il 08/10/2022 alle 09:45

Verso Milan-Juventus: il rimpianto per una rimonta storica non vissuta

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Questa sera alle 18, San Siro indosserà lo smoking per accogliere sul suo red carpet un grande classico del calcio italiano. Milan e Juventus non sarà considerato il Derby d’Italia ma è pur sempre la sfida tra la più vincente in Italia (Juventus) e il team italiano più vincente in Europa e secondo in patria (Milan).

È inevitabile che per il tifoso rossonero questa sfida è una polaroid datata 28 maggio 2003. Sullo sfondo l’Old Trafford di Manchester cornice degli “occhi” più belli ed emozionanti della storia del calcio.

Ma torniamo in Italia. Milan e Juventus a San Siro si sono affrontate 117 volte con un bilancio in sostanziale parità. Le vittorie del diavolo sono 39 mentre le sconfitte 34. Il segno X è venuto fuori in 44 occasioni.

Tra tutti questi incontri sicuramente uno meritava di essere vissuto ma le restrizioni Covid hanno fatto sì che di questo spettacolo beneficiassero i seggiolini vuoti di un San Siro deserto.

Era il 7 luglio del 2020 e il mondo intero, non solo la Serie A, stava provando un ritorno alla normalità da qualche settimana dopo il lockdown imposto dalla pandemia.

Il Milan di un “precario” Pioli affrontava la Juventus di Sarri che veleggiava verso quello che sarebbe diventato il suo ultimo scudetto.

Alla ripresa, i rossoneri, venivano da tre vittorie e un pareggio, esprimendo una bella qualità di calcio. Pioli opta per un 4-4-2 ibrido con Paqueta che da sinistra tagliava verso la trequarti alle spalle della coppia Ibra e Rebic.

Sarri opponeva una Juve di qualità con Cuadrado esterno, Pjanic e Rabiot a supporto di Cristiano Ronaldo e gli ex Bonucci e Higuain.

L’evento più emozionante del primo tempo fu l’omaggio al Maestro Ennio Morricone, morto nella giornata precedente. Le sue note echeggiarono in tutto San Siro consacrandolo come vero e proprio palcoscenico d’elitè.

Una prima frazione di gioco soporifera regala un piccolo sussulto nel finale con Ibra che, involatosi sul filo del fuori gioco, mette alle spalle di Szczesny. Offside, già chiaro ad occhio nudo, confermato dal VAR. Tutti a rinfrescarsi corpo e mente sul risultato di 0-0.

La ripresa si apre con un lampo inaspettato. Al 47′ Rabiot recupera palla sulla destra, taglia il campo indisturbato per 70 metri e di sinistro insacca sotto l’incrocio un violento tiro alla sinistra di Donnarumma.

Neanche il tempo di riorganizzare le idee che gli uomini di Sarri al 53′ raddoppiano. Lungo lancio dalla propria trequarti. Kjear e Romagnoli provano ad intercettare di testa ma si scontrano goffamente.

Un quasi incredulo Ronaldo, raccoglie l’invito e tutto solo batte l’incolpevole Donnarumma. 2-0 dopo otto minuti della ripresa. Impensabile. Pioli prova a scuotere un Milan sotto shock inserendo Calhanoglu e Leao al posto di Paqueta e Saelemaekers.

È bello pensare che li ha girato non soltanto la partita ma il Milan del futuro. Dopo nove minuti, al 62’, l’arbitro Guida vede un leggero tocco di braccio di Bonucci. Breve consulto al VAR e calcio di rigore che Ibra trasforma. È l’inizio dei cinque minuti di ordinaria follia.

E se in quei cinque minuti è nato il Milan Campione d’Italia?

Al 66’ azione da manuale. Leao per Kessie che scarica sulla sinistra per Calhanoglu e si inserisce. Il turco ad Ibra che di prima la ridà a Franck. In area di rigore il 79 rossonero salta Bonucci e di destro realizza il pareggio. Sembrava già bello così per tifosi abituati ad un Milan di seconda fascia.

Neanche il tempo di festeggiare il pareggio che Bonaventura entrato al posto di Ibra ruba palla a centrocampo. Calha verticalizza per l’incontenibile Rebic che viene atterrato quasi al limite dell’area. L’arbitro concede il vantaggio. Ne approfitta Leao che prende palla, si defila sulla sinistra e dalla sua mattonella, appena in area di rigore, fa secco Szczesny in un gol che impareremo a definirlo “alla Leao”. È 3-2!

Dal 62’ al 67’, Ibra, Kessie e Leao, ribaltano il risultato. All’appello manca Ante Rebic.

Qualche minuto prima le aveva promesse al portiere bianconero che sprezzante del pericolo, irride l’attaccante croato chiamandolo “fenomeno”.

È il minuto 80 e con la straordinaria partecipazione di Alex Sandro, si dà il via al sigillo su questo incredibile big match estivo. Il terzino brasiliano prova un’apertura in orizzontale al limite della sua area. Ringrazia Bonaventura che sul vertice destro della difesa bianconera intercetta la palla servendola a Rebic. Ecco il momento che aspettava. Sinistro violento di prima all’altezza del dischetto e 4-2.

Gol, match e incontro. Un rimpianto non aver vissuto quello spettacolo. Alla fine della stagione il Milan, nonostante un 2020 da primato, finirà al sesto posto con 66 punti dovendosi accontentare del play off di Europa League.

Ma mai dichiarazioni furono così profetiche come quelle di Ibrahimovic alla fine di quell’incontro: Ci fossi stato io dall’inizio della stagione avremmo vinto il campionato”. Faranno storia le risate di tanti a quelle parole perché in fondo, sappiamo tutti com’è andata.

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