Il Milan è caduto nella seconda amichevole precampionato contro il Real Madrid, ma la sfida ci ha dato diversi indizi interessanti per il futuro
Nella prima amichevole in terra americana, il Milan è caduto contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti. Dopo un primo tempo molto buono, concluso sul punteggio di 2-0, i rossoneri, complici diversi errori in fase difensiva, si sono fatti rimontare dai blancos. In ogni caso si è vista una buona squadra in campo e soprattutto sono arrivate alcune indicazioni su ciò che potremo vedere nella prossima stagione. Le 5 verità che ci ha lasciato Milan-Real Madrid.

Luka Romero non è arrivato per fare la comparsa
Luka Romero è stato uno dei primi acquisti del Milan. Si trattava di un’occasione di mercato, dato che il classe 2004 era svincolato dopo l’esperienza alla Lazio. Il suo ruolo naturale è quello di ala destra, reparto in cui il Milan si ritrova in questo momento ad avere moltissime opzioni. Pulisic nasce esterno destra, per non parlare di Chukwueze, che sembra ormai ad un passo dal Milan. In tutto ciò, inoltre, ci sono ancora Messias e Saelemaekers, che potrebbero essere messi sul mercato ma al momento sono ancora calciatori rossoneri. Non sarà facile ritagliarsi spazio, ma quello che sta facendo vedere il classe 2004 in questo precampionato è più che interessante. Luka Romero ha tutte le intenzioni di rendere difficili le scelte di formazioni a Pioli.
I calci piazzati possono diventare un fattore? Con l’uomo-assist Pulisic forse
Fare gol è importante, ma anche mettere i compagni in condizione di segnare può determinare. E in questo è maestro Christian Pulisic, un ragazzo che in carriera ha fatto più assist, 60, che gol, 59 (dati Transfermarkt). Dopo i due contro il Lumezzane, questa notte è arrivata la terza assistenza dell’americano in maglia Milan contro il Real Madrid. E non è stato un assist qualunque, ma un corner. I calci piazzati, gli angoli su tutti, sono un problema per i rossoneri da ormai alcune stagioni. Chissà che con l’acquisto del Nazionale USA non possano diventare un fattore. E se Giroud dovesse tirare tutte le punizioni come quella vista questa notte…
La fisicità di Loftus-Cheek è cosa rara in Serie A
Ruben Loftus-Cheek è stato il primo elemento acquistato dalla società di via Aldo Rossi in questa rivoluzione del centrocampo. Il Milan aveva necessità di sostituire Tonali, ceduto al Newcastle, e Bennacer, ai box per infortunio ancora per diversi mesi. Eppure l’ex Chelsea ricorda di più un ex rossonero: Frank Kessié. Parliamo di giocatori molto diversi, ma la fisicità e la corsa fatti vedere da Loftus-Cheek contro il Real Madrid ricordano cià che l’ivoriano ha fatto vedere in maglia Milan. Forse la tecnica di base dell’inglese non è eccelsa, ma l’impatto fisico che può avere in un campionato come la Serie A non è da sottovalutare.
In attacco cambia tutto, ma resta una certezza
Come si è potuto vedere ancora nella sfida contro il Real Madrid, questa sessione di calciomercato sta rivoluzionando il Milan in mezzo al campo e nel reparto offensivo. Pulisic, Romero, il ritorno di Colombo, e tutto in attesa di Okafor e Chukwueze, moltissime novità nell’attacco rossonero. Eppure, nel finale di Milan-Real Madrid, Pioli ha rimesso in campo i titolarissimi e dopo pochissimi minuti Rafa Leao ha sfornato un assist al bacio per il colpo di testa di Olivier Giroud. Solo il prodigioso intervento di Lunin ha impedito al francese di esultare. Una certezza è rimasta: Leao e Giroud hanno ancora intenzione di far divertire i tifosi rossoneri.
4-3-3, 4-2-3-1 o… entrambi?
Quello del modulo è uno dei temi che tiene maggiormente banco nell’estate rossonera: Pioli proseguirà con il solito 4-2-3-1 o virerà verso il 4-3-3? L’amichevole di lusso tra Milan e Real Madrid inizia parzialmente a rispondere a questa domanda. I calciatori acquistati sembrano essere più efficaci in un centrocampo a tre, ma questo potrebbe togliere spazio ad alcuni elementi già nella rosa dei rossoneri, come Adli e soprattutto De Ketelaere. Contro i blancos il Milan ha schierato il 4-3-3 come modulo di partenza. Nella seconda parte della ripresa, però, Pioli ha cambiato molti giocatori e ha virato verso un 4-2-3-1 con De Ketelaere sulla trequarti e, più interessante, con Adli nel centrocampo a due assieme a Reijnders. Il punto di riferimento resta probabilmente il 4-3-3, ma la lunga rosa e la duttilità di molti calciatori potrebbero dare la possibilità a Stefano Pioli di lavorare con entrambi i moduli e di alternare molto nel corso della stagione.
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