Il Milan riparte con Faivre all’orizzonte – L’editoriale di Radio Rossonera

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Seconda sosta per le Nazionali ormai alle spalle e secondo miniblocco da sette gare alle porte per il Milan che si ripresenta ai nastri di ripartenza secondo in classifica in Serie A e ultimo nel proprio girone di Champions.
Lo so, siamo ad ottobre, la stagione è ancora lunghissima e nulla viene scritto quando le foglie sono gialle ma bensì quando le foglie nuove tornano sugli alberi. Ma il prossimo ciclo di gare che ci attende rischia di dare una piega decisa agli obiettivi stagionali con la doppia sfida al Porto che segnerà il futuro prossimo dei rossoneri. Doppia vittoria? Si può ancora spingere sull’acceleratore europeo fino all’ultima giornata. Si perdono ulteriori punti? Pur nel rispetto massimo della competizione e della storia del Milan alla ripresa del ciclo di novembre si dovranno fare altri ragionamenti.
Ragionamenti che non si possono fare per quanto riguarda il campionato: qui il Milan è chiamato ad evitare di ripetere i mezzi falsi casalinghi dello scorso anno con Parma e Verona che costarono punti importanti. Ad aspettarci ci sarà una ripresa sulla carta più soft con Verona, Bologna e Torino, seguita dal doppio impegno Roma-Inter con il Porto a sandwich.
Chi sarà l’MVP a sorpresa del prossimo ciclo? Se in quello di settembre-ottobre a farla da padrone un po’ a sorpresa è stato Sandro Tonali, il nome che merita la scommessa è quello di Olivier Giroud chiamato a dimostrare l’investimento tecnico fatto su di lui.
Il francese sarà coinvolto nella rotazione davanti e lo aspettiamo finalmente al 100% della forma per rivedere quella bella punta centrale ma di movimento che abbiamo ammirato con il Cagliari. Metto la mano sul fuoco invece sulle riconferme di Tomori, Theo, lo stesso Tonali, Leao e Rebic. Avremo bisogno di un Bennacer ancor più continuo e del Kessié di Bergamo, ma soprattutto chiederemo una mano alle nostre punte, Giroud appunto e Ibra, chiamate finalmente a rispondere presente. Impensabile poter tirare il collo ancora al pur ottimo Rebic di settembre che ha in tutta onestà ben figurato come prima punta ma che è pur sempre soluzione di ripiego rispetto ai titolari del ruolo.

Menzione per Stefano Pioli. Non più tardi di un paio di giorni fa il mister si è detto soddisfatto dell’attuale formula che concentra 7 sfide in 3 settimane per poi togliere il piede dall’acceleratore durante la sosta nazionali. Non ci sarà quindi da stupirsi se, con una rosa più ampia a disposizione, tornerà ad applicare quel turnover scientifico che abbiamo visto abbozzare nel precedente ciclo solo con mediani e a volte difensori centrali. È persona che studia a fondo il mister, sia la preparazione agli avversari come da sua ultima ammissione, sia la successione degli impegni. Per il momento Pioli merita gli applausi che arrivano da più parti per come ha valorizzato ogni singolo calciatore della rosa e per come ha issato il Milan al vertice ovvero con quel bel gioco come da tradizione milanista: il Milan lotta per la vittoria sempre e solo se esprime bel calcio.

Saranno quindi altre 3 settimane di fuoco ma se il Milan arriverà alla sosta di novembre in ottima posizione allora chissà che non arrivi per davvero il regalino di Natale. Se per Adli si dovrà solo aspettare giugno, improbabile l’interruzione del prestito anticipata, per Faivre il discorso è diverso. Il giovane francese non è mai uscito dai radar, anzi, è il principale indiziato a prendere il posto del fuori progetto Castillejo e dell’acciaccato Florenzi che tornerebbe a fare più da vice Calabria. Nel mentre Romain ha messo insieme già 2 gol e 4 assist da inizio stagione in un Brest ultimo in Ligue1.

Sullo sfondo la questione rinnovi. Se per Pioli non ci sono problemi e Simon Kjaer aspetta ancora la chiamata del Milan come detto da lui stesso (e facciamola questa telefonatina, che stiamo aspettando…), più in alto mare la vicenda Kessié (sullo sfondo i Reds di Liverpool).
All’orizzonte inizia però a comparire uno strano terzetto targato 2024: Leao, Theo e Bennacer hanno ancora un contratto con un po’ di margine ma tutti guadagnano intorno a 1.5/1.4M annui. Non sarebbe complicato per le grandi d’Europa provare il corteggiamento milionario e qui qualche riflessione già in questo inverno 2021-22 andrà fatta.

Guarda QUI l’intervento di Carlo Pellegatti sui rinnovi di Theo Hernandez e Rafa Leao

Leggi QUI le parole di Stefano Pioli al Festival dello Sport di Trento

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