo al campo. Quando hai due calciatori simili, vincere partite così tirate e con le energie contate, diventa più semplice. Palla in cassaforte anche in trincea e tutti sono più tranquilli, compreso Pioli.

La terza: la crescita di Tatarusanu
L’impressione dallo stadio è stata di vedere un portiere riuscito a liberarsi mentalmente sulla parata effettuata al 75esimo minuto: diagonale di Sanabria, riflesso del rumeno e boato di San Siro. Il numero uno si alza ed esulta stringendo il pugno: da quel momento acquisisce sicurezza nelle uscite ed effettua anche altre due parate con una reattività sempre maggiore. Stilisticamente non perfetto, ma questo clean sheet è importante come l’acqua nel deserto per il suo morale.

La quarta: il santino di Simon Thorup Kjaer
Entra nel secondo tempo al posto di Romagnoli ammonito (capitano che aveva comunque disputato un buon primo tempo) e blinda il risultato a suon di leadership e un salvataggio sulla linea al 94esimo minuto. Quest’uomo assume sempre più la forma di un condottiero vichingo leggendario.

Saelemaekers finalmente torna sui suoi livelli di applicazione, Kessiè dimostra di essersi ripreso dall’influenza, Bennacer di essere in forma smagliante. Bakayoko in crescita, ottimo ingresso di Ibra, Leao sufficiente ma apparso piuttosto stanco.

Il Milan ha totalizzato 9 punti in 3 partite dopo la sosta: massimo bottino, un gioco latitante, energie che scarseggiano e soluzioni risicate.

I rientri di Theo, Diaz e Rebic saranno fondamentali in vista delle prossime tre gare contro Roma, Porto e Inter, sia perché in grado di fornire freschezza che per le soluzioni che mister Pioli potrà adottare con loro sia come piano gara che a partita in corso. Ma sono partite come quella col Torino che costruiscono la forza di una grande squadra.

0 reti incassate, solidità difensiva, consapevolezza della propria forza, capacità di vincere una guerra fatta anche di fango, seconde palle e voglia di non prendere goal.

Tutto, nonostante una minore brillantezza ma grazie a un maggior cinismo. Brutti da vedere, belli da ammirare.

Pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo e lottare fino all’ultimo secondo nonostante tutto. Domenica sarà l’ora della guerra. Gladiatori vs leoni. L’Olimpico il campo di battaglia.

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photocredits acmilan.com

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