MILAN, REBIC – Si attende solo l’ufficialità ma Ante Rebic sarà un nuovo giocatore del Milan. Proveniente dall’Eintracht Francoforte, il nazionale croato diventerà una delle pedine dello scacchiere tattico offensivo di Mister Giampaolo. Per conoscere meglio le sue caratteristiche tecnico-tattiche, la redazione di Radio Rossonera ha contattato Pietro Nicolodi: giornalista di Sky Sport nonché grande esperto di Bundesliga.

Ante Rebic torna in Italia dopo l’esperienza tedesca: se lo aspettava? E soprattutto cosa si porterà dietro tecnicamente e tatticamente dalla Bundesliga?
“Non sapevo se sarebbe andato in Italia o meno, ma era abbastanza certo che non sarebbe rimasto a Francoforte. Aveva fatto una buona stagione nel 2018, ma è soprattutto in quella scorsa che ha fatto benissimo, infatti dopo il mondiale ha preso tanta consapevolezza. Ovviamente ci ha messo un po’ perché aveva giocato tanto quindi era stanco e aveva finito tardi, però quando è entrato in squadra con Jovic e Haller ha fatto un’annata sensazionale.
L’inizio di quest’anno invece è stato un autentico disastro, è stato sostituito in Europa League a Strasburgo dopo un tempo perché non si stava impegnando, messo fuori squadra la partita dopo , espulso contro lo Strasburgo al ritorno, insomma ho capito che non c’era molto con la testa quindi normale se ne andasse“.
Nel Milan di Giampaolo visto fino ad ora, quale può essere la sua posizione migliore?
“Non ho mai visto il Milan di Giampaolo, ma se il Milan cerca un trequartista o una seconda punta credo vada benissimo“.
Quali sono i suoi pregi? E dove invece può far fatica?
“È un giocatore molto tecnico, sa giocare a calcio, da del tu alla palla in più può giocare in vari ruoli, dall’attaccante puro, non so se ha fatto anche il trequartista insieme ad altre due punte, a volte poi giocava anche punta perché non sempre le schierava tutte e tre insieme. Ha formato con Jovic e Haller un terzetto di grandissimo spessore, erano molto divertenti da veder giocare infatti credo sia stato uno dei miglior Eintracht dal punto di vista del gioco da quando seguo la Bundesliga“.
La sua testa e “cattiveria” calcistica: punti di forza o da migliorare?
“È sempre stato una testa calda da parecchi cartellini, però anche in campo da il 100% quindi i cartellini sono sì un po’ per protesta ma anche perché va in pressing, corre, si sacrifica, ha voglia, poi è un brontolone è vero, vuole sempre avere ragione lui. Chiaro che forse è stato un limite per la sua carriera avere una testa così, ma forse anche un pregio“.
Se dovesse descrivere questo giocatore con un segno particolare…
“La cosa che mi viene in mente è che può essere un giocatore spaventoso e straordinario se è in giornata buona, in giornata cattiva è un disastro, è come essere in campo in 10. Già dal primo pallone si capisce che giornata sarà per Rebic“.
Le prime parole a Radio Rossonera di Ante Rebic al suo arrivo in hotel:
Beatrice Sarti