Primo in stagione, quarto sotto la guida di Mister Ganz, quinto in assoluto nella storia del Milan Femminile: questo weekend le rossonere hanno potuto archiviare l’ennesimo derby femminile di Milano, battendo l’Inter Women per 4-1.
Dopo lo strepitoso sabato sera vissuto dalla squadra maschile, nel primo pomeriggio di domenica anche il Milan Femminile si è unito alla festa, dando finalmente la possibilità ai tifosi di festeggiare a dovere e al club di celebrare una vittoria a 360°; ma per le ragazze di mister Ganz la vittoria contro l’Inter è ormai più simile ad un’abitudine.
Nonostante solo un anno di Serie A in più separi le rossonere dalle nerazzurre, la squadra di Attilio Sorbi non è mai riuscita ad attestarsi come pretendente al podio del campionato, passando proprio per prestazioni potenzialmente positive ma mai del tutto sufficienti, come quella vista nel derby.
La gara disputata dal Milan femminile, al contrario, dimostra ancora una volta come la squadra sia animata da un profondo spirito battagliero e da un carattere non indifferente, in questo match incarnato alla perfezione dalla trentaduenne Natasha Dowie, autrice di una doppietta e di una prestazione da puro centravanti di esperienza, ripercorrendo ciò che fino a poche ore prima era stato detto del collega con il numero 11, in grado di decidere il derby della sera precedente sul prato di San Siro.
Le ragazze di mister Ganz affrontano ora un’altra lunga pausa nazionali (si riprenderà il 7 novembre) con la soddisfazione dell’ennesima stracittadina messa in cassaforte, con la consapevolezza di fare parte di un team dall’enorme potenziale e magari con qualche piccola remora per quanto riguarda il big match di San Siro contro la Juventus, quando probabilmente, con la stessa leggerezza mentale dimostrata ieri in campo, si sarebbe potuto conquistare almeno un punto.
Ma la strada è lunga e il bilancio sin qui favorevole, e adesso davanti ci sono tre settimane per lavorare sugli errori e consolidare i miglioramenti faticosamente ottenuti in queste settimane.
Photo credits: Acmilan.com
Lucia Pirola
