Milan-Inter, il focus sui nostri avversari della prossima giornata

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MILAN INTER – In attesa della stracittadina di sabato sera andiamo a scoprire meglio i nostri avversari.

Ultimo precedente

L’ultima gara tra Milan-Inter, giocata il 17 marzo 2019, è finita 2 a 3 per i nerazzurri, con il gol decisivo dal dischetto di Lautaro Martinez al 67esimo.

Precedenti famosi

Tra i precedenti famosi ricordiamo quello del 27 marzo 1960, terminato 5 a 3 per il Milan e che attualmente è il derby con il maggior numero di reti segnate.

E ancora quello del 29 agosto 2009 quando l’Inter di Mourinho travolse il Milan 4 a 0. Il Diavolo si rifarà il 2 aprile 2011 con un secco 3 a 0 sui nerazzurri allenati dall’ex Leonardo: quella vittoria, iniziata dopo soli 43’ secondi di gioco con la rete di Pato, sarà lo spartiacque della stagione consegnando di fatto lo scudetto ai rossoneri.

Ultime gare Inter

L’Inter arriva al derby decisamente più in forma del Milan. I nerazzurri sono reduci da 3 vittorie, le ultime due sofferte ma importanti, contro Lecce (4 a 0), Cagliari (2 a 1) e Udinese (1 a 0).

Ultime gare Milan

Il Milan arriva al derby rinfrancato dalla vittoria tiratissima sull’Hellas Verona e da quella altrettanto sudata con il Brescia seguita alla sconfitta con l’Udinese nella prima giornata.

Occhio a…

Stefano Sensi arriva al derby in gran spolvero dopo le prime giornate di campionato e dopo il gol vittoria con l’Udinese, che ha permesso all’Inter di scavalcare la Juve e ritrovarsi in testa da sola.

Curiosità sugli  avversari

L’Inter è nata grazie a 44 milanisti dissidenti con la linea della proprietà di non ingaggiare calciatori stranieri. Il primo presidente nerazzurro, Giovani Paramithiotti, aveva origini albanesi e proveniva da Venezia. Restò in carica un solo anno perché si diffuse su di lui la nomea di menagramo tanto che fu costretto a non assistere alle partite della sua squadra.

Durante il fascismo il nome della squadra (’Internazionale) era sgradito ai gerarchi che lo riteneva di ispirazione comunista e che costrinsero la società ad unirsi con un’altra squadra (l’Unione Sportiva Milanese) e a crearsi un nuovo nome: l’Ambrosiana. Nonostante ciò i tifosi continuavano a intonare il coro “Forza Inter!” durante le partite, fatto che portò la dirigenza a porre fine alla fusione con la Milanese e ribattezzare la squadra Ambrosiana-Inter. Nel 1945, dopo la definitiva caduta del fascismo, la squadra riprese il suo antico nome.

L’Inter è stata la prima squadra italiana ad introdurre, ad inizio anni ’60, gli abbonamenti allo stadio validi un’intera Stagione.

Allenatore avversario

Antonio Conte, che il Lecce acquisì dalla Juventina Lecce per otto palloni (tre dei quali sgonfi) e duecentomila lire, e che venne espulso all’esordio in Serie A, non ha mai perso contro il Milan vincendo 6 volte e pareggiando 3. Tra lui e il tecnico del Milan Marco Giampaolo non c’è nessun precedente.

Storico arbitro con le due squadre

Ad arbitrare il derby sarà Daniele Doveri, alla sua prima stracittadina milanese in campionato. Ha diretto il Milan 16 volte, l’ultima volta in un Milan Napoli terminato 0 a 0. Si direbbe porti bene ai rossoneri che con lui hanno vinto ben dodici volte, perdendo una sola volta sempre contro il Napoli.

Meno positivo invece il bilancio dell’Inter che nelle 15 gare dirette dal fischietto romano ha vinto soltanto quattro volte, uscendo sconfitta ben sei volte.

I guardalinee saranno Ranghetti e Lo Cicero, il quarto uomo Maresca mentre al Var ci saranno Irrati e Carbone.

Ex e doppi ex

Ex che saranno della partita:

Nessuno

Ex che non saranno della partita ma ancora in attività:

Balotelli: all’Inter dal 2006-2010 e al Milan nel 2013-2014 e 2015-2016 ora tesserato con il Brescia. Cresciuto nella Primavera nerazzurra si aggrega in prima squadra su ordine di Roberto Mancini. La crescita sul campo è importante ma l’atteggiamento non migliora. Con Mourinho vedrà poco il campo e nell’annata del Triplete nerazzurro, oltre che per gli importanti gol da subentrato, verrà ricordato per la maglia gettata a terra nel delicato incontro contro il Barcellona nella semifinale d’andata della Champions League: è la rottura definitiva. Passa al Milan due volte dopo le avventure poco fortunate in maglia Manchester City e Liverpool senza mai segnare nel derby della Madonnina.

Ex ritirati:

Collovati: al Milan nel 1976-1982 e all’Inter nel 1982-1986 ora impegnato in tv. Scoperto da Giovanni Trapattoni all’età di tredici anni sarà ricordato dai tifosi rossoneri come “ingrato transfuga” dopo essere passato sull’altra sponda del Naviglio da capitano del Milan. Dopo due retrocessioni passa all’Inter nell’estate ’82 da Campione del Mondo in maglia azzurra in cambio dei nerazzurri Canuti, Pasinato e Serena. Qui conquista la maglia da titolare raggiungendo con i nerazzurri due semifinali di Coppa Uefa consecutive, nel 1984/85 e nel 1985/86.

Coco: al Milan nel 1993-2002 e all’Inter nel 2002-2007 ora agenzia di comunicazione a Milano e scuola calcio a Napoli. Arriva in nerazzurro con una scambio alla pari che vedrà il centrocampista Clarence Seedorf in rossonero ed il terzino mancino alla corte dell’allora allenatore dell’Inter Hector Cuper, Coco non lascerà ricordi esaltanti in entrambe le esperienze. Il Milan lo lancia nel calcio che conta ma non ci crede fino in fondo, girandolo tre volte in prestito fino a quando Moratti non si lascia convincere. Tanti infortuni e ben poche presenze lo spingono a lasciar il calcio a soli trent’anni.

Panucci: al Milan nel 1993-1997 e all’Inter nel 1999-2001 ora dirigente sportivo. Primo calciatore italiano ad indossare la maglia del Real Madrid, passa all’Inter dopo aver scritto la storia con il Milan qualche anno prima. In nerazzurro non vincerà nulla e ci rimarrà soltanto un anno complice il rapporto non proprio idilliaco con Marcello Lippi.

Pirlo: all’Inter nel 1998-2001 e al Milan nel 2001-2011 ora imprenditore vinicolo). Approda in nerazzurro a soli 19 anni e l’Inter, per garantirgli un maggior minutaggio, lo gira in prestito tra Reggina e Brescia. In maglia biancazzurra l’allenatore Carlo Mazzone ne intuisce le doti arretrandolo regista. Torna all’Inter giusto il tempo per essere ceduto ai cugini rossoneri con cui vincerà 2 Champions League e altrettanti scudetti confermandosi uno dei migliori nel suo ruolo e uno dei maggior rimpianti nerazzurri di sempre.

Seedorf: all’Inter nel 2000-2002 Inter e al Milan nel 2002-2012 ora ct del Camerun). L’Inter lo cede al Milan nell’estate del 2002 dopo aver perso lo scudetto all’ultima giornata. In maglia nerazzurra poche luci, una celebre doppietta contro la Juventus e una posizione in campo a lui non congeniale. Al Milan invece dieci anni di vittorie in un centrocampo stellare insieme a Pirlo. Capitano e successivamente allenatore è attualmente commissario tecnico della nazionale camerunese.

Ronaldo: all’Inter nel 1997-2002 e al Milan nel 2007-2008, ora dirigente sportivo. Massimo Moratti si assicura il più grande talento prelevandolo dal Barcellona. In maglia nerazzurra, il Fenomeno, vinse la Coppa UEFA del ‘98 e prestazioni che faranno di lui uno dei calciatori più forti della storia. L’Inter è costretta a sopportare i costanti infortuni del brasiliano e le lacrime che lo porteranno, nell’estate del 2002, a lasciare Milano salvo poi tornarci sei anni e mezzo più tardi, sponda rossonera. Il “tradimento” ha apice nell’esultanza al gol durante il derby poi vinto dall’Inter nella stagione 2006/2007, fra i fischi assordanti del pubblico nerazzurro.

Vieri: all’Inter nel 1999-2005 e al Milan nel 2005-2006. Sei anni e più di cento gol con l’Inter, è entrato nella storia recente come uno dei più prolifici attaccanti nerazzurri di sempre. Prelevato dalla Lazio per una cifra monstre va in scadenza di contratto nell’estate 2005 per passare al Milan. Sei mesi deludenti, preludio della fine di una carriera vissuta a suon di gol.

Serena: all’Inter più volte nel 1978-1979 e 1981-1982 1983-1984 1987-1991, e al Milan due volte nel 982-1983 1991-1993, ora  commentatore sportivo). L’attaccante italiano fa la spola tra Inter e Milan durante tutta la sua carriera, senza considerare la sua parentesi biennale con la maglia della Juventus. L’Inter lo cede al Milan in serie B nel 1982-83 salvo poi ritornare alla base l’anno successivo. Torino e Juventus se lo aggiudicano per le stagioni successive per poi scrivere la storia in nerazzurro con Trapattoni nello scudetto dei record conquistando la classifica marcatori. Chiude la sua carriera tornando in rossonero e vincendo altri due scudetti.

Cassano: al Milan nel 2011-2012 e all’Inter nel 2012-2013 ora ospite fisso a Tiki Taka. Pazzini al Milan e Fantantonio all’Inter. Dopo un anno e mezzo e uno scudetto in maglia rossonera passa nella sua squadra del cuore per disputare una sola stagione sotto la guida del tecnico Andrea Stramaccioni. Luci e ombre e qualche screzio di troppo con il tecnico romano. Ancora oggi Cassano non ha mai nascosto di tifare per la Beneamata: resta uno di quei giocatori capaci di aver lasciato un buon ricordo da entrambe le sponde del Naviglio.

Leonardo: al Milan da giocatore nel 1997-2001 e 2001-2002 e nel 2009-2010 da allenatore, e all’Inter nel 2010-2011 da allenatore, ora dirigente sportivo al Paris Saint Germain. Una vita in rossonero “macchiata” da sei mesi da allenatore nerazzurro. Complice la grande stima che Moratti ha sempre nutrito per lui, subentrerà a Benitez l’anno successivo al Triplete portando in bacheca quello che è attualmente l’ultimo trofeo vinto dall’Inter, la Coppa Italia 2011, in un periodo in cui ha riportato entusiasmo ad una squadra che rischiava di perdersi. Con il Milan sarà calciatore, allenatore e dirigente.

Giulia Sacchetto Galliano

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