Cinque punti per descrivere il crollo verticale del Milan contro l’Inter

0 cuori rossoneri

Neanche il tempo di godersi la splendida atmosfera e le emozioni di una notte che mancava da anni, che il tifoso milanista si è ritrovato in una tormenta surreale. Una ventata d’aria che ti spazza via, che ti lascia con un senso di vuoto al quale non riesci a trovare spiegazione. “Svegliatemi”, si sentiva tra le tribune di San Siro il 10 maggio tra le 21 e le 21.15. Ma svegliarsi da un incubo che, purtroppo, è reale, è difficile. E dal momento che ciò che è accaduto è tutto vero, occorre tentare di spiegarsi il perché. Ci proviamo, in cinque punti.

editoriale milan inter

ULTIME NOTIZIE MILAN – BERGOMI: “L’INTER NON TEME NESSUNO, MA LA STRADA È IMPREVEDIBILE…”

TURNOVER

Partiamo da molto indietro e, prima di circoscrivere il discorso alla sfida di martedì, consideriamo la gestione dell’ultimo mese della rosa. Parliamo di un turnover costante, esagerato e improntato (in maniera chiara) verso un Milan A e un Milan B. Un turnover che ha portato le riserve a sentire meno la fiducia del proprio allenatore e, di conseguenza, a sentirsi meno coinvolti all’interno di un progetto tecnico che è sempre stato, al contrario, orientato verso la coesione di tutti i suoi elementi. Lo stesso progetto che ha trovato nel “gruppo” una delle principali virtù da un triennio a questa parte. Questa scelta è certamente radicale e anche condivisibile ma, dal momento che (purtroppo, e non solo per colpa dell’allenatore) il Milan B non è stato quasi mai all’altezza né da subentrato né da titolare, non ha portato i suoi frutti neanche in parte della gara di mercoledì. Condizione fisica migliore dei titolari? Può essere, ma nulla più.

LEAO SÌ, LEAO NO

Una situazione di surrealtà si era sfiorata anche qualche giorno prima di mercoledì, sabato: quando lo stadio si accorge che Rafa Leao si tocca l’inguine con una smorfia (a maggior ragione per lui, insolita) sul volto, entra in un silenzio assordante. Dalla sfida contro la Lazio fino a quella contro l’Inter abbiamo assistito, di continuo, a dichiarazioni, trapelamenti o riferimenti circa il fatto che si sarebbe fatto di tutto per averlo a disposizione. Risultato? Una squadra incerta, confusa e sfiduciata (alla fine) per un’assenza pesantissima come quella del suo miglior giocatore. E che forse, se appresa prima e fatta passare come meno fondamentale sarebbe stata accolta e affrontata differentemente.

DUE IMMAGINI SIMBOLO

Nel nostro percorso cronologico arriviamo alla partita. E all’aspetto mentale. Nonostante un match sentito da entrambe le parti per la sua importanza, per 6’, per quel che vale, rimane alla pari, con un gioco sterile e poco votato all’attacco. Eppure, i rossoneri si sciolgono subito. Basta un’occasione, un episodio, un calcio d’angolo, per scomparire completamente dal campo. Un’unica situazione di gioco per portarsi la partita dalla propria parte che gli avversari sfruttano nell’unico modo possibile: facendo gol. E lì arriva già il crollo, il Milan resta surclassato dall’Inter dimostrandosi fragile e subendo un’altra rete, di fatto, senza difendere. Parliamo di una testa già persa e che viene perfettamente descritta da due immagini. La prima è Mike Maignan, che si trova costretto a fingere un fastidio fisico che non esiste per il solo scopo di far rifiatare la squadra e spezzare un ritmo forsennato. Una manifestazione di intelligenza che si contrappone alla seconda fotografia di questo Milan-Inter di sponda rossonera. Il folle gesto di Rade Krunic, che in preda a un raptus mai visto e mai sfiorato sferra (o prova a sferrare) un pugno diretto a Bastoni. L’avversario viene leggermente toccato, ma il tentativo è così plateale che, francamente, viene solo graziato dal VAR e che poteva costare un’espulsione e un calcio di rigore, compromettendo così la prestazione sua e della squadra, così come la qualificazione. Simbolo di una serata extra ordinaria: il 33 bosniaco è di tale intelligenza e saggezza tattica e mentale da non concedersi mai questo tipo di squilibri.

IL PIANO GARA

E qui affrontiamo l’aspetto del gioco. Privati del miglior giocatore, i rossoneri si trovano a fronteggiare una squadra che certamente può giovare della sua assenza. E lo fa sbilanciandosi, senza concedere spazi e limitando le azioni offensive anche in altre zone del campo. E senza, quindi, dover sempre raddoppiare sulla propria destra. Il risultato è un Theo Hernandez contenuto, un vispo Saelemaekers troppo spesso isolato a sinistra e, per questo, un piano gara che non funziona. La scelta di giocare come se ci fosse Leao senza effettivamente averlo, in questo caso, non ha pagato. Semplicemente perché un altro Leao non c’è.

LE DICHIARAZIONI

Un ulteriore manifesto della mentalità che è mancata, di una prestazione mentalmente compromessa e di un animo provato sono le dichiarazioni post partita. Il capitano del Milan, sempre molto sincero, dopo la partita riconosce un approccio totalmente sbagliato e timidamente prova a suonare la carica in vista del ritorno. Si potevano evitare, allora, i riferimenti all’assenza di Leao e soprattutto i “Se togliessimo il migliore a loro, non sarebbe una cosa positiva”. Solitamente, parole come quelle pronunciate da Davide Calabria nel post derby sono di figlie di nervosismo e poca mentalità: esattamente quanto raccontato finora della nefasta serata. Onestamente, poi, sarebbero anche da analizzare le dichiarazioni di Mister Pioli in merito ai “7 minuti”, ma è già stato fatto a lungo negli ultimi giorni.

Sia ben inteso che non si fanno colpevoli né si vuole sparare a zero, anzi. Un’analisi della situazione per quanto approssimativa può aiutare a comprendere ciò che da martedì sera a oggi è parso come inspiegabile. E che, purtroppo, non sarà cancellato dalle menti milaniste. Lo si può fare in un solo modo, e in questa squadra bisogna, comunque, sempre credere.

Segui la nostra pagina Facebook per non perderti nulla di quello che succede nel mondo Milan!

Scarica QUI la nostra app per dispositivi Android. Rimani sempre aggiornato sulla tua squadra del cuore!
Scarica QUI la nostra app per dispositivi IOS. Rimani sempre aggiornato sulla tua squadra del cuore!

editoriale milan inter

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Radio Rossonera Live

live