Si avvicina la fine del 2020, anno funesto anche per il contesto calcistico, più che mai per il calcio femminile. L’impatto della pandemia infatti ha lasciato strascichi pesanti anche nel mondo dello sport, calcando la mano su tutte quelle realtà più fragili, meno ricche di risorse a cui attingere in caso di crisi, con meno disponibilità di vie d’uscita quando le cose si mettono male.
Ed ecco dunque le tante società, soprattutto nelle serie cadette, che non hanno visto iniziare la stagione 2020/21, che si sono viste vittime di preferenze che non privilegiano il calcio femminile, o semplicemente prive delle suddette risorse per rialzare la testa un’altra volta, per un altro anno ancora, con dei carichi ancora maggiori rispetto alle scorse stagioni.
Appena sopra la soglia della sopravvivenza, e in alcuni casi barcamenandosi al di qua e al di là di questa, ci sono poi le società militanti in Serie A femminile. Nel corso del 2020 le squadre hanno visto la brusca interruzione del campionato, poi la speranza di poter riprendere e giocare le partite rimanenti in estate, poco dopo spenta alla luce della scelta di chiudere a giugno il capitolo campionato femminile, e pensare direttamente a come salvare il successivo. Decisione che, come prevedibile, ha tracciato a tavolino la linea tra vincitori e vinti, promossi e retrocessi, inclusi ed esclusi. E in quest’ultima categoria ricade proprio il Milan Femminile.
Se si dovesse redigere un bilancio, puramente ipotetico e teorico, dei risultati ottenuti dal Milan femminile nel corso del 2020, difficilmente vengono in mente grandi bocciature, nonostante l’esclusione dalla Champions League. L’algoritmo che ha stabilito il vantaggio della Fiorentina per il posto Champions è stato nettamente l’evento determinante dello scorso campionato, e anche vedendola come una “sconfitta al photofinish”, è difficile inquadrare la questione in un bilancio negativo.
Aprendo poi la pagina che comprende la nuova stagione, il resoconto del rendimento sembra ancora più nitido: secondo posto a dicembre, lotta aperta per il primo, un solo scontro diretto perso – con la capolista -; squadra forte, competitiva e frizzante anche nelle gare che contano. Dei pezzi di puzzle restano ancora da mettere al proprio posto, sicuramente, ma a fronte della compagine costruita, dei risultati, delle aspettative e del sistema di supporto alla squadra, il bilancio penso possa essere univoco: tutti promossi.
Il voto finale, con tanto di firma, timbro e ceralacca, potrebbe però dover aspettare gennaio, quando la final four di Supercoppa Italiana assegnerà il primo titolo stagionale ad una tra Juve, Milan, Fiorentina e Roma. La sala trofei del Milan femminile è ancora vuota, ma sembra ormai allestita e pronta per essere riempita: due partite per confermare o ribaltare il risultato?
Foto credits: acmilan.com