il 13/10/2018 alle 15:15

Milan, bilancio 2017/18: l’analisi approfondita di Milanisti 1899

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MILAN, BILANCIO 2017/18 –  L’associazione dei piccoli azionisti “Milanisti 1899” ha potuto analizzare in anteprima il bilancio 2017/2018 che sarà approvato nella prossima assemblea del 25 ottobre. A tal proposito risultano confermate alcune anticipazioni già effettuate (https://www.radiorossonera.it/milan-bilancio-2018-19-analisi-milanisti1899/) infatti il valore della produzione del club si è attestato a 236,4M, mentre quello consolidato a 256,3M. Ricordiamo che il bilancio consolidato attiene al “gruppo Milan”, quindi coinvolge anche le società controllate dal club (compresa quella cinese sulla quale, purtroppo, torneremo più avanti). È bene precisare, inoltre, che la società ha confrontato il bilancio 17/18 con un bilancio virtuale 16/17, giacché il Milan ha modificato il suo bilancio da “anno solare” a “stagionale” e questa modifica è andata a regime soltanto nel 17/18. Quindi il bilancio 16/17 è stato creato unendo il semestre giugno-dicembre 2016 e gennaio-giugno 2017.

(valore club)

(valore gruppo)

Per quanto riguarda i costi della produzione, invece, il club ha generato uscite per un ammontare pari a 345,3M, mentre il gruppo 354,4M.

(costi club)

(costi gruppo)

Il gruppo risulta avere una posizione finanziaria netta negativa pari a 128,4M

Sul punto è bene ricordare ai tifosi che la voce “obbligazioni” non comparirà più nell’attuale bilancio in quanto gli azionisti di maggioranza in data 25 settembre 2018 hanno rimborsato anticipatamente i due bond quotati sul terzo mercato di Vienna. Non si trascuri, inoltre, la favorevole circostanza che per effetto di questo rimborso il club, in futuro, si vedrà esentato dal corrispondere ancora cospicui interessi e nondimeno godere di miglior trattamento circa le maggiori commissioni per le fideiussioni prestate.

A ciò bisogna aggiungere che per effetto dei versamenti in conto futuro aumento di capitale per complessivi 170,4M effettuati dalla proprietà nei mesi di agosto e settembre, l’equilibrio patrimoniale della società è stato ripristinato.

La continuità aziendale

Il collegio sindacale ha statuito che non esistono rischi inerenti la “continuità aziendale” in quanto ci sono diversi indicatori che danno sicurezze al riguardo:

Quindi uno dei requisiti più chiacchierati della passata stagione è ampiamente garantito dagli amministratori e certificato dai revisori che non hanno avuto nulla da obiettare. La UEFA ovviamente gradirà, visto che in queste settimane dovremo discutere delle sanzioni riguardanti il “passato” ma che potrebbero incidere anche sul “presente/futuro” qualora sul tavolo ci fosse il VA che, per chi non lo sapesse, è comunque una sanzione al pari del SA ma, ovviamente, dalle maglie molto più larghe e di cui possono beneficiare solo quei club che hanno avuto un recente cambio di proprietà.

Il deficit della stagione 2017/2018

Il club risulta avere un deficit pari a 135,6M, mentre la perdita consolidata si attesta a 126M. La differenza rispetto al precedente bilancio è dovuta principalmente:

– all’imponente campagna acquisti effettuata dal club che ha generato un incremento degli ammortamenti e svalutazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per 49,3M

– da maggiori costi per il personale tesserato pari a 13,2M

– da maggiori oneri finanziari pari a 23,6M

– da minori proventi da sponsorizzazioni pari a 10,1M.

Queste deminutio sono mitigate da maggiori incrementi derivanti da attività quali:

– gestione dei calciatori per 36,6M

– maggiori incassi da gare per 13,7M

– maggiori proventi da diritti TV per 10,9M

Il deficit, inoltre, è maggiore rispetto a quello che tutti ipotizzavano (80/90M) per due fattori principali:

– la svalutazione dei giocatori per 21M

– l’accantonamento di 17,5M per eventuali sanzioni che potrebbe comminarci la UEFA

Le principali voci positive del conto economico

I ricavi da stadio:

I ricavi da sponsor segnano un decremento dovuto alla rimodulazione del contratto con Adidas che dopo il cambio di proprietà ha deciso di rinegoziare al ribasso il contratto nella stagione 17/18, per poi abbandonare definitivamente il club al 30 giugno 2018 in luogo di Puma.

Importanti le plusvalenze generate e contabilizzate subito tra cui quelle di Niang, Lapadula e Kucka:

Le principali voci negative del conto economico

I costi per servizi sono in leggero aumento ma si attestano su un proporzionato 23% rispetto al valore della produzione.

I costi specifici tecnici sono aumentati in virtù delle spese sopportate per gli agenti ma percentualmente sono in linea con i costi dei cartellini come vedremo più avanti.

Le consulenze, invece, sono aumentate principalmente per le attività legate al rifinanziamento del debito e per la difesa legata alla disputa con la UEFA.

Il costo del personale in forza al club è aumentato di soli 15M:

Questo invece il prospetto relativo ai calciatori, tecnici e istruttori:

Le principali minusvalenze sono quelle legate a Rodrigo Ely e Sosa:7

Il calciomercato estivo

La somma algebrica tra i crediti (36+16,9) e i debiti (83,2+88,7) verso altri club, sia italiani che stranieri, comporta un disavanzo da calciomercato pari a -119M, inferiore rispetto a quello che avevamo immaginato:

Questi sono i principali crediti e debiti verso la lega nazionale professionisti (camera di compensazione) e verso squadre straniere:

È bene specificare che le svalutazioni effettuate su Kalinic (8,6M) e Bacca (11,3M) hanno comportato un valore residuo dei giocatori pari a 1,9M per Bacca e 11,6M per Kalinic. Ciò vuol dire che nel bilancio corrente ogni cifra superiore a 1,9M e 11,6M genererà una plusvalenza per i due succitati giocatori.

I reali costi del calciomercato 2017/2018

Qui di seguito potete leggere tutti i costi storici dei nuovi calciatori ed i compensi legati agli agenti al 30.06.2018:

Bonucci: costo 44M, agente: 1,6M

Borini: costo 5,5M, agente: 0

Conti: 24,2M, agente: 0,96M

Cutrone (rinnovo): agente: 0

Donnarumma G. (rinnovo): agente: 0,36M

Donnarumma A.: costo 0,9M, agente: 0

Biglia: costo 19,2M, agente: 0,8M

Calhanoglu: costo 21,3M, agente: 1M

Suso (rinnovo): agente: 0,3M

Halilovic: costo 20mila euro, agente: 0

Kalinic: costo 27M, agente: 1,5M

Kessie: costo 32M, agente: 1,4M

Musacchio: costo 17,7M, agente: 1,2M

Reina: costo 0M, agente: 3M

R.Rodriguez: costo 14,2M, agente: 0,3M

Strinic: costo 0M, agente: 2M

Costi storici per giocatori nuovi al 30.06.2018: 205,1M

Costi storici per nuove spese agenti al 30.06.2018: 14,42M (7% del costo complessivo dei giocatori, leggermente superiore al 5% preventivato a causa degli importi elargiti per Reina e Strinic).

Il de profundiis firmato Cina

Infine purtroppo dobbiamo soddisfare un’ultima curiosità: l’andamento della società cinese creata per aumentare gli introiti commerciali dall’oriente.

La società chiamata “AC Milan (Beijing) Sports Developemnt Co. Ltd.” al 30.06.2018 ha generato un valore della produzione pari a 600 mila euro, con una perdita d’esercizio pari a 1,3M.

Inutile aggiungere altro: per il momento è un colossale fallimento che, speriamo, nei prossimi mesi possa invertire la tendenza.

Conclusioni finali

Il bilancio 2017/2018 si chiude con una perdita importante, maggiore di quella preventivata dalla precedente proprietà. Come specificato, la differenza negativa è il risultato di una serie di costi difficilmente prevedibili (pari a circa 40M) caricati nel bilancio chiuso al 30 giugno 2018. Questa scelta, la cui paternità probabilmente è attribuibile alla proprietà americana, trova diverse giustificazioni:

– l’accantonamento pari a 17,5M si è reso necessario in virtù della disputa che stiamo affrontando con la UEFA che, com’è stato già diffusamente spiegato, potrebbe sanzionare l’AC Milan con un Settlement Agreement o comunque con sanzioni pecuniarie non diverse da quelle comminate a Roma e Inter.

– la svalutazione di diversi giocatori per un ammontare complessivo pari a 21M, la maggior parte attribuibili a Kalinic e Bacca, hanno consentito al club di ottenere dei valori residui molto più bassi di prima. E, grazie a ciò, nella campagna acquisti “a saldo zero” appena conclusa, la società ha potuto vendere Kalinic e Bacca senza generare minusvalenze; anzi, probabilmente, il contrario.

– appesantire maggiormente il bilancio 2017/2018, come già accennato, potrebbe avere una sua logica qualora la società decidesse di richiedere nuovamente un Voluntary Agreement. Infatti il nuovo bilancio 2018/2019, grazie al maquillage contabile fatto in quello precedente e alla conversione del debito in equity, risulterà avere una PFN invidiabile (la maggior parte dei debiti sarà collegata al semplice factoring), neanche lontanamente paragonabile alle posizioni finanziarie nette di Juventus, Roma e Inter.

Quindi la nuova proprietà si presenterà davanti alla UEFA con una situazione contabile e finanziaria ampiamente sotto controllo, avendo già ripristinato l’equilibrio patrimoniale e avendo già azzerato o quasi i debiti.

Degno di nota anche il calciomercato 2017/2018, che ha registrato passività per -119M (saldo tra debiti e crediti) e nel corso del quale la precedente proprietà ha saputo mantenere un corretto equilibrio tra costi dei cartellini e spese per agenti sportivi. Il rapporto è di un ottimo 7% ma sarebbe stato anche più basso senza gli ultimi due acquisti: Reina e Strinic. Malgrado le spese imponenti il rapporto fatturato/spese personale è in diminuzione e si attesta al 58,7%. Infine vanno menzionate anche diverse plusvalenze importanti, su tutte quella di Niang.

L’unico vero fallimento del bilancio 2017/2018 è la società cinese creata per aumentare gli introiti dall’oriente. Dalla lettura del conto economico e dello stato patrimoniale della suddetta società, possiamo affermare che ad oggi ha comportato più spese (1,9M) che ricavi (0,6M).

Associazione Milanisti 1899

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