Milan, ecco Pulisic: il capitano degli USA si presenta in conferenza stampa a Milanello
Christian Pulisic è un nuovo giocatore del Milan: la sua conferenza stampa è di presentazione ai giornalisti e al popolo rossonero. Di seguito, riportiamo domande e risposte nella sala stampa di Milanello. Il giocatore americano classe 1998 parlerà in via ufficiale per la prima volta da quando è diventato rossonero. Pulisic, tra l’altro, ha già svolto (oggi) il primo allenamento con il Milan: ecco le sue parole in conferenza.

Il tuo arrivo ha generato un effetto wow tra i tifosi del Milan, l’ha generato anche in te?
“Sì, sono emozionato e sento la storia del Milan. Sono onorato di essere qui”.
Nel maggio 2021 il Milan tornava in Champions League dopo 8 anni e tu la vincevi. Ci riproviamo e ci riprovate insieme?
“C’è un altro motivo per venire qui al Milan – ammette Pulisic in conferenza. Giocare la Champions! Lo scorso anno i rossoneri sono arrivati in semifinale e io sono qui per aiutare la squadra a vincere titoli. L’esperienza con il Chelsea mi servirà e ci riproverò”.
Ieri ti ho chiesto perché il Milan in aeroporto (Di Stefano, ndr), ora ci dici se anche il ruolo e la tattica sono tra i motivi della tua scelta?
“Ovviamente quanto arriva l’interesse di un club come il Milan devi rifletterci. Anche io, come Ruben (Loftus-Cheek, ndr) ho parlato con Pioli e ho avuto la sensazione di essere desiderato. Mi hanno voluto fortemente e mi sono sentito bene, questo è bellissimo. È uno dei motivi per i quali sono qui”.
Come mai la maglia numero 11? Se chiudi gli occhi e pensi al passato del Milan, chi ti piacerebbe emulare nei prossimi anni?
“Il numero 11, con Ibrahimovic, ha assunto un significato leggendario qui. Non voglio dire che colmerò quel vuoto o che sono qui per sostituirlo. È un numero che mi piaceva. Per quanto riguarda le leggende del club, ci sono tantissimi nomi che si possono pronunciare, come Kakà e Ibrahimovic… Loro li ricordo. Così come ci sono nomi importanti in rosa”.
Pulisic e Leao: cosa può essere il Milan davanti con lui? Ci stai pensando?
“Leao è incredibile, fa delle cose clamorose e sa sempre cosa fare di fronte la porta. Io non vedo l’ora di capire quella che sarà la mia posizione. Voglio aiutare la squadra nella zona offensiva e non vedo l’ora di farlo insieme a lui”.
Siete tanti qui di ex Chelsea, cosa non è andato? Puoi fare anche la punta centrale al posto del tuo amico Giroud?
“Le ultime stagioni al Chelsea sono state difficili per diversi motivi. È bello ritrovare Ruben, Fikayo e Olivier. Voglio ripartire e giocare in un grande team come questo. Ho parlato con Fik, che è cresciuto tantissimo qui, e Giroud e ora sono felice di essere qui al Milan. Sicuramente con Giroud avremo un ottimo rapporto sul campo. Per quanto concerne la mia posizione in campo, ci sono giocatori importanti nel ruolo di centravanti”.
In passato sei stato definito un crack del calcio mondiale, mentre nell’ultima stagione i numeri non sono stati fantastici. Ti senti un giocatore da “Moneyball”?
“Il motivo principale che mi ha spinto a venire qui è di poter ripartire e raggiungere il mio massimo livello. Nelle ultime stagioni al Chelsea non ho potuto esprimermi al meglio, ma adesso ho voltato pagina e voglio tornare ai miei livelli”.
Sei un simbolo del calcio americano: come viene percepito il Milan negli USA?
“Esattamente come nel resto del mondo! Ho sempre visto tanti fan del Milan negli USA e in giro per il globo. Ovviamente è ritenuto un grande club. Fin da bambino ho visto tante maglie del Milan negli stadi. Il Milan gode di tantissimo tifo ovunque”.
Con Giroud nello specifico hai già parlato?
“Sono molto contento di tornare a giocare con alcuni ex compagni del Chelsea, come Olivier Giroud. Abbiamo già parlato. Oggi è stato il mio primo giorno, devo capire bene la tattica e anche la Serie A”.
Puoi giocare esterno destro e anche trequartista: tu dove ti trovi meglio?
“Penso che sia l’esterno destro sia il trequartista siano le posizioni nelle quali mi trovo bene. Sono abituato a giocare anche a sinistra. Penso che il mio ruolo sarà deciso dal tempo e da come mi andrò a integrare con i compagni”.
Compirai 25 anni cade settimana del derby: hai già pensato a un regalo da farti?
“Il mio compleanno cade il giorno del derby. Bene… Il miglior regalo sarebbe vincerlo e segnare un gol. Sarebbe un bellissimo compleanno…”.
Puoi dirci quando ci sono stati i primi contatti e quando ti sei convinto di dire di sì al Milan?
“I primi contatti ci sono stati quando ero in nazionale. Quando senti che il Milan ti cerca, vorresti dire si subito. Ho parlato con mister Pioli e con alcuni ex compagni per essere qui. Dopo qualche giorno ero sicuro. Sono molto contento di essere qui e di aver fatto questa scelta”.
Quest’estate hai avuto diverse offerte, ma se dovessi dare una parola per raccontarci come mai hai scelto il Milan?
“Una parola è sempre difficile. Posso dire che questo club è storico e leggendario, ma il motivo reale è che mi sono sentito, voluto, desiderato e subito in sintonia con questo club e ho colto l’opportunità per raggiungere il mio livello top”.
Essendo il giocatore che ha fatto più dribbling dopo Mbappé e Vinicius da quando sei in Europa, pensi di aiutare così al meglio il Milan? Hai già sentito Cardinale, visto che siete entrambi americani?
“il dribbling è uno dei miei punti di forza e spero di usarlo per fare assist e gol. Ho parlato con alcuni membri della proprietà. E’ bello avere dei legami con il proprio paese d’origine”.
Ti senti di poter guidare il Milan a una ‘Mission Impossible’, come il film?
“Per me nulla è impossibile!”.
Scudetto o Champions League?
“Vorrei vincerli entrambi, è la risposta più facile da dare (sorride, ndr). La Serie A è un campionato nuovo per me. Punteremo allo scudetto, anche perché per me sarebbe un titolo nuovo. La Champions? Faremo il massimo anche per migliorare la scorsa stagione. Vogliamo spingere ancora di più per farcela”.
Hai un idolo tuo? Hai avuto modo di sentire Musah e Balogun, accostati ai rossoneri?
“Ho diversi idoli calcistici. Con Musah e Balogun non ho avuto modo di parlarci, ma la mia ammirazione per loro non cambia”.
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