Si è appena conclusa l’Assemblea degli Azionisti di AC Milan, volta ad approvare il bilancio del club per l’esercizio 2021/2022. L’associazione dei piccoli azionisti APA Milan ha avuto l’occasione di porre qualche domanda al presidente Paolo Scaroni e all’amministratore delegato del club Ivan Gazidis.

Il Consigliere Gerry Cardinale, principale rappresentante del socio di maggioranza assoluta Redbird, ha recentemente dichiarato che “le società vanno scosse”. È possibile avere qualche elemento in più?
SCARONI: “Certamente abbiamo un azionista che ha competenze ed esperienze in materia sportiva, che nell’interesse del Milan devono essere sfruttate il più possibile. Io ho avuto modo di conoscere il suo team, credo che il Milan possa beneficiare su tutti i fronti da questo azionista e dal suo contributo di competenze che noi sul fronte internazionale non avevamo. Siamo ottimisti, soprattutto per una fase di crescita del nostro brand e del nostro club. Stiamo vivendo una nuova fase, dopo il risanamento vissuto negli ultimi 4 anni possiamo fare un passo in avanti”.
Gazidis, Furlani e il nuovo AD – Dalle informazioni riportate dai media, il contratto dell’AD Ivan Gazidis scadrà nel dicembre p.v. e sarebbe sua intenzione intraprendere nuovi percorsi professionali. Nel caso tale informazione fosse veritiera, l’Associazione dei Piccoli Azionisti intende esprimere il proprio ringraziamento per la competenza, la passione, il basso profilo e la fermezza con cui ha gestito le sorti della nostra Società, fra problemi di bilancio, pandemia e, purtroppo, anche problemi di salute personale. Per noi di APA Ivan è stato un amico. Ha capito perfettamente l’utilità dei piccoli azionisti come raccordo con i tifosi. Qualora lui effettivamente decidesse di lasciare fra un mese, vorremmo sapere se il suo sostituto sia già stato individuato, e se le voci secondo le quali possa essere nominato AD del Milan il Consigliere Giorgio Furlani, abbiano qualche fondamento.
SCARONI: “Non commento le decisioni professionali di Ivan, lo ringrazio per quello che ha fatto per il Milan e il vostro applauso dice tutto. E’ facile fare il presidente di una società quando si ha un AD come Ivan”.
Rapporti con la UEFA – Il Milan ha avuto un percorso complicato in Europa, anche a causa di arbitraggi a dir poco negativi. Sappiamo che lo stile della Casa è quello di non lamentarsi pubblicamente. Però le lamentele private non sembrano sortire grandi effetti. Vi è da parte della Società l’intenzione di cambiare postura?
SCARONI: “Vi dirò il mio pensiero, non parlo a nome di AC Milan: io non protesterò mai per un arbitraggio, la trovo una cosa inutile e nel lungo periodo le ingiustizie avvengono da tutte le parti. Il nostro stile è quello di Milan-Spezia, quando dopo l’errore di Serra sono andati a consolare l’arbitro. Questo, ripeto, è solo il mio pensiero”.
Superlega – Nei giorni scorsi si è tornati a parlare di Super League. La società che gestisce il progetto ha indicato nella stagione 2024/25 quella della sua prima manifestazione. Poiché la partecipazione nella Super League Company SL, sebbene svalutata, è ancora presente nel bilancio dell’AC Milan Spa, desideriamo conoscere quali sono allo stato gli intendimenti rispetto ad una partecipazione del nostro Club a tale competizione che – anche in considerazione della postura della UEFA e dei suoi comportamenti non equidistanti nei confronti dei diversi partecipanti alla Champions League – APA accoglierebbe con favore.
SCARONI: “La Superlega per il Milan è accantonata. Quelli che non sono accantonati sono i problemi che avevano suscitato la nascita di questa idea. Mi auguro che i vari problemi che travagliano il calcio europeo e italiano non vengano accantonati: speriamo che la UEFA si faccia carico di trovare soluzioni a questi temi”.
Nuovo stadio – In considerazione dei rischi connessi alle lungaggini burocratiche, all’effettiva capacità economica dell’Inter FC, e della conseguente incertezza sui tempi di realizzazione, che potrebbero ulteriormente procrastinare l’attivazione di un’importante fonte di ricavi fondamentali per la crescita del Club, vorremmo conoscere l’effettivo stato di avanzamento del progetto, se le nostre preoccupazioni sono infondate (in particolare con riguardo alla capacità dell’Inter di partecipare al progetto) e se esista la possibilità, oltreché un piano alternativo, per la realizzazione di un nuovo stadio di esclusiva proprietà del nostro Club.
SCARONI: “E’ in corso il dibattito pubblico, una procedura che non sapevo esistesse e che riguarda i progetti realizzati su suolo pubblico e in cui l’investimento è superiore ai 300 milioni di euro. Siamo caduti dentro questa strana procedura italica, ma mi sembra che stia procedendo abbastanza bene. Ci sono delle osservazioni (ad esempio i residenti di San Siro vedono lo stadio vicino alle case, noi abbiamo risposto che il rumore sarà inferiore visto che lo stadio sarà strutturalmente chiuso, ci sono associazioni che dicono che lo stadio è troppo piccolo ecc), ma mi sembra che il dibattito si sia incanalato bene. Mi auguro di avere una risposta i primi di novembre, e spero nel caso di risposta positiva aiuti a semplificare i ricorsi al TAR, perché ci saranno. In parallelo non rinunciamo a vedere altre alternative. A San Siro, lo stadio dev’essere con l’Inter, e qui si pone il problema della salute finanziaria dell’Inter. Io mi occupo del Milan, ma non mi sono state manifestate difficoltà economiche sull’investimento dell’Inter verso lo stadio. L’investimento è talmente necessario da far fatica a pensare che non si trovi una soluzione. Quando lavoriamo su altre ipotesi, lì si possono aprire altre soluzioni: insieme all’Inter, da soli… siamo aperti ad altre ipotesi”.
Rapporto con i tifosi – L’Associazione dei Piccoli Azionisti ha più volte espresso, anche in questa sede, la propria convinzione che una costante e sistematica azione di contatto del Club con i propri tifosi e di rafforzamento del loro legame di appartenenza, oltre ad essere elemento imprescindibile della vita di un club sportivo come il nostro, sia il principale presupposto per lo sviluppo dei ricavi commerciali e di quelli da merchandising.
SCARONI: “Mi viene detto che il Milan ha 400milioni di fans nel mondo, che purtroppo invecchiano. Se non facciamo bene in Champions League avremo solo tifosi 90enni. Dobbiamo nutrire nuovi fan con performance buone in Champions League”.
Rispetto agli attuali ricavi e alla futura espansione degli stessi, la società ritiene complesso o superabile agevolmente il Settlement Agreement firmato con la UEFA?
GAZIDIS: “Raggiunto settlement agreement con l’UEFA, sono fiducioso, soddisferemo i termini dell’accordo spero e credo senza multe o punizioni da parte dell’UEFA nei prossimi 3 anni. Siamo sulla giusta strada, il progetto presentato all’UEFA è stato cauto, abbiamo considerato anche di non qualificarci alla Champions nei prossimi anni. Credo e ripeto che i problemi con la UEFA diventino il prima possibile una cosa passata”.
In quale esercizio la Società si aspetta di raggiungere il pareggio di bilancio?
SCARONI: “Stiamo andando bene sui ricavi, migliorano anno dopo anno. In conclusione c’è l’accordo con Emirates, abbiamo nuovi sponsor e stiamo registrando dei progressi notevoli sul fronte dei ricavi. Quanto andiamo avanti in Champions sarà fondamentale. Ad un certo punto, al breakeven dovremo arrivarci. Io sono soddifatto del breakeven di cassa, perché salvo operazioni di mercato importanti non ci mangiamo cassa”.
La quotazione del Club è un obiettivo futuro dell’attuale socio di maggioranza?
SCARONI: “Non ho mai sentito questa intenzione, anche se la decisione non spetta a me. Dovessero chiedere a me, direi lasciamo perdere. Vedendo quello che è successo alle società di calcio quotate direi che non è stato un percorso felice. Ma non è un tema sul quale prendo decisioni”.
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