il 12/01/2021 alle 11:19

Focus fisico-atletico Milan: cosa ha inciso sul numero di infortuni?

1 cuore rossonero

MILAN, FOCUS FISICO-ATLETICO – La stagione calcistica che stiamo vivendo, si sa, è estremamente diversa da tutte le altre. Ci sono fattori incidenti che sono necessariamente cambiati, stravolti da una pandemia che ha rivoluzionato anche il mondo dello sport e del calcio nello specifico.

Dunque, per analizzare alcuni dati tecnici, tattici, atletici della stagione in corso, non possiamo non tenere in considerazione come siano cambiati alcuni concetti che davamo per scontati.

Sappiamo l’importanza che la preparazione atletica, quello estiva in primis, ha nel corso della stagione e nel determinare la condizione fisica della squadra prima e dei singoli poi.

C’è un dato che dobbiamo giocoforza mettere in luce: sono passati solo 50 giorni tra l’ultima partita della stagione 2019-2020 e il primo match della Serie A 2020-2021. Questo ha rivoluzionato il lavoro che gli staff tecnici hanno dovuto mettere in atto: preparazioni atletiche diverse, tabelle di marcia rivoluzionate, in alcuni casi sperimentazioni di alcune metodologie di lavoro poiché, necessariamente, l’esperienza delle annate precedenti poteva venire in aiuto fino ad un certo punto.

Ecco dunque che non devono sorprenderci alcuni dati dissonanti se paragonati con le stagioni precedenti, soprattutto se si tratta di dati atletici, di performance fisiche o di infortuni dei calciatori. Sì, proprio gli infortuni, soprattutto quelli di natura muscolare, potranno subire un’impennata rispetto agli ultimi anni. Ciò è dovuto a due fattori principali: da un lato l’anomalia relativa all’inattività vissuta nella scorsa stagione e ad una preparazione estiva forzatamente atipica, dall’altro un calendario più fitto, con impegni ravvicinati e intervalli più brevi tra una partita e la successiva.

Diversi studi scientifici hanno dimostrato come il rischio di infortuni muscolari aumenti quanto il tempo trascorso tra una partita e l’altra è inferiore a 5 giorni. (1) 

Ma veniamo al Milan: da metà novembre, sono stati cinque i calciatori fermi ai box per infortuni muscolari. Un numero senz’altro alto in poco meno di due mesi. I fattori incidenti sono quelli appena descritti, con il periodo denso di impegni ogni tre giorni che ha certamente influito sul rischio di lesioni muscolari. Se per Simon Kjaer, che ha accusato una lesione di primo grado al retto femorale della coscia destra dopo 10 minuti di gara contro il Celtic ad inizio dicembre, si può parlare di infortunio “a freddo”, in cui il sovraccarico muscolare ha meno peso di altri fattori, per tutti gli altri, avvenuti negli ultimi 20-30 minuti di partita, si tratta di infortuni “a caldo”. 

Volendo analizzare gli altri infortuni degli ultimi due mesi la situazione è la seguente:

Zlatan Ibrahimovic: partiamo da sua maestà Zlatan. Il 22 novembre dopo 75 minuti di gioco si procura una lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia sinistra; dopo un mese circa, prossimo al rientro in campo, si ferma il 18 dicembre durante un allenamento in gruppo, la risonanza magnetica mostra una “soffusione emorragica” alla loggia posteriore della gamba destra. In parole più semplici la rottura di alcune fibre del tessuto muscolare ha determinato una raccolta di sangue, non proprio una passeggiata. C’è un legame con l’infortunio precedente? Senz’altro si. L’inattività conseguente alla prima lesione muscolare può aver pesato sul rischio di un nuovo infortunio, può aver alterato postura ed equilibrio fisico del calciatore. 

Rafael Leao: lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra, dopo circa 40 minuti in campo in una sfida del Portogallo Under 21 disputata il 18 novembre; rientrato dopo circa 3 settimane. Sicuramente ha inciso un viaggio intercontinentale e un cambiamento delle situazioni circostanti al calciatore.

Ismael Bennacer: qui la situazione si fa senz’altro più complessa. Ismael gioca il 26 novembre i suoi ultimi 90 minuti contro il Lille, risultando peraltro il MVP per i tifosi rossoneri. Non viene poi convocato contro la Fiorentina per un problema riferito in maniera aspecifica all’adduttore di una coscia. Disputa poi i 30 minuti finali il 3 dicembre contro il Celtic, per non essere convocato per la partita successiva (6 dicembre) contro la Sampdoria, per un affaticamento alla coscia sinistra. Infine il 13 dicembre viene sostituito dopo 75 minuti di gioco contro il Parma per una lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra. In questo caso è chiaro come gli impegni ravvicinati abbiano minato l’integrità fisica probabilmente già precaria a fine novembre. Ecco quindi come un affaticamento muscolare, apparentemente “banale”, può minare l’equilibrio fisico di un calciatore, la sua postura, aumentando drasticamente il rischio di infortunio muscolare. È esattamente questo il motivo per cui Ismael si sta facendo attendere: lo staff medico aspetta che sia completamente recuperato per consegnarlo in condizioni ottimali tra le mani di Mister Pioli. 

Alexis Saelemaekers: ha accusato una lesione di primo grado del retto femorale della coscia sinistra dopo circa 65 minuti contro la Lazio, il 23 dicembre. Ad inizio novembre si era fermato per un’ infiammazione al pube. Prossimo al rientro in campo. 

Chiudiamo con la domanda che tutti i tifosi del Milan cercano di scotomizzare: c’è il rischio che Zlatan Ibrahimovic possa fermarsi ancora? Quanto i suoi 39 anni possono incidere e influenzare la sua possibilità di vederlo in campo con continuità? 

Sull’integrità fisica di Ibrahimovic ci sono pochi dubbi. Chiaramente le sue capacità atletiche vanno ben oltre la sua carta d’identità e in termini assoluti va considerato per questo e non per la sua età.

Sono due invece i fattori da tenere in considerazione: da un lato i tempi di recupero: se all’interno delle partite Zlatan ha imparato a gestire le sue energie per terminare i 90’ con il serbatoio ancora pieno, necessariamente in alcuni momenti della stagione può richiedere tempi di recupero diversi dagli altri e accusare impegni ravvicinati, non tanto come capacità aerobica, quanto come rischio di infortuni muscolari.

Dall’altro lato è un calciatore che, facendo tutti gli scongiuri del caso, può richiedere più tempo per recuperare da una lesione muscolare: è necessario che gli si dia il tempo necessario perché possa guarire completamente e ristabilire il suo equilibrio fisico, prima di tornare a lavorare in gruppo con gli altri, fosse solo per la voglia che Zlatan ha di tornare a dominare il campionato di Serie A, voglia che, per fortuna del Milan, è riuscito a trasmettere a tutti i calciatori della squadra rossonera. 

1. Bengtsson H, Ekstrand J, Waldén M, Hägglund M (2017), Muscle injury rate in professional football is higher in matches played within 5 days since the previous match: a 14-year prospective study with more than 130 000 match observations. Br J Sports Med.

photocredits acmilan.com

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