Milan-Inter 0-3: le pagelle del derby

Dopo il passo falso e mezzo di La Spezia e Belgrado, i rossoneri tornano a San Siro nella partita più importante della stagione. Il derby più sentito degli ultimi dieci anni, la partita scudetto.
La difesa milanista va subito in affanno però e gli ospiti trovano il vantaggio in avvio di gara. La reazione dei ragazzi di Pioli si vede ma manca di qualità e apre la strada ai contropiedisti di Conte.
Sarebbe finita allo stesso modo senza i miracoli di Handanović? Probabilmente no anche se l’Inter finisce dilagando nella ripresa. Sconfitta pesante e meritata che ridimensiona gli obiettivi stagionali.
Pagelle:
Donnarumma 6: Il più giovane di sempre a raggiungere le 200 presenze in Serie A. Rimane fermo a guardare ma non può molto sul vantaggio interista. Si distende con la manona su Perišić, salva su Lukaku che poteva chiudere la partita. Non fa lo stesso però pochi minuti dopo. #Quota200
Calabria 5: Lautaro Martínez sfrutta la prateria che si crea tra lui e Kjær nell’area rossonera. Soffre le accelerazioni di Perišić sulla fascia. Poco pimpante in avanti. #SadFace
Romagnoli 4: Lukaku gli fa mangiare la polvere nelle due azioni che sbloccano e chiudono la partita. Non è in un buon momento e si vede. Perché lasciarlo sempre solo contro uno degli attaccanti più forti del campionato? Qualche panchina potrebbe anche fargli bene. #CantoDelCapitano
Kjær 5: Prima rimedia alla sbavatura del capitano come a Napoli ma poi si dimentica di Lautaro che colpisce in solitudine. La sua corsa non è fluida e dopo dieci minuti è già ammonito. Non riesce a limitare i danni dell’imbarcata nella ripresa. #SlowMotion
Theo Hernández 6: Se non fosse per i due bomber, il duello con Hakimi sarebbe il più atteso di questa stracittadina. Il nerazzurro preferisce fermarlo con le cattive. Sfiora il pareggio di destro, non il suo piede. Forse uno dei pochi da salvare. #Autoscontro
Tonali 6: Primo derby da titolare, contro quelli che lo hanno sedotto e abbandonato in estate. Avrebbe forse potuto aiutare Kjær e Calabria quando vede Lautaro partire. Sfiora il suo primo goal rossonero nella partita e nel momento più importante. In affanno quando c’è da rincorrere i velocisti di Conte. #Sandrino
Kessié 5,5: Non commette gravi errori ma se anche lui soffre i ritmi forsennati del centrocampo di Conte allora c’è poco da fare. Il turno di riposo in Europa League non sembra aver ricaricato le pile del 79. Calo mentale o fisico? Sfiduciato e con poca grinta quando il punteggio si fa pesante. #PresidenteDimissionario
Saelemaekers 5,5: Prova discreta dell’esterno Belga fino a quando si innervosisce con il guardalinee e viene ammonito. Meno pasticcione del solito, inizia la ripresa con qualche spunto interessante come il cross per Ibra ma non può sempre obbligare Pioli a cambiarlo per non finire in dieci. #KeepCalm
Çalhanoğlu 5: Saranno anche i postumi del COVID, ma questo è solo il lontano parente del centrocampista totale di qualche settimana fa. Si divora clamorosamente la rete del pareggio non servendo con precisione Rebić e non calciando nemmeno in porta. Poca qualità, poca imprevedibilità. #rinNOvo?
Rebić 5: Dà spesso l’impressione di scegliere la soluzione più difficile piuttosto che la più concreta. Ci prova ad aiutare Theo nel contenere Hakimi ma non basta. #VogliaDiStrafare
Ibrahimović 6: Ibra o Lukaku? Zlatan ha tanta voglia di vincere e prova a pareggiare i conti in diverse occasioni. Forse anche troppo egoista quando preferisce il colpo di tacco all’assist per Rebić in area avversaria nel primo tempo. Handanović gli nega due volte la rete in avvio di ripresa. #Ammaestrato
Meïté 6: L’unico dei cambi che ci prova in qualche modo e ci mette voglia. #SUliho
Leão 5,5: Non fa meglio di Rebić, giustificando almeno questa scelta di Pioli. #PocaRoba
Castillejo SV
Pioli 5: Inizio shock dei suoi che vanno subito sotto. Non bastano i miracoli del portiere interista a giustificare una brutta prestazione da parte del Milan. I singoli lo tradiscono ma lui perde la sfida tattica con Conte che ne approfitta in contropiede. Con Kjær e Romagnoli in questo stato di forma perché non provare Tomori? Il calo nelle prestazioni adesso si inizia a vedere anche nei risultati. Forse è meglio tornare con i piedi per terra e pensare alla corsa Champions. #Reset
Tommaso Dimiddio
photocredits: acmilan.com