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L’incontro di ieri mattina a Palazzo Marino tra il Comune di Milano, il Milan e l’Inter ha segnato un punto di svolta sulla questione del nuovo stadio, sia per i rossoneri che per i nerazzurri. Il Sindaco di Milano Beppe Sala e l’AD dell’Inter Alessandro Antonello hanno confermato l’interesse del Milan nei confronti dell’area dell’Ippodromo “La Maura”, zona a nord-ovest di San Siro che dista appena 1 km dall’attuale stadio di Milan e Inter. I nerazzurri, invece, avrebbero firmato secondo la Gazzetta dello Sport accordi preliminari per un terreno in zona Assago, vicino al Mediolanum Forum.
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La rosea in edicola questa mattina ha delineato la situazione sul progetto nuovo stadio “La Maura”, tra i pro e i contro per il Milan e le possibili tempistiche. La proprietà dell’area è il primo punto da considerare: lo storico proprietario Snaitech ha firmato un preliminare di vendita con F3A Green, preliminare che si perfezionerà nel 2024 al verificarsi di alcune condizioni. La situazione non è semplice, ma il vantaggio per il Milan è quello di avere a che fare non più con l’amministrazione pubblica ma con un soggetto privato. Il tema ambientale invece potrebbe rivelarsi problematico: sono già iniziate le polemiche, scrive la Gazzetta, sulle conseguenze a tema ambientale della costruzione di un nuovo stadio per il Milan in una zona verde che fa parte del Parco Agricolo Sud Milano. Anche la questione viabilità è ancora sotto il vaglio del club di via Aldo Rossi: a meno di un chilometro ci sono tre fermate della metro (Lampugnano, Uruguay, Bonola).
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A livello di tempistiche, il Milan sceglierà (come riferito ai nostri microfoni anche dall’advisor Giuseppe Bonomi scelto dalla società per seguire da vicino il dossier stadio) tra marzo e aprile: la partita è ancora aperta, anche se in questo momento sia il Milan che l’Inter stanno cominciando a non vedere più San Siro nel loro futuro. Per RedBird, che come ormai chiaro vuole accelerare le tempistiche, l’ipotesi Sesto San Giovanni rimane aperta: sempre secondo la rosea, il Milan ha chiesto ad Hines, società proprietaria dell’area dell’ex Falck, e a Banca Intesa di abbassare il prezzo d’acquisto. Vedremo come evolverà la situazione nei prossimi giorni: sono attese novità importanti.
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