TATTICA
I punti salienti dell’analisi tattica di Milan-Crotone realizzata da Mister Emanuele Bottoni ne “La stanza di Bottoni” del 08/02/2021 (https://www.youtube.com/watch?v=Rk6mraRtRhQ)
Nonostante la situazione infortunati sia decisamente migliorata rispetto a qualche settimana fa il Milan ha ancora oggi delle assenze pesanti.
Bisogna fare i complimenti a Pioli per non essersi mai lamentato. Fortunatamente quando una squadra ha un’organizzazione come la nostra un singolo non può cambiare tale organizzazione, può mancare la giocata del singolo ma non l’identità di squadra.
L’unico giocatore che realmente aggiunge qualcosa quando entra è Çalhanoğlu, perché interpreta il ruolo come nessun’altro e ha delle letture dei tempi di gioco di alto livello.
Cambia volto alla squadra: si posiziona dove serve e cuce i reparti tra loro. Nella trequarti ha la giocata rapida che gli altri non hanno. È bravo nel pressing, ha un buonissimo tiro da fuori e tempi di scambio e inserimento.
Il Milan è ancora in fase di ripresa: il primo tempo dimostra che il Milan non è al 100%, il Crotone ha preparato bene la partita e i primi 15/20 minuti ha giocato meglio, ha interpretato bene le situazioni tattiche e ha avuto 4/5 occasioni interessanti.
Questo dimostra che la squadra non ha avuto un ottimo approccio alla gara, non dovuto a superficialità ma perché sta riacquistando delle certezze recuperando delle energie fisiche e mentali. I rossoneri ora sono altalenanti, concedono più occasioni, sono meno compatti e più timidi nel pressing offensivo.
Ora veniamo studiati dagli allenatori avversari e non siamo più sottovalutati come poteva essere fino a qualche mese fa: se una squadra ha questa costanza ed è in cima alla classifica è perché ha dei valori. Il lato positivo di questa stagione è che non si stanno perdendo punti contro le cosiddette “piccole”, cosa tipica da grande squadra.
Sulla costruzione dal basso Zanellato resta su Leão, una mezzala segue il nostro centrocampista che sta più alto e l’altra, in questo caso Benali, va a fare il trequartista e va sul nostro costruttore di gioco, cioè sul centrocampista che si abbassa.
I due attaccanti vanno a uomo sui due centrali e i due quinti leggono l’azione e si muovono di conseguenza, in questo caso Theo è stato bravo ad entrare dentro al campo per fornire una giocata facile a Donnarumma. Pioli, come in questo caso, ha dovuto studiare delle uscite diverse.
Se entrambi i nostri centrocampisti si abbassano rendono facile la lettura alle mezzali del Crotone, Benali e Vulić, che salgono in pressing su di loro, Zanellato rimane su Leão e i quinti sono già predisposti all’uscita sui terzini.
In questo caso Gigio ha dovuto rinviare lungo su Ibrahimovic o Rebic.
Uno tra Meïte e Kessie deve rimanere più alto per fornire più soluzioni. Fortunatamente il Milan è pragmatico: non si ostina con una rischiosa costruzione dal basso. La palla lunga non è il male assoluto, soprattutto se hai gli uomini giusti per poterla giocare. C’è la possibilità di saltare dei passaggi e guadagnare dei tempi di gioco, così da andare subito al sodo. Visto che non rischiamo la costruzione da dietro a tutti i costi, abbiamo giocatori rapidi e veloci con i quali verticalizzare e abbiamo Ibra che è in grado di ripulire i palloni alti, il Milan è una squadra che non ha bisogno di un possesso palla prolungato per essere pericolosa.
In fase offensiva il Milan spesso utilizza la sovrapposizione interna dei propri terzini, sia Hernandez che Calabria. Questi movimenti mettono in difficoltà la difesa avversaria perché, anche se si difende con un centrocampo a tre, si trova contro Leão, Kessie e Meïte.
Inoltre, se a questi aggiungi l’inserimento centrale di un terzino che fa questo movimento tipico della mezzala rendi difficile la lettura dei movimenti ai tuoi avversari.
Non solo c’è la possibilità che si liberi il terzino, ma se questo viene seguito, come in questo caso dove Vulić segue il movimento di Calabria, allora al limite dell’area si crea uno spazio libero per un nostro giocatore, in questo caso Leão. Questo rende il Milan imprevedibile e pericoloso, anche grazie all’abilità tecnica dei nostri singoli. Una prerogativa del Milan è quella di portare sempre 5 o 6 giocatori nell’area avversaria, questo dato aiuta a spiegare l’alto numero di rigori assegnati a nostro favore.
L’abbondanza di giocatori rossoneri nella trequarti avversaria ha costretto Stroppa a tenere Zanellato e una mezzala, soprattutto Benali, allineati.
Quando il Crotone era in fase di costruzione il Milan dimostra di essere molto organizzato: quando Leão, che è molto veloce, va in pressing sul difensore centrale e sul portiere con il supporto di Ibrahimovic e di un esterno tra Saelemaekers e Rebić, l’altro esterno va a prendere il playmaker avversario.
In alternativa abbiamo Ibrahimovic, Rebić e Saelemaekers sui tre difensori centrali avversari e Leão su Zanellato. Kessie e Meïte si posizionano di conseguenza e i nostri terzini rimangono prudentemente abbassati, dal momento che, in fase di costruzione, il Crotone teneva i propri esterni molto alti sulla linea di centrocampo.
Tomori deve lavorare meglio di reparto e con la squadra: è ancora troppo istintivo ma ci sta, visto che si allena con i nuovi compagni da sole due settimane. Sembra più abituato a giocare in una difesa a tre. Questi errori possono essere fatti in queste partite perché difficilmente vieni punito, l’importante è riguardare queste situazioni il giorno dopo per evitare che si ripresentino in partite come il derby.
Sul cross di Rispoli Tomori si perde Di Carmine, non lo guarda e si fa attirare dalla palla. Calabria non lo aiuta perché sbaglia la scelta su chi dare la priorità tra la punta e Pedro Pereira. Rebić sarebbe dovuto essere più reattivo sull’inserimento di Rispoli, soprattutto perché Theo è rimasto alto. Fikayo è istintivo e muscolare, i suoi sono errori di gioventù sui quali si può lavorare. Kessie ha coperto l’avanzata offensiva di Hernandez e per questo si trova in quella zona di campo.
Sui corner a favore sono state prese due o tre ripartenze pericolose. In questo caso Tomori sbaglia perché in occasione di palla scoperta il centrale deve scappare verso la propria area, non andare incontro al portatore di palla. Se l’avversario indovina il lancio allora la punta va in porta da sola. Calabria, quando si accorge del movimento di Tomori, prova il fuorigioco individuale, ma così facendo mette il corpo in una posizione tale da non essere più in grado di recuperare uno scatto verso la porta di Di Carmine o Vulić.
Saelemaekers da punto di vista tecnico ha giocato una brutta partita, ma dal punto di vista dell’aiuto ha dato una mano e si è sacrificato. Se il Milan sta lassù è perché molti giocatori hanno fatto dei sacrifici in campo che hanno permesso ad altri compagni di poter attaccare in modo più spregiudicato perché consapevoli di avere copertura dietro di sé.
Rebić sta recuperando atleticamente, ora corre molto meglio e sta riacquistando gamba. Rispetto alle prime uscite dopo l’infortunio al braccio e la positività al COVID si vede che è in netta ripresa, non tanto per i gol, ma appunto per quanto riguarda la corsa.
Mandžukić è forte: è entrato deciso e con la giusta mentalità, la stagione passerà da qualche suo gol.
Italiano merita di stare dove si trova perché ci è arrivato con i risultati. Lo Spezia sta facendo molto bene in Serie A: sono molto organizzati. Non andremo in Liguria per passeggiare, ci andremo con grande convinzione e determinazione.
Per rileggere le pagelle di Milan-Crotone http://radiorossonera.it/pagelle/7341/pagelle-milan-crotone-ibra-500/