Domenica 7 febbraio, ore 12.30: al Centro Sportivo Vismara è di scena Milan-San Marino, 13^ giornata di Serie A femminile. La partita sulla carta non dovrebbe essere troppo impegnativa, e infatti mister Ganz regala un turno di riposo a Fusetti e Tucceri, schierando al loro posto Vitale e Rizza. Le restanti pedine non cambiano, all’interno di un modulo ormai evidentemente più simile ad un 3412 invece che 352, data la posizione di Boquete, sempre molto alta e di accompagnamento alle punte, da vera trequartista.

La partita vera, tuttavia, di ciò che appare sulla carta se ne frega a sufficienza, e la gara si rivela molto chiusa e difficile da sbloccare, almeno nel corso del primo tempo. Il Milan femminile non mostra certo la parte migliore di sé, e le giocate sono spesso lente e macchinose: in campo c’è la solita immensa qualità, in tutti i reparti indistintamente, ma il risultato è estremamente più basso delle aspettative. Insomma, l’ennesima gara in cui al Milan femminile non riesce proprio di fare il Milan femminile.
L’inaspettato evento arriva al minuto 50, quando Vitale atterra in area un’avversaria, e l’arbitro assegna il calcio di rigore: Azzurra Corazzi segna il suo primo centro in Serie A femminile, proprio contro il Milan, e la San Marino Academy è avanti.
Quello che però sembrava uno sciagurato evento per la squadra di mister Ganz, si rivela essere lo stimolo necessario per riattivare la corrente, e appena l’arbitro fischia la ripresa del gioco c’è un altro Milan in campo: giocate veloci, intuitive, una fase offensiva rapida ed efficace. Il match che al 50′ segnava l’1-0 per la San Marino, 10 minuti dopo si trova sul 2-1 per le rossonere: l’ormai solita Giorgia Spinelli apre le danze, poi è Natasha Dowie a salire in cattedra con una doppietta, mentre il fiocco finale è opera della neo subentrata Sara Tamborini.
Milan-San Marino termina 4-1 per le rossonere, ma viene registrato come l’ennesimo match poco convincente: a maggior ragione nel momento in cui la squadra funziona, è legittimo chiedersi quale fosse l’impedimento che imbrigliasse le giocatrici fino a pochi minuti prima. Se la maturità calcistica è uno degli elementi che compongono una forte e realmente competitiva ad alti livelli, il match contro San Marino ha insegnato molto, ancora di più in previsione del prossimo ritorno di Coppa Italia, con una semifinale da conquistare.
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