MILAN-INTER 0-2 – È finita come tutti i milanisti temevano, sonora sconfitta che pesa molto, e peserà molto. Un netto senso di smarrimento e paura in ogni situazione di gioco, sia in fase di possesso che senza. La squadra parte con il 4312 e con l’idea di arretrare per prendere campo poi sulle ripartenze, ma proprio qui il Milan pecca.. tutte le seconde palle sono della squadra nerazzura e raramente il Milan riesce a ripartire. Squadra troppo lenta, come nelle ultime partite, e Biglia non riesce mai ad entrare in partita. Proprio lui che dovrebbe dare geometrie e dettare linee di passaggio. L’autorete di Leao spiana la strada all’Inter e Lukaku chiude il match.
Risultato sicuramente giusto che poteva anche essere più largo per quello visto in campo.
LA SCELTA DI LEAO – Mister Giampaolo a sorpresa lancia in campo il talento portoghese, e, malgrado l’autogoal, risulta anche essere uno dei migliori del Milan, o dei meno peggio se vogliamo vederla così. L’idea è chiara, sfruttare la velocità di Leao per le ripartenze e cercare di allargare il più possibile la difesa dell’Inter. Lasciando 3 uomini davanti con Suso libero di svariare, il Milan cerca di andare in 1vs1 contro i marcatori avversari… infrangendosi spesso contro un muro.
Questa soluzione ha lasciato il centrocampo in mano alla squadra di Conte, gli esterni hanno avuto praterie per larga parte del match e un semplice cambio di gioco creava enormi problemi alla linea difensiva del Milan.
Dopo qualche mese di campionato probabilmente l’idea di Giampaolo avrebbe avuto un epilogo diverso, ma in questo momento con la squadra senza certezze è stato un azzardo che ha pagato caro.
GLI ESTERNI – La partita di Rodriguez è una delle peggiori della sua carriera, cerca in tutti i modi di far segnare la squadra avversaria e per poco non ci riesce con un grande passaggio per Lautaro. Emblematica l’azione in cui Suso platealmente indica allo svizzero di andare avanti e sovrapporsi in fascia. I 20 minuti finali di T. Hernandez lasciano un po’ di speranza per i tifosi, il padrone della fascia d’ora in avanti deve essere lui.
Mentre la partita di Conti era largamente prevedibile, si sperava in una rinascita che tarda ancora ad arrivare.
I tempi di Cafu’ e Serginho non esistono più, e i tifosi del Milan ne sono ben consapevoli.
LE PAROLE DI GIAMPAOLO – Lasciano perplesse le dichiarazioni del post-partita del tecnico “Nel complesso, siamo stati sempre in partita….“; continua poi: “Giocando alti, si corrono rischi ma era una scelta che dovevo fare. Aspettare gli avversari sarebbe stato un inutile dispendio di energie per i nostri attaccanti“.
Probabilmente il tecnico ha visto un’ altra gara rispetto ai tifosi rossoneri. La squadra ha dato un senso di impotenza per tutta la partita, non giocando mai alla pari dell’avversario, pochissimi i palloni recuperati in pressione avanzata. I tre attaccanti rimangono alti e non danno quasi mai una mano in fase difensiva soprattutto sugli esterni dove viene decisa la partita.
È giunta l’ora di fare delle scelte per il tecnico del Milan, scelte nette e decise. Sul campo in questo momento la squadra sta riflettendo l’indecisione di Giampaolo.
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Cristian Claretti