Nel post partita di un altro Milan-Spezia da thriller, l’allenatore dei liguri Luca Gotti ha commentato l’andamento del match. Qui le sue parole in conferenza stampa e davanti ai microfoni delle emittenti tv:

CONFERENZA STAMPA – Tre sconfitte al 90esimo in 13 giornate…
“Questa è la terza partita che faccio contro il Milan di Pioli a San Siro: la prima 3-2 con gol di Rebic all’ultimo, la seconda 1-1 con rigore inaudito di Larsen e il Milan pareggia e poi stasera… Non posso dare la croce addosso ai ragazzi, ma devo tenermi questo spirito. Poi le cose le facciamo cambiare eccome”.
Come si approccerà alle prossime due gare?
“Dispiace non riuscire a prepararle meglio, ma lo spirito e la modalità della squadra in certi momenti sono la direzione da tenerci nel lungo termine: allora arriverà l’incasso. Certo, c’è rammarico… Figuratevi come possiamo stare ora. Ma se abbiamo la forza di mantenere la testa alta arriveranno soddisfazioni”.
Che gara ha visto?
“Siamo andati a pressarli troppo alti nei 10 minuti e loro hanno trovato spezzo Diaz centralmente che punta e apre la nostra difesa. Poi gradualmente ci siamo messi meglio come misure e spazi, cominciandoci a farci portare meno in giro da loro. Nella fase centrale ci sono state prodezze dei giocatori del Milan e lì fai conti con dei grandi campioni. Poi la prestazione c’è stata. Abbiamo avuto occasione di segnare”.
C’è stata mancanza di equilibrio?
“Il tipo di avversario porta a queste situazioni”.
Come ha comunicato a Daniel Maldini che avrebbe giocato e come giudica la sua prova?
“Non gliel’ho detto che avrebbe giocato, volevo evitare che spendesse energie emotivamente con i troppi pensieri. Poi ho dato la formazione e mi sono fermato con lui 30 secondi, dandogli le chiavi della sua partita individuale; la sua prova mi è piaciuta al di là del gol, come spirito, atteggiamento. e le letture che ha avuto in alcuni momenti”.
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SKY SPORT – Va via senza punti…
“Senza punti, così come alla fine della partita contro la Fiorentina di domenica scorsa che ha avuto un andamento simile. Prendi due batoste così e ci resti male. L’allenatore deve vedere lo spirito della squadra e del coraggio che ha avuto. Secondo me c’eravamo guadagnato qualcosa di più”.
Da cosa si riparte?
“Lo spirito, l’atteggiamento, le idee. La squadra deve tenere questo spirito. Contro il Milan di Pioli una volta ho perso all’89esimo, un’altra ancora ha pareggiato al 96esimo con 5 di recupero, poi stasera…”.
Su Daniel Maldini
“Il ragazzo da quando è arrivato sta crescendo molto. Ha avuto un problema fisico all’inizio, già nel post Fiorentina contemplavo l’idea di farlo giocare ma non gliel’ho detto fino ad un secondo prima per renderlo più libero mentalmente”.
Sulla stagione dello Spezia
“Il campionato è lunghissimo, il nostro campionato deve essere fatto delle prossime due partite. Il campionato è lunghissimo, se ci creiamo i presupposti di un certo tipo di atteggiamo e di voler fare le cose in un certo modo poi nel lungo termine le cose possono prendere una cosa ben diversa”.
Com’è allenare un giocatore dal cognome pesante come Maldini?
“Non penso al papà del ragazzo, che stimo tantissimo. Ho 30 ragazzi che ognuno ha papà e mamma e i suoi sentimenti. Il ragazzo si comporta con grande normalità, deve fare un percorso di crescita: ha grandi qualità tecniche e fisiche che non è ancora riuscito ad esplorare. Io devo cercare di accompagnarlo nel percorso del miglioramento”.
Come vivrai martedì il ritorno ad Udine?
“Una domanda che mi mette in difficoltà. CI sono aspetti emotivi, è chiaro che vivrò le cose amplificate. Poi come inizia la partita si pensa solo a fare il massimo per la propria maglia”.
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DAZN – Sul match
“Abbiamo fatto fatica il primo quarto d’ora. Ci trovavamo spesso Diaz alle spalle. Poi abbiamo trovato una situazione migliore. Nella fase centrale del primo tempo ci sono state azioni frutto della grande qualità dei singoli del Milan. Siamo rimasti in partita e cresciuti. Abbiamo gestito meglio il campo. Poi con quel finale rosichi. Al minuto 89 magari potevamo buttare il pallone in tribuna ma non sto qui a colpevolizzare un giocatore di 20 anni che ha dato tutto”.
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