Mister Emanuele Bottoni ci spiega cosa abbiamo visto di nuovo (e di migliorato) nella prima del 2023/2024 a San Siro: l’analisi tattica di Milan-Torino
Seconda giornata di Serie A, esordio a San Siro del Milan e altra puntata de LA STANZA DI BOTTONI in esclusiva sul canale Youtube di Radio Rossonera: insieme a mister Emanuele Bottoni abbiamo condotto l’analisi tattica del match contro il Torino, provando a capire dove e in che modo è nata la produzione offensiva della squadra di Stefano Pioli. Dopo le lacune difensive evidenziate nell’analisi tattica del match di Bologna, vediamo in che modo il Milan ha schiacciato il Torino prendendosi anche i complimenti di mister Juric. Di seguito, l’introduzione di mister Emanuele Bottoni:

“Dei passi avanti ci sono stati: l’analisi si concentra sulle giocate della fase di possesso, non su quella difensiva come contro il Bologna. Le occasioni lasciate al Torino sono state zero, quasi insignificanti”.
L’analisi tattica del 5-5 visto in Milan-Torino: costruttori e invasori
“Partiamo da un presupposto: Stefano Pioli è un allenatore con la mente elastica. Guarda, curiosa, studia. Ma i suoi concetti (oltre ai soliti occupazione degli spazi, giocatori intelligenti ecc), e prendete con le pinze quello che vi sto dicendo, sembrano quelli che ha provato a mettere in campo Pirlo con la Juventus: una squadra che gioca 5-5 con due blocchi, uno dei costruttori e uno degli invasori, quelli che attaccano. Pioli potrebbe essersi ispirato a questo tipo di filosofia, sviluppandola e personalizzandola a modo suo. Il mister cerca quindi secondo me di essere sempre un allenatore all’avanguardia, un allenatore che studia e si modernizza ogni anno”.
“In fase di possesso, il Milan scientemente si spacca in due, lasciando quasi 40 metri tra i due blocchi: 5 giocatori che costruiscono e 5 che attaccano, gli invasori. Tra le varie cose che vedo, c’è spesso Giroud che viene molto, molto incontro, addirittura nel cerchio di centrocampo”.
“Nella slide, è interessante vedere come si è posizionato il Milan: c’è Calabria in mezzo al campo, con Krunic che scende sulla linea dei centrali e Malick Thiaw che si allarga. La squadra qui è spaccata ma a questo punto credo sia una scelta. Metà squadra ha un compito, l’altra metà ne ha un altro”.
Il gol di Christian Pulisic
“Se vogliamo ridurre tutto ai numeri, diventa tutto un 4-1-4-1. Nell’azione del gol, Tomori esce forte e Krunic lo copre, recuperando palla. Qui si vedono ancora una volta i due blocchi”.
“In una sorta di incrocio, Pulisic e Loftus-Cheek si scambiano le posizioni: l’americano taglia verso il centro del campo, mentre l’inglese va ad inserirsi sull’esterno. Notiamo che sulla stessa linea ci sono Tijjani Reijnders e Rafael Leao. Pulisic guida la palla in trequarti, con il timing perfetto serve Loftus-Cheek mentre arriva Reijnders a rimorchio: l’olandese sta sempre vicino a Pulisic, mentre Leao è rimasto dietro”.
“Le cose vanno contestualizzate, magari stava rifiatando, ma uno come lui qui deve attaccare, non può mancare in questa azione d’attacco. Giroud fa sempre i soliti movimenti perfetti, mentre Loftus-Cheek supera l’uomo. Pulisic è giocatore intelligente e pensante, attacca l’area in maniera corretta: sono cose che non derivano da schemi, ma da qualità personali in questo caso più che tecniche, mentali. L’azione è bella, il Torino è un po’ passivo ma qua c’è tecnica, forza fisica, gamba”.
Il gol subito
“Ci sono allenatori che difendono in area e allenatori che difendono fuori area: anche questa è una scelta di Pioli, anche se credo che in linea di principio in questo modo riempi troppo l’area e rischi di subire spizzate, rimpalli e giocate simili. Il problema nel gol subito è stato che siamo rimasti dentro l’area dopo il piazzato, ci sono 8 giocatori dentro l’area di rigore e solamente 2 fuori”.
“Quando difendi in così tanti in area il rischio aumenta, perché la palla vagante in area diventa pericolosa. Il giocatore del Torino crossa, ribattuta, il giocatore calcia da fuori e Schuurs è bravo ad approfittare della palla in mezzo all’area”.
“Qui il Milan è posizionato male, molto male. E sono cose che si possono fare decisamente meglio perché sono gol evitabili”.
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