In un editoriale sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha commentato la vittoria del Milan di ieri sera a San Siro contro il Salisburgo.

“Portare tre squadre agli ottavi di Champions League è certamente un ottimo risultato per il calcio italiano. A patto, però, che questo non lo si consideri un traguardo: dev’essere un punto di partenza per migliorarsi e cercare di raggiungere quella dimensione di gioco europeo che ancora non ci appartiene completamente. Napoli, Inter e Milan hanno adesso la possibilità di mostrare sul grande palcoscenico le loro idee e le loro qualità di squadra. Mi auguro che il loro cammino sia lungo, lunghissimo, perché vorrebbe dire che finalmente, dopo un digiuno di dodici anni (l’ultimo successo in Champions risale all’Inter di Mourinho nel 2010), i club italiani sono arrivati in vetta.”
“Il Milan, con una prestazione di grande impegno e sostanza, ha battuto meritatamente il Salisburgo e superato il turno. Ho ammirato lo spirito di squadra: nessuno si è tirato indietro, tutti hanno lottato, anche Leao. Se continuerà così, il portoghese non avrà rimpianti: glielo auguro. Però al Milan serve una maggiore compattezza. Credo che i rossoneri abbiano tutto per poter crescere e questo è un punto importante dal quale partire. E poi, a sospingere il Milan, non va mai dimenticato, c’è la storia. E la storia nel calcio conta moltissimo.”
LEGGI QUI ANCHE -IL MILAN E’… AGLI OTTAVI DI CHAMPIONS! LE PRIME PAGINE DI OGGI (3/11)-
“Per ora, tuttavia, la squadra che ha stupito tutti è il Napoli. Gioca il calcio migliore d’Italia, e di gran lunga. I ragazzi di Spalletti sono andati ad Anfield, nella tana del Liverpool, senza paure e il risultato è bugiardo. Gli inglesi, per vincere, hanno dovuto mettere in campo tutta la loro storia, le loro qualità e la loro forza fisica. Il Napoli, in questa prima parte di stagione, sta dimostrando a tutti che il miglior antidoto per fermare gli avversari è fare il proprio gioco. Altro che aspettare e ripartire! Spalletti è stato bravissimo a creare una squadra dove ci sono undici giocatori sempre in posizione attiva. Tutti sanno che cosa devono fare, tutti si muovono secondo sincronismi collaudati. Mi auguro che questo spettacolo duri a lungo. Gli azzurri sono un collettivo che ha motivazioni, generosità e chiare idee di gioco. È vero che non posseggono ancora la mentalità vincente, che deriva spesso dall’ambiente e dalla storia: a Napoli hanno fatto fatica a vincere anche quando c’erano Maradona e Careca. Però credo che, restando con i piedi per terra e seguendo la lezione di Spalletti, possano togliersi delle grandi soddisfazioni.”
“Sacchi conclude: “Ogni tanto, martedì sera, mentre guardavo la partita del Napoli e mi entusiasmavo per l’atteggiamento della squadra di Spalletti, mai alle corde contro un avversario tosto come il Liverpool, cambiavo canale per vedere l’Inter impegnata contro il Bayern. Sarò stato sfortunato, ma ogni volta che giravo il pallone ce l’avevano sempre i tedeschi… È vero che i nerazzurri avevano tante riserve, ma pure il Bayern. Qui è una questione di mentalità, che va corretta altrimenti diventa un problema. Inzaghi è bravo, ma deve dare una sua identità alla squadra e non affidarsi solo al contropiede. L’Inter gioca un calcio tattico, aspetta l’errore dell’avversario per colpire, ma in Europa questo è un limite. Inoltre, con questa impostazione, anziché puntare sulla manovra, ci si basa sui grandi giocatori, che costano parecchio e creano non pochi problemi al bilancio. A mio avviso, per fare strada in Europa, è necessario un cambio di registro: si deve pressare, si deve dominare il campo. Se l’Inter effettuerà questa mutazione, allora potrà seriamente pensare di andare lontano, perché le qualità individuali, sia a livello tecnico sia a livello di esperienza non mancano.”
Scarica QUI la nostra app per dispositivi Android. Rimani sempre aggiornato sulla tua squadra del cuore!
Scarica QUI la nostra app per dispositivi IOS. Rimani sempre aggiornato sulla tua squadra del cuore!