il 06/11/2023 alle 23:31

Savicevic: “Milan, fai come noi! Che rimpianto dopo il PSG…”

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Parla il grande ex: Savicevic torna sui ricordi del passato e sprona il Milan di Pioli verso il passaggio del turno

Un Milan che avrà bisogno di tutto il sostegno possibile quello che domani affronterà il forte PSG di Luis Enrique: compreso quello di Dejan Savicevic, grandissimo ex numero 10 della storia rossonera. Passato anche lui per una doppia sfida (in quel caso a eliminazione diretta, in semifinale) contro il Paris Saint-Germain, ricorda quelle emozioni senza slegarsi troppo dal presente. Di seguito, le sue parole nell’intervista concessa a Milan TV.

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L’intervista parte dal doppio confronto del 1995:

“Dopo un buon risultato a Parigi l’obiettivo era giocare bene al ritorno e io ho giocato bene, segnando due gol. Eravamo molto compatti e avevamo una delle migliori difese al mondo. Non facevamo creare tante occasioni all’avversario, ci hanno messo in difficoltà solo un paio di volte. Qualcosa abbiamo concesso, ma in quella sfida sentivo che era la mia giornata. Loro hanno anche dovuto rischiare dopo aver perso all’andata e ci hanno concesso certi spazi dei quali siamo riusciti ad approfittare. In quel periodo segnavo con continuità, per questo stavo molto bene fisicamente. Un mio grande rimpianto è non aver giocato la finale di Vienna”.

Sulla sfida di Champions League di domani:

“Io spero che il Milan giochi la partita come fosse una partita ad eliminazione diretta, perché ogni punto è molto importante per passare il turno. Io credo che il Milan passerà! Il PSG ha cambiato molto la rosa vendendo Neymar, Verratti, Messi… È una squadra diversa rispetto all’anno scorso. Hanno uno dei migliori giocatori del mondo in questo momento, è giovane e anche promettente. Si parla tanto di Mbappé: segnerà tantissimo se gli sarà dato tanto spazio. Sa giocare a calcio, sa dribblare, tirare e per il Milan sarà molto difficile. Il più grande problema per il Milan “.

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Leao e quella finale

Poi, Savicevic parla del 10 di oggi:

“Leao merita di portare la 10 perché in questo momento è il miglior giocatore del Milan già da due o tre anni. Quella maglia ha un simbolo per tutti i giocatori e spero che lui, come Mbappé, dalla nostra parte crei problemi alla difesa del PSG”.

Sulla finale del ’94, che porta anche il suo sigillo:

“All’epoca il Barcellona giocava un grande calcio, noi eravamo senza Baresi e Costacurta. Capello aveva il problema di far la formazione, erano importanti per il nostro gioco. Ma è riuscito a mettere i calciatori giusti nelle giuste posizioni. Cruijff era un grandissimo giocatore, ma ci ha sottovalutato: nelle sue interviste parlava male di noi e del calcio italiano. Me le ricordo bene. Voleva fare il paragone tra Romario, che avevano preso loro, e Desailly. Avevamo paura, sì, ma quando comincia la partita ce lo si dimentica. Siamo entrati meglio di loro e sfruttato gli spazi con Donadoni e Massaro. Era la serata di Daniele…”.

Infine, chiude con un saluto e un augurio:

“Io sono sempre rossonero: faccio un in bocca al lupo al Milan e a tutti noi perché faccia bene e ottimi risultati. Speriamo che il nostro Milan vada il più lontano possibile in Champions League”.

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