Milan-Porto 1-1

Milan-Porto 1-1 – Leggo Porto vedo Inter: l’editoriale di Radio Rossonera

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Milan-Porto 1-1 – Dovevano essere 6 punti o meglio sono stati considerati dal sorteggio di quel caldo giorno di agosto i punti più “semplici” da fare quelli della doppia sfida contro il Porto. Ma la Champions League ci insegna che di punti facili non ce ne sono, non solo, ci insegna anche, che se torni in quella competizione dopo anni e non vai a mille in ogni gara, purtroppo i regali non arrivano.

Il cammino europeo del Milan fino ad ora ha due facce, da una parte il Milan di Anfield, scosso da un avversario degno di un film pieno di supereroi, ma fiero, combattivo e determinato e il Milan di San Siro contro l’Atletico, arrembante, bello e forte. Dall’altra il Milan visto ieri a Milano e giorni fa in Portogallo: stanco, quasi arrendevole e ben poco speranzoso di passare il turno.

Forse complice la brutta gestione arbitrale di Milan-Atletico, i tanti infortuni e un cammino scintillante in campionato, hanno portato i rossoneri ad arrendersi o meglio, a considerare la qualificazione agli ottavi di Champions League come qualcosa che non ci si può permettere. Quella fame e determinazione viste ad Anfield non si sono più viste.

Dopo i 3 punti neanche provati a conquistare a Porto, ieri sera ai rossoneri restava solo una cosa: vincere. Ma dai primi minuti si è facilmente intuito che vincere non era l’unica parola nella testa di giocatori e allenatore.

La parola Derby è stata pronunciata troppe volte dopo Roma, aleggiava prepotentemente nonostante gli 0 punti nel girone e l’obbligo di farne almeno 3 per alimentare le speranze di una qualificazione ormai compromessa. Dopo un primo tempo scarico e debole, nel secondo i ragazzi di Pioli hanno trovato il gol e qualche fiammata in più ma non sono bastati per scrivere punti 3 in classifica. I pochi cambi che poteva permettersi Stefano Pioli hanno sicuramente contribuito a queste difficoltà, tuttavia si è evinto, ad esempio dal riposo di Simon Kjaer, Zlatan Ibrahimovic e Franck Kessie, che se bisogna “rischiare” di far fare i lavori forzati qualcuno lo si fa non per la Champions League ma per il campionato.

Le opinioni, come sempre, possono essere discordanti, chi è d’accordo, chi invece rivendica una diversa considerazione della competizione europea, dato il blasone dei colori rossoneri, tuttavia ovviamente non si può scoprire ora quale sarà la scelta migliore, sempre se una scelta sia stata fatta.

Curioso però pensare come nonostante tutto, quella coppa sembra non volerci mollare. Da dopo Milan-Atletico Madrid infatti si parla di un Milan fuori dagli ottavi, eppure dopo un’altra sconfitta, un pareggio e quindi 1 solo punto, la parola fine alla Champions League 2021/22 dei rossoneri non è ancora tata messa, ne da lei, ne dal Milan, nonostante il campionato stia tentando in tutti modi di inserirsi tra questi due storici amanti.

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photocredits acmilan.com

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