MILAN PIATEK – Domenica scorsa la sua pistola è finalmente tornata a sparare e ora tutto il mondo milanista attende con impazienza di sapere se la rete contro il Lecce è stata solo un fuoco di paglia oppure se sarà l’avvio di una fase migliore per il suo numero nove. Già perché nessuno era abituato ad un Krzysztof Piatek che segna poco: soltanto tre reti nelle prime otto giornate di campionato (di cui due su rigore).
Perché di questi tempi, l’anno scorso, Piatek aveva già segnato nove reti in otto presenze con il Genoa. E non si era smentito con il passaggio al Milan nel mercato di gennaio. Sei reti nelle prime otto gare giocate. Tra queste una, pesantissima, all’Olimpico di Roma contro i giallorossi che aveva portato il Milan momentaneamente in vantaggio (prima di essere ripreso da Zaniolo). Era solo la sua seconda presenza in rossonero ma il Diavolo era già pazzo di lui.
Innamoramento che sembrava essere svanito quest’anno, lasciando il posto a qualche fischio di troppo da parte dei tifosi. Va detto che i numeri impietosi di Krzysztof sono dipesi molto dall’involuzione dell’intera squadra che non è più stata capace di mettere il suo centravanti in condizione di segnare. Se a questo aggiungiamo l’ossessione dei media per le mancate reti, cominciata già in estate con le prime amichevoli, ecco servito un Piatek demotivato che sembrava l’ombra di se stesso.
La prima con Pioli non era sembrata incoraggiante per Kris, relegato in panchina ad osservare le scorribande di Leao. Ma quando il polacco è entrato Pioli ha avuto il buonsenso di non chiuderlo in schemi complicati ma di affidargli un solo compito: fare gol. E Piatek ha risposto alla grande segnando la sua prima rete su azione in questa stagione.
Ora c’è di nuovo la Roma, di nuovo all’Olimpico. L’anno scorso fu l’inizio di una cavalcata che portò il Milan ad un punto dalla Champions. C’è da sperare che sia così anche quest’anno.
Giulia Galliano Sacchetto
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