In un focus sulle colonne della Gazzetta dello Sport, il giornalista Luigi Garlando ha analizzato i prossimi capitoli di quella che potrebbe diventare (Atalanta permettendo) la sfida scudetto: Milan contro Napoli.
“A inizio stagione sul piatto della bilancia di Charles de Ketelaere c’era un mucchietto di credibilità più pesante rispetto a quella di Khvicha Kvaratskhelia. Ma il Principe belga, arrivato con l’aura del predestinato, non è sgommato come Kakà. Il georgiano ha rimontato in fretta: ha segnato a Verona il primo gol del Napoli in campionato e ha tirato dritto fino all’assist di domenica a Osimhen per il 3-2 finale. Non si è mai fermato. L’etichetta del primato in classifica è Kvara: il miglior giocatore del campionato, finora. Ha preso parte a 8 gol (5 gol, 3 assist), più di qualsiasi altro collega di Serie A.”
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“Non era facile abitare la fascia di Insigne, il capitano, il figlio della città, Ma è proprio lì che è avvenuto lo scarto. Insigne era il simbolo di un Napoli potenzialmente forte, ma con cazzimma intermittente e troppa assuefazione alla sconfitta. La corsa continua e affamata del georgiano rappresenta bene l’anima nuova di un Napoli nuovo. Non che il Milan sia messo male su quelle zolle: Leao, decisivo a Verona, nel derby (2 gol) e altre volte. Quando s’imporrà la continuità d’azione e la cattiveria di Kvara, salirà ben oltre il 14° posto attuale nel Pallone d’oro. E’ comunque il primo della Serie A. Il duello a distanza Kvara-Leao dirà tanto sullo scudetto.”
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