Il Milan e le nazionali – Pietro Lana: il primo goal è rossonero

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Pietro Lana

PIETRO LANA

La famigerata pausa per le qualificazioni ai Mondiali non è mai troppo apprezzata dai tifosi, croce e delizia per ogni tifoso che vorrebbe vedere sempre in campo i colori del proprio club, ma che, in fondo, non sa resistere alle tradizionali sfide tra le potenze del calcio mondiale o all’esotismo (geografico o calcistico) di certe partite. Fortunatamente siamo quasi al termine, ma ne approfittiamo per affrontare le vicende del Milan sotto una prospettiva diversa, quella del calcio delle nazionali, al plurale, perché non di solo Azzurro è fatta la storia del Diavolo, che, come ben sa ogni tifoso che si rispetti, nasce con un’impronta fortemente britannica. In realtà anche la storia che segue non è segnata dal colore azzurro e questo nonostante abbia come oggetto la prima partita ufficiale della Nazionale Italiana e il suo primo marcatore, Pietro Lana.

Un iniziale tentativo di organizzare una sfida internazionale si concretizza il 30 aprile 1899 al Velodromo Umberto I di Torino, quando una selezione del campionato italiano ne affronta una del campionato svizzero, ma in quell’occasione la squadra, una mista Genoa / Internazionale Torino, è composta da sette inglesi (tra i quali Herbert Kilpin), uno svizzero e solamente tre italiani.

Nel 1910, invece, si fa sul serio: la FIGC incarica la Commissione Tecnica Arbitrale, in particolare Umberto Meazza (reduce dalla direzione della surreale finale tra Pro Vercelli e Inter, terminata 3-10 con i piemontesi che per protesta hanno schierato i ragazzini della squadra giovanile), di selezionare due squadre di “probabili” e “possibili” per poi giungere all’undici definitivo da schierare in questa partita inaugurale che avrà come avversaria la Francia, la quale ha iniziato la sua attività già nel 1904.

La formazione che scende in campo il 15 maggio all’Arena Civica di Milano non ha ancora una divisa ufficiale e indossa, dunque, una camicia bianca associata a dei calzoncini diversi da giocatore a giocatore. La tradizionale maglia azzurra sarebbe arrivata solo alla terza partita ufficiale, come omaggio alla Real Casa Savoia, mentre quell’originaria maglia bianca ha avuto un seguito nella seconda divisa ufficiale. In questa prima storica formazione, capitanata dal leader dell’Andrea Doria Francesco “Franz” Calì, troviamo anche tanto Milan.

Il club rossonero, infatti, non è solo rappresentato da Pietro Lana e Aldo Cevenini, ma anche da Attilio Trerè (che in quella stagione ha giocato nell’Ausonia, un intermezzo in una carriera quasi totalmente a tinte rossonere) e Giuseppe Rizzi (vale lo stesso discorso fatto per Trerè, anche se lui terminò la carriera nell’Inter). 

Il vero protagonista della sfida, però, è Pietro Lana. La sua è una storia particolare: nel 1908 figura tra i dissidenti che fondano l’Internazionale Milano, ma torna immediatamente sui suoi passi. In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport nel 2000, in occasione del novantesimo anniversario di Italia-Francia, il figlio ammette di non sapere il motivo per cui Pietro avesse deciso di lasciare il Milan (“si era scocciato per qualcosa”), ma cita l’episodio come esempio del suo carattere (“persona molto riservata, ma non arrendevole”). Indubbiamente Lana tiene molto ai colori rossoneri, come dimostra una richiesta fatta alla Gazzetta dello Sport nel 1912, ovvero quella di rendere noto ai lettori “che egli non ha mai avuto intenzione di abbandonare il Milan Club, di cui si onora di essere e di rimanere socio” (Lana, infatti, in quel periodo non prende parte alle partite perché ancora afflitto dai postumi delle febbri malariche contratte in Libia).

Per suggellare questo idillio rossonero non poteva quindi esserci modo migliore di marcare la prima rete nel primo derby (non ufficiale) della storia, quello giocato il 18 ottobre 1908 al Campo della Giovannina di Chiasso, in occasione della finale della Coppa Chiasso; una partita particolare, giocata su due tempi di 25 minuti l’uno, terminata 2-1 per il Milan, ma comunque importante come tutte le competizioni dell’epoca, che oggi non consideriamo come partite ufficiali, ma che, invece, occupavano gran parte della stagione calcistica, essendo il Campionato di Prima Categoria ridotto a un numero esiguo di incontri. Per non farsi mancare nulla, comunque, Lana segna anche nel primo derby ufficiale, quello giocato al Campo di Porta Monforte il 10 gennaio 1909 e terminato 3-2 in favore del Milan; in questo caso, però, la prima rete viene realizzata da Attilio Trerè, mentre Pietro segna il goal del momentaneo 2-1. 

Il Milan, nella stagione che porta all’esordio della Nazionale Italiana, non brilla particolarmente, ma Pietro Lana riesce a mettersi in mostra. Il fisico non è certo il suo punto di forza, non arriva al metro e settanta ed è abbastanza esile, ma ha buona tecnica e sta diventando una mezzala sinistra molto interessante. In campionato segna solo tre goal, ma nei tanti tornei collaterali trova la rete con frequenza; in questa prima versione della Nazionale, inoltre, si aprono diversi spazi perché, a causa della finale del campionato, citata precedentemente, i forti giocatori della Pro Vercelli sono stati squalificati (una decisione che verrà pagata a caro prezzo nella seconda partita, nella quale l’Ungheria, scelta come avversario forse con un eccesso di ottimismo, spazzerà via l’Italia con un severo 6-1).

Nel pomeriggio del 15 maggio 1910, dunque, è proprio Pietro Lana, vent’anni e baffi eleganti, a occupare uno dei ruoli d’attacco, insieme al compagno di club Aldo Cevenini, punta centrale. Il primo a mettersi in mostra, però, è il portiere dell’US Milanese, Mario De Simoni, che sventa dopo pochi minuti un tentativo dalla distanza dell’ala Maurice Olivier. La Francia, bisogna ammetterlo, non pare così temibile; tenta di fare la partita, ma raramente si avvicina alla porta e cerca il goal solo dalla distanza. L’Italia prende coraggio e al tredicesimo minuto si fa la storia: Lana sfrutta il movimento del compagno di reparto Boiocchi e, dai venti metri, trova lo spazio per calciare con potenza verso la porta difesa da Tessier.

È il primo goal ufficiale della Nazionale Italiana e l’Arena di Milano scandisce con entusiasmo il nome del giovane attaccante rossonero. Poco dopo gli onori sono tutti per De Simoni, protagonista di un grande salvataggio dopo una mischia in area. Poi l’Italia passa ancora e lo fa con uno dei giocatori più in vista, il capitano dell’Inter Virgilio Fossati (che pochi anni dopo, nel giugno 1916, sarebbe diventato una delle tante, troppe vittime dell’ “inutile strage”). All’inizio della ripresa la Francia riesce immediatamente a trovare l’1-2, ma è ancora Lana a ristabilire le distanze al cinquantanovesimo minuto. I francesi accorciano ancora con Jean Ducret, ma non hanno neppure il tempo di pensare alla rimonta che il centrocampista Giuseppe Rizzi riesce nuovamente a bucare Tessier (lo stesso Rizzi, un paio di settimane dopo, sarà l’autore dell’unico goal italiano a Budapest). La Francia non si rialza più e l’Italia, nei minuti finali, prima con Debernardi e poi ancora con Lana su calcio di rigore, fissa il risultato sul 6-2.

Per Pietro Lana, acclamato dai circa quattromila spettatori insieme all’ottimo portiere De Simoni, è una giornata trionfale: non ha solo segnato il primo goal ufficiale della storia della Nazionale Italiana, ma ha anche realizzato la prima tripletta e il primo rigore. L’uomo delle prime volte, che continuerà a militare nel Milan fino al 1914 (e l’ultima stagione, con 9 reti, sarà la più prolifica), giocherà solo un’altra partita con la selezione italiana, la successiva amichevole con l’Ungheria, non arrivando, quindi, mai a vestire la maglia azzurra. Ma questo dettaglio non può cancellare il suo nome dalla storia della Nazionale: una candida camicia bianca, i baffi ben curati, tiro dai venti metri e goal, il primo. 

Joel Da Canal

photocredits it.wikipedia.org

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