In un editoriale sulle colonne della Gazzetta dello Sport, il giornalista Alberto Cerruti ha parlato della stagione del Milan di Stefano Pioli, dal percorso in Champions League a quello in campionato per qualificarsi alla prossima edizione della Champions League.

I due “ma” della stagione del Milan di Stefano Pioli
“Ci sono tanti “ma” che accompagnano la qualificazione del Milan alla prossima Champions. Il più evidente, da non sottovalutare in prospettiva, è legato al fatto che senza asterischi, o parentesi, la Juventus avrebbe due punti in più dei rossoneri in classifica, malgrado l’ultima sconfitta, e quindi sul campo è terza, come sottolinea ripetutamente Massimiliano Allegri. Poi c’è un altro “ma” che non è affatto secondario, perché è stato pronunciato da Stefano Pioli, capace di battere la Juventus per la seconda volta in campionato nell’anno in cui il Milan è entrato tra le prime quattro anche in Europa. Rileggere, per credere, il suo concetto espresso domenica sera a Torino: «Bellissimo andare in Champions, ma per essere competitivi in campionato e andare avanti in coppa servono giocatori forti, perché la squadra va migliorata»”.
ULTIME NOTIZIE MILAN – COLPO TIELEMANS A ZERO? “GIOCATORE DI ALTA FASCIA” E… VECCHIO PALLINO
Sulla gestione del calciomercato del Milan
“Sembra un discorso normale che farebbe qualsiasi allenatore. E invece per lui non è così, perché per educazione, per rispetto dei ruoli, o semplicemente per aziendalismo, Pioli non aveva mai parlato dei mancati rinforzi in questa stagione, in cui tutti hanno capito e sottolineato il clamoroso fallimento della campagna acquisti di un anno fa. Tanti altri colleghi al suo posto si sarebbero lamentati, magari scaricando le responsabilità, o avrebbero almeno sottolineato il fatto che nelle partite più importanti in Champions, contro il Napoli e l’Inter, per evidente scelta tecnica non era stato impiegato nemmeno uno dei volti nuovi dell’estate scorsa, a cominciare dal più atteso, e costoso, De Ketelaere. Con grande stile, da non scambiare con mancanza di personalità, Pioli è sempre rimasto zitto arrangiandosi con quanto gli aveva passato il convento. E non è un caso, quindi, che con la stessa eleganza con cui aveva taciuto fin qui, dopo aver raggiunto l’obiettivo minimo del quarto posto abbia espresso un legittimo desiderio, con un duplice messaggio alla dirigenza e alla proprietà”.
E sul mercato che verrà quest’estate
“I miracoli nel calcio non si ripetono e come si è visto in questi mesi, con la brusca retromarcia da un inaspettato scudetto a un sofferto quarto posto, il Milan non può correre il rischio tra un anno di considerare irripetibile l’ultima emozionante avventura in Champions. La palla, quindi, ora passa a Maldini e Massara, che non possono vivere di rendita sugli ottimi acquisti di Maignan e Giroud e soprattutto, oltre a puntare i vari Openda, Kamada e Milinkovic-Savic, devono saper vendere per incassare evitando di perdere a parametro zero giocatori mai sostituiti come Kessie. E siccome soltanto una perfetta intesa tra tutti le componenti del club può fruttare i risultati sperati, è indispensabile un concreto segnale da parte di Cardinale, il numero uno del fondo RedBird che ha rilevato il Milan dopo lo scudetto. Il budget da una parte e la competenza dall’altra, quindi, per scongiurare il rischio di controproducenti scaricabarile nella prossima campagna acquisti, in cui non ci saranno più alibi per nessuno. Con l’unica certezza che Pioli non potrà continuare a fare miracoli, una volta in campionato e una in Champions. Anche perché non si può sempre sperare negli asterischi degli altri”.
Segui la nostra pagina Facebook per non perderti nulla di quello che succede nel mondo Milan!
Iscriviti al nostro canale Youtube per non perderti tutte le nostre dirette e i contenuti esclusivi!
Scarica QUI la nostra app per dispositivi Android. Rimani sempre aggiornato sulla tua squadra del cuore!
Scarica QUI la nostra app per dispositivi IOS. Rimani sempre aggiornato sulla tua squadra del cuore!