il 28/06/2023 alle 09:09

“Milan, pochi come Loftus-Cheek in Italia!”: l’esperto non ha dubbi

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Cosa aggiungerà Ruben Loftus-Cheek al Milan di Stefano Pioli? L’esperto di calcio internazionale non ha dubbi: è un grande acquisto!

Anche se i tifosi del Milan non stanno vivendo l’acquisto di Ruben Loftus-Cheek dal Chelsea con entusiasmo, sempre più addetti ai lavori concordano sulla bontà e sull’utilità del nuovo giocatore rossonero. L’ultimo della lista è Carlo Pizzigoni, giornalista, scrittore ed esperto di calcio internazionale: in un editoriale per Tuttomercatoweb, Pizzigoni ha raccontato la storia di Ruben Loftus-Cheek da Sarri a Tuchel passando per Lampard, sottolineando quanto importante potrebbe risultare il suo apporto per il Milan.

loftus-cheek milan

L’anno d’oro del nuovo acquisto del Milan: Ruben Loftus-Cheek

“Nel 2019, l’Europa League vinta dal Chelsea di Sarri aveva finalmente messo in mostra uno dei giocatori di quelle sempre troppo dimenticate academy del Chelsea plurivittoriose in Youth FA Cup: Ruben Loftus Cheek. Entrato nelle giovanili blues a otto anni, fisico imponente già da ragazzino Ruben era stato protagonista di due finali del Chelsea under18: una sconfitta contro il Norwich, giocando da sottopunta e inserendosi alle spalle dell’oggi atalantino Boga, e una vittoria, l’anno dopo, giocando nei due di centrocampo. Quella versatilità mostrata fin dai primi tempi delle giovanili è stata inizialmente il suo punto di forza e forse dopo un limite. Veniva sempre poco inquadrato il giocatore e, nella poca considerazione che si dava ai giovani, nel Chelsea, e utilizzato un po’ come tappabucchi, impegnato in spezzoni di partita un po’ qua e un po’ la per il campo (durante il prestito al Crystal Palace gioca da finto esterno nel 4-4-2 di Roy Hodgson). Con Sarri, Loftus-Cheek acquisisce gerarchia, e una mentalità adeguata per giocare in una grande squadra, tanto da essere qualificato come uno dei co-titolari in mezzo al campo, con Jorginho, Kovacic e Kante (“l’unico dei quattro ad avere caratteristiche difensive”, avrebbe detto l’allenatore), nel classico 4-3-3 del mister dove, partendo da sinistra la sua fisicità unita a una buonissima tecnica e a una condivisione totale del pensiero sarriano, raggiunge una meritata consacrazione che gli frutta la proposta di contratto quinquennale. In quella Europa League arriva a segnare una tripletta in una gara, ma non a giocare una finale che si sarebbe meritato. “Colpa” di una amichevole programmata da Abramovich in terra statunitense, non esattamente condivisa da Sarri (eufemismo), dove Ruben si lacera il tendine d’achille: una mazzata tremenda”.

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Fuori rosa con Frank Lampard

“L’arrivo di Lampard e il suo anno e mezzo di mediocrità (niente comunque a che vedere con i disastri di questo ultimo semestre) non frenano l’esplosione, ad esempio, di Mason Mount, altro ragazzo delle giovanili spedito un po’ a caso tra Olanda e Championship prima del ritorno a casa. Il ritorno di un mister all’altezza della situazione con Thomas Tuchel, che tra le richieste del mercato subito dopo la Champions League vinta mette Loftus-Cheek, finito in prestito al Fulham nell’era-Lampard”.

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Uomo tattico con Tuchel: e con Pioli?

“Il classe ‘96 che ha firmato per il Milan gioca da uomo tattico per il mister tedesco, addirittura da finto quinto in un sistema con richieste evolute di calcio, riassunte in questa frase: “Quando me l’ha proposto – dice Ruben – è stato un po’ uno shock. Tuchel mi ha detto che secondo lui sarei stato molto efficace lì con la mia qualità e la mia potenza di corsa negli spazi larghi. A volte mi dava anche la libertà di inserirmi, quindi ero un ibrido tra un terzino, un’ala e un centrocampista. All’inizio è stata un’esperienza estranea, ma dopo averci giocato un paio di volte mi sentivo a mio agio”. Tutto ciò testimonia come oggi quella versatilità, se ben impiegata, è una super risorsa: oggi tocca a Pioli fargli ritrovare quelle sensazioni e ritrovare un po’ quella presenza in fase offensiva di sarriana memoria. A lui si chiede di far rivivere in rossonero quella presenza fisica-tecnica che dai tempi di Franck Kessie manca alla squadra di Pioli, dove troverà un altro di quei ragazzi che vincevano e rivincevano le Youth FA Cup, in maglia blu: Fikayo Tomori.
In Italia le sue qualità potranno essere pesantissime, pochi hanno quel tipo di presenza in mezzo al campo e con venti milioni difficile portare a casa di meglio, considerando anche l’esperienza internazionale. Gli acquisti di qualità non devono per forza fare rumore, è sufficiente che brillino al momento giusto. Al Chelsea è bastato dargli fiducia: non ha deluso”.

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