MILAN, INFORTUNIO THEO HERNANDEZ – “Il difensore di AC Milan Theo Hernández ha sostenuto oggi una risonanza magnetica alla caviglia destra a seguito dell’infortunio subito nel corso del recente incontro del torneo ICC contro il Bayern Monaco. L’esame ha evidenziato una lesione capsulo-legamentosa, per la quale verrà effettuata una ulteriore valutazione clinica e strumentale fra due settimane.”
Così, in una nota ufficiale apparsa il 27 luglio 2019 sul sito ufficiale, il Milan ha rilasciato un aggiornamento sulle condizioni fisiche del neo acquisto rossonero.
Riavvolgiamo il nastro: durante la sfida contro il Bayern Monaco, il 24 luglio, Theo Hernandez ha subito un infortunio alla caviglia destra; riguardando le immagini si nota come ci sia stato un duplice meccanismo traumatico: un importante inversione, con rotazione interna del piede ed una rotazione verso l’esterno della caviglia.
È verosimile che ciò abbia determinato un interessamento non solo della parte laterale, ma anche della porzione anteriore della caviglia, con il coinvolgimento di una struttura “nobile”: la sindesmosi tra tibia e perone ed in particolare il legamento tibio-fibulare anteroinferiore.
In infortuni di questo tipo, è fondamentale gestire nel modo giusto le prime settimane successive al trauma, immobilizzando la caviglia ed utilizzando le stampelle, per non rischiare un’instabilità residua che sarebbe fastidiosa per tutta la stagione. È inoltre richiesta una rivalutazione strumentale con risonanza magnetica dopo 1-2 settimane dall’evento traumatico, per poter monitorare la lesione e guidare il processo di riabilitazione del calciatore.
È con queste premesse che appare più chiaro il motivo per il quale il 31 luglio, ad una settimana esatta dall’infortunio, Theo Hernandez sia entrato alla Clinica “La Madonnina” sorretto dalle stampelle, senza appoggiare il peso del corpo sulla caviglia infortunata. All’uscita dal controllo, il calciatore ha iniziato un carico parziale sull’arto: è molto probabile, dunque, che la valutazione clinica abbia avuto esito positivo e che, verificato il miglioramento del dolore e del gonfiore della caviglia, i medici abbiano dato il via libera al calciatore per procedere nella riabilitazione.
La risonanza magnetica che verrà effettuata a circa 14 giorni dall’infortunio, fornirà una stima più precisa della prognosi e delle tempistiche di recupero. Ad oggi possiamo dire che è verosimile pensare che il calciatore possa tornare disponibile in circa 6 settimane, è chiaro però che c’è una variabilità intrinseca al processo di riabilitazione e alla risposta dell’articolazione nel corso delle settimane. Inutile parlare di una giornata di campionato specifica; di certo lo staff medico del Milan si prenderà tutto il tempo necessario per far tornare in campo il calciatore senza alcun rischio. Dunque, non ci resta che aspettare, lo faremo con impazienza, con le sue prime “sgroppate” sulla fascia sinistra negli occhi.
Si ringrazia il Dott. Marco Marano per la collaborazione
Alessandro Molinaro