Milan, ecco Openda: 9 segreti dell’obiettivo per l’attacco rossonero

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Uno degli ultimi profili accostati al Milan come numero 9 per la prossima stagione è quello di Loïs Openda. Già ieri mattina la Gazzetta dello Sportaveva parlato del giocatore belga in orbita rossonera, con grande consenso negli uffici di via Aldo Rossi. Oggi, invece, la rosea si concentra su un’analisi più specifica del giocatore.

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In particolare, dà 9 curiosità:

  1. Openda a L’Equipe ha raccontato le sue abitudini per migliorare il rendimento: “Alla sera porto lenti arancioni per gli schermi e, prima di dormire, faccio una doccia calda e prendo la melatonina. Al mattino doccia fredda per svegliarmi. Per recuperare prima, esercizi per la respirazione”. Professionista.

  2. Lois cura l’alimentazione e racconta di una dieta a base di riso, pollo e frutta per avere energia durante la partita. Da piccolo, però, un giorno in cui il suo allenatore si accorse che Lois era arrivato al campo senza aver mangiato, così all’intervallo lo mandò a prendere un hamburger al bar dietro lo stadio. Risultato: tripletta nel secondo tempo.

  3. Het Laatste Nieuws, giornale belga, ha raccolto opinioni e aneddoti da chi ha conosciuto Openda da piccolo. I più curiosi, a distanza di anni, sono quelli di quasi 10 anni fa. Pierre Frenay, un suo ex allenatore, ha raccontato di come Lois nell’Under 14 rischiò di essere tagliato dallo Standard Liegi. “Era il giocatore più veloce dell’intera accademia, ma il suo allenatore dell’U14 non lo aveva trattato adeguatamente”. Pare che arrivò a definirlo “la mia pecora nera” (e se fosse vero, sarebbe ovviamente un pessimo esempio). Openda tenne duro, andò a Bruges e, grazie alla vicinanza della mamma, svoltò una prima volta. Il resto è attualità.

  4. Paul-José M’Poku è un nome che suona familiare. Tra 2015 e 2016 giocò con Cagliari e Chievo, segnando tre gol in Serie A. Sì, ma che c’entra? C’entra perché M’Poku, ai tempi dello Standard Liegi, aiutò la famiglia Openda a pagare la quota associativa. Tempi difficili. Oggi va decisamente meglio. Openda è affermato e rischia di firmare un contratto XL, con il Milan o altra pretendente. Intanto, batte record: in stagione ha segnato la tripletta più veloce nella storia della Ligue 1. Tre gol in cinque minuti. E M’Poku? A lui forse va meno bene. Ha giocato con Al-Wahda e Konyaspor, ora è in Corea all’Incheon United.

  5. Mamma Mariame è la persona più importante nella vita di Lois. «La mia unica ragione di vita», ha scritto anni fa su Instagram. Mariame ha lavorato per due per aiutare Lois e i suoi fratelli nella crescita, ha creduto nel suo sogno di diventare calciatore, gli è sempre stata vicina. Quando Lois è stato convocato dal Belgio per il Mondiale in Qatar, ha raccontato: “Ho ricevuto un messaggio da mia mamma, che era orgogliosa, e da mio fratello… che è quasi svenuto”.

  6. Mamma Mariame ha raccontato che Lois da piccolo è stato ricoverato per una bronchite. “Ha dovuto fare un’operazione particolare. Fuori dall’ospedale, il medico mi disse che non avrebbe più potuto correre”. Chiedetegli qual è la qualità migliore di Openda…

  7. Il Bruges resta nell’oroscopo di mercato del Milan, un anno dopo De Ketelaere. Openda si è trasferito al Bruges a 15 anni e inizialmente ha faticato. Racconto quasi incredibile: è capitato che Lois andasse a scuola a Bruges, prendesse il treno per due ore per vedere la mamma a Liegi e un’ora dopo tornasse a Bruges per l’allenamento della sera. Altro momento difficile. Quando firmò il contratto a 16 anni, invece, la famiglia si trasferì a Jabbeke – a 20 minuti da Bruges – e tutto migliorò. Il Bruges non per caso è stato il primo club che lo ha fatto giocare al massimo livello: due campionati di prima divisione in Belgio, poi la cessione al Vitesse, in Olanda. Protagonista della trattativa, Vincent Mannaert, lo stesso dirigente che ha parlato con il Milan per De Ketelaere. Ha raccontato Mannaert un anno fa: “Ho venduto Openda in 72 ore, per De Ketelaere i giorni non bastavano mai”.

  8. Openda conosce l’Italia. Tra il 2017 e il 2018 ha partecipato a due Viareggio, giocando contro la Juve di Kean e facendo gol al Sassuolo di Mota e Raspadori. In Nazionale ha segnato due gol con l’Under 19 a Padova (in porta c’era Carnesecchi) e ha sfidato Leao in un Belgio-Portogallo U17.

  9. “Mia mamma è di origine marocchina, mio papà di origine congolese. Avrei potuto scegliere un’altra nazionalità”, ha detto Openda. Invece, è sempre stato deciso: Belgio, dove è cresciuto. “Quando vedi De Bruyne con la palla, sai che te la metterà sui piedi”.

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