Per l’analisi di Milan-Juventus Adani parte da un assunto fondamentale. Poi, ancora la critica ad Allegri
Una sfida trasmessa in tutto il mondo e vista da milioni di appassionati: quella tra Milan e Juventus di domenica sera a San Siro è stata riproposta e commentata da tantissimi esperti del settore. Ex calciatori, opinionisti e giornalisti hanno detto la propria sul big match deciso dal tiro deviato di Manuel Locatelli e che rimette in corsa la Juventus per la lotta al titolo con Milan, Inter e Napoli. Come di consueto, il lunedì sera Lele Adani, Antonio Cassano e Christian Vieri hanno discusso dei principali temi del weekend sul canale Twitch della Bobo TV.

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La premessa “societaria”
Per parlare della gara, Adani sceglie di fare un’importante premessa, per lui fondamentale. Di seguito, le sue dichiarazioni che volgono principalmente sugli aspetti economico-finanziari dei due club.
“Partiamo da un discorso societario: Milan-Juve è una partita che sulla carta non può esistere. Voi direte: perché? Ve lo spiego. Il Milan ha appena chiuso il bilancio del 2023 con 6 milioni di utile. In questo percorso, che comincia dal signor Paolo Maldini e dal suo lavoro, il Milan ha ammortizzato i costi, valorizzato il capitale, conquistato la Coppa dei Campioni e in un’edizione ha fatto la semifinale e vinto uno Scudetto. La Juventus continua a mettere centinaia di milioni di euro e da quando è tornato Allegri non si è mai avvicinata a un titolo. Quindi Milan-Juventus non si gioca mai. Si gioca per regolamento, perché vanno in campo e quando vai ad analizzare i percorsi che hanno portato a giocarla, a meno che uno è stato su Marte, non può paragonarmi Bremer a Thiaw, Locatelli-Rabiot a Musah-Reijnders, o Vlahovic-Chiesa in panchina ai titolari del Milan”.
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Un limite concettuale
Poi, Adani continua sullo stesso discorso:
“Voglio sapere in quanti avrebbero preso Pulisic e Chukwueze, o Giroud 35enne che fa quel biennio, mentre la Juve prendeva Vlahovic. Di che parliamo? Se no si fa una valutazione calcistica che parte da un limite concettuale, che deriva da spese, bilanci e costo paritario per arrivare a competere. La Juve non può mai partire per un posto che sia inferiore al primo”.
Infine, un aspetto tattico che denota critica (ormai non più velata) nei confronti del tecnico bianconero Massimiliano Allegri:
“Per raccontare la partita di ieri, la Juventus ha giocato per lo 0-0, questo è quel che è accaduto. È arrivata a San Siro per questo, alla nona di campionato. Non si sa come è riuscito a ribaltare ‘vincere è l’unica cosa che conta’. E si è appellata al miracolo di Szczesny, l’errore di Thiaw indotto da Kean e cercando una deviazione a metà secondo tempo. Un allenatore vive per mettere a 20′ dalla fine Chiesa e Vlahovic: ecco perché la Juve può vincere lo Scudetto. È un vivere di episodi, Allegri è perfetto per questo Paese”.
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