Dopo la bruciante beffa subita ieri sera dal Milan nel finale con la Roma, l’opinionista Sky Marco Bucciantini è stato ospite al Talk di Radio Rossonera per analizzare cosa è andato e cosa non è andato nella squadra (e nella testa) di Stefano Pioli.
Bucciantini su Milan Roma: “La Roma è una squadra che resiste, che combatte, che sta in partita e che le contesta fino all’ultimo, quasi mai però ci era riuscita sotto di due gol… Non è stata una grande partita in generale: il Milan ha fatto una partita seria, provando a fare gol in poche occasioni e trovandolo su calcio piazzato con errore del portiere. Non è stato un vantaggio clamoroso. Nel secondo tempo era in controllo, piano piano c’era sempre più spazio e il Milan correva bene, ma quando ti senti troppo in controllo… In 87 minuti il Milan aveva concesso 3 calci d’angolo e una punizione laterale, nei successivi sei concede un angolo e una punizione, lasciando alla Roma l’unico momento del match (e negli ultimi 4 mesi) in cui si sente forte. Con tutte le posizioni dei difendenti cambiate, il Milan ha preso due gol… può darsi che sia casualità, io penso che ci sia una parte di casualità, una parte di rilassamento della squadra che si sente arrivata e una parte di cambi forse sbagliati. Pobega è un calciatore che conosce il campionato, ha giocato 50 partite in Serie A. Gli altri no. Non è giusto incolpare loro, è difficile trovare il tono alla fine della partita quando la squadra molla e quando gli altri ci credono. Chi è entrato non ha trovato il tono della partita e nel caso dell’ultima posizione si è visto che ci sono davvero alcuni giocatori che devono ancora crescere”.
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Bucciantini sul gioco del Milan: “Non vedo differenze rispetto al Milan dell’anno scorso a parte una. L’assenza di Kessié, che non è stata ancora risolta, ha accorciato le rotazioni nella zona più organica del campo, più muscolare, più aerobica del Milan. Anche questo nel finale ti fa fare fatica: le energie di Bennacer e Tonali non le risparmi come vorresti. Questa potrebbe essere la differenza: i nuovi arrivati non hanno ancora allungato l’organico per gestire meglio le rotazioni sia quelle in partenza che quelle dentro il match. Ma in campo no. Vedo sempre la stessa squadra consapevole, che gioca bene, quasi sempre superiore a tutte le squadre che affronta dentro la partita, che grossomodo riesce sempre ad esprimere la sua idea di gioco mentre riesce allo stesso momento a mettere in difficoltà gli altri. E la media punti lo conferma. Diciamo che c’è stato un Milan fatato, quello super determinato che non lasciava niente che si è preso lo scudetto… quello non è il Milan vero. Il Milan vero qualcosa lascia, perché accetta che nella partita aperta sia superiore in un tipo di calcio che rasserena tutti. Questo non vuol dire che il Milan sappia giocare tutte le partite, per esempio non sa governare una partita. Il Milan è una squadra che spinge e che anche con i campi a partita in corso deve continuare a spingere. Se si ferma poi succede quello che è successo ieri”.
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Bucciantini sugli arrivi in estate: “Un giudizio sommario sul mercato estivo? Gli arrivi sul mercato estivo non sono ancora riusciti ad allungare l’organico del Milan. Ma quando compri certi tipi di giocatori metti in conto di doverli crescere, come hai fatto con Tonali e con Kalulu. Questo vale per tutti gli acquisti tranne che per uno, perché è chiaro che da De Ketelaere ci si aspetta di più. Perché è giovane ma ha già giocato 3-4 campionati in Belgio, arrivando anche a 20 gol a stagione, ed è già da tempo nel giro della Nazionale… Lui deve togliersi in qualche modo la paura di sbagliare, trasferire più certezze all’allenatore per farsi dare più minuti. Lasciando perdere la partita di ieri sera, quando entra con la squadra che ha un bel flusso lui non riesce a prendere quel flusso. Il Milan da lui ha bisogno di qualcosa di più, ha bisogno che lui in campo faccia riconoscere sé stesso: chi è? Che preferenza ha? Pioli l’ha provato in diverse posizioni, cercando quella della svolta, e per ora non ci è riuscito… ma è una cosa che il Milan non deve smettere di fare”.
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Bucciantini chiude: “Una mano dal mercato di gennaio? I giocatori ci sono, resta secondo me un titolare in meno nei due di centrocampo. Quando si gioca con un centrocampo a 2 servono 3 titolari dello stesso livello. Ora manca Krunic, Pobega sta dando ma non è del livello di Kessié, non c’è niente da fare. E non è neanche lo stesso tipo di giocatore. Lì secondo me è mancato qualcosa, che accorcia i minuti del Milan e le partite del Milan. Ma quello è un acquisto che non si fa a gennaio. Dal mercato non mi aspetto niente, ma mi aspetto che risolvano qualcosa in casa, a Milanello”.
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