Mesbah e la curiosità sulla visita a Milanello: l’ambizione e il lavoro di Pioli sotto gli occhi dell’ex
Djamel Mesbah ha vestito la maglia del Milan dal gennaio del 2012 al gennaio del 2013: un anno esatto succeduto, poi, dal passaggio definitivo al Parma. Tanto è bastato, però, per far restare il rossonero nel cuore dell’algerino, che a distanza di 10 anni parla con affetto del periodo passato a Milanello. In un’intervista rilasciata ai microfoni di Milannews.it, passa dall’attualità ai ricordi del passato. Curioso, in particolare, il retroscena sulla sua visita al centro sportivo agli ordini di Stefano Pioli. Di seguito, le dichiarazioni di Mesbah.

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Pioli e il mercato, ma anche Ibra e Allegri
Milan-Juventus è già decisiva per lo scudetto?
“Ho avuto Allegri al Milan e, come direbbe lui, è una partita di grande spessore e da vincere, ma non decisiva per lo scudetto, in termini di punti: alla Juve serve, in caso di vittoria, per guadagnare punti sui rossoneri, alla squadra di Pioli per consolidare il primato. Adesso come adesso, non c’è ancora nulla di decisivo”.
A proposito della squadra di Pioli: hai rilevato un netto miglioramento rispetto alla scorsa stagione?
“Io, un anno e mezzo fa, sono stato a Milanello a vedere un allenamento condotto da Pioli. Non ho avuto nessun dubbio sul progetto che avesse in mente. Voleva riportare il Milan a vincere e, in pochissimo tempo, ha ottenuto scudetto e semifinale di Champions. Tatticamente vuole una squadra aggressiva, sempre nel dominio del gioco. Quello che è stato fatto quest’anno è stato soltanto migliorare l’organico con qualche calciatore di spessore in più”.
I neo-acquisti che ti hanno colpito maggiormente?
“Tutti, direi. Se devo citarne uno soltanto, dico Pulisic. Calciatore intelligente, già con esperienza internazionale. Io, personalmente, penso che Leao sia un valore aggiunto per il Milan. Ho giocato con Ibrahimovic: se lui ti definisce un genio del calcio, un motivo c’è. Non è uno che regala complimenti”.
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Le assenze e lo Scudetto
Il Milan affronterà la Juventus senza Maignan e Theo Hernandez. Quale sarà l’assenza più significativa?
“Io dico quella di Maignan, perché è un portiere chiave proprio nel tipo di calcio che vuole fare Pioli: imposta dal basso e ti agevola nella prima pressione, oltre a essere un fenomeno tra i pali. Anche Theo è importante a livello offensivo. Però sapete cosa c’è? Secondo me il Milan ha un organico competitivo anche nelle cosiddette ‘riserve’. Per cui penso che queste due assenze pesino, ma non più di tanto sul tipo di partita che vorrà preparare Pioli contro la Juve”.
Rossoneri favoriti per lo scudetto? Mesbah chiude così:
“Mi sembra che il Milan abbia fatto vedere di che pasta è fatto. Tanti parlano del derby perso, però io sto notando che i rossoneri non stanno perdendo un punto nemmeno contro le cosiddette “piccole”. Sono questi i fattori determinanti che ti fanno vincere un campionato”.
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