MESSIAS – Junior Messias è stato presentato ufficialmente in conferenza stampa. Di seguito riportate le sue dichiarazioni, raccolte dalla redazione di Radio Rossonera:
Quali sono le tue emozioni e sensazioni?
Trovare subito giocatori importanti e un allenatore importante sono emozioni che non si provano tante volte. Sono contento, mi ha fatto molto piacere indossare la maglia del Milan.
La cultura del lavoro è la chiave del tuo successo?
Si ci sono tante componenti da mettere insieme. Il talento non basta e il lavoro non basta. Serve tutto quanto.
Nel giro di 5-6 anni sei passato dal fattorino alla Serie A. Cosa significa essere qui?
Essere al Milan è il massimo della vita. Qualsiasi ragazzino vorrebbe. Essere qua è un motivo di orgoglio e soddisfazione. Sono stati pagati il lavoro e i sacrifici.
Nel 4-2-3-1 di Pioli sei più un esterno o un sottopunta?
Ho già parlato col Mister, mi metto a disposizione. Sono nato esterno ma ho giocato anche sottopunta. Deciderà lui.
C’è un giocatore del Milan dei brasiliani che hai avuto come idolo?
Dirne solo uno è difficile. Dida, Cafu, Serginho, Kakà. Tutti giocatori forti e non solo brasiliani, anche Gattuso e Maldini. Quello era il Milan del sogno. Ti faceva divertire.
Nel tuo percorso hai fatto fatica essendo venuto da lontano?
Sono arrivato al Milan e devo giocare come un giocatore da Milan. Il passato e i ricordi sono indietro.
Il fatto di essere un brasiliano al Milan ti crea responsabilità?
No, non me la sento. Gioco a calcio perchè mi piace. Essere brasiliano o no non fa differenza. Il Brasile anni faceva paura a tutti ma ora le cose sono cambiate. Non devo strafare perché sono brasiliano.
Che differenze avverti dal Milan dell’anno scorso a questo?
Secondo me anche anno scorso il Milan poteva vincere. Quest’anno c’è tanta voglia fin dalle amichevoli. Sicuramente il Milan era già competitivo. Ci proveremo.
Ci racconti la notte della trattativa?
Non ho dormito. Aspettavo la notizia e mi ha chiamato il mio procuratore. Poi ho parlato con tutti, Paolo e Massara. Quando è arrivata la notizia ero molto contento.
Le prime partite sono sfide difficili. Ti senti pronto?
Non vedo l’ora di scendere in campo e giocare con questa maglia. Sono sfide che mi caricano.
Avverti la responsabilità di essere l’ultimo acquisto più atteso?
No, capisco che i tifosi dopo 8 anni senza Champions si aspettavano un nome importante. Loro mi hanno dato fiducia e va ripagata. Dovrà parlare il campo.
Chi ti ha impressionato di più tra i tuoi nuovi compagni? Da chi puoi imparare?
I giocatori ora sono in Nazionale. Ibra è un esempio per tutti, ma devo imparare da tutti. Devo vedere quello che fanno loro e imparare.
Quando guardavi la Champions avevi un idolo?
Adesso è rimasto Ibra. È bello incontrare giocatori di quel livello lì, ma il giocatore lo abbiamo in casa.
Cosa ti senti di poter portare al Milan?
Questa squadra ha già tante cose. Io cercherò di portare la mia voglia di lavorare e il mio modo di giocare.
Si è parlato tanto della tua storia. Qual è il tuo sogno?
Vincere lo Scudetto e la Champions naturalmente.
Arrivi al Milan a 30 anni. È l’età giusta?
Si. Sono maturato tanto. Arrivarci a 30 anni è diverso da arrivare a 22. La testa è diversa. Doveva succedere così.
Cosa ha convinto Maldini e Massara a puntare su di te?
C’erano anche altre squadre ma quando c’è il Milan non ci pensi neanche. Loro hanno studiato e parlato con le persone con cui ho lavorato. Hanno visto qualcosa altrimenti non avrebbero preso un giocatore da una serie minore. Le mie doti tattiche e fisiche.
Hai voglia di trasformare San Siro in un “sambodromo”?
Quello è il mio modo di giocare. Se sarà così sarà bello. Nel calcio la fantasia ci vuole e ultimamente è mancata. A me farebbe piacere.
photocredits: AC Milan
Leggi QUI la conferenza stampa di Tiemoué Bakayoko