Eroe per una notte dell’ultima coppa alzata dal Milan.
Spesso parliamo di meteore che non hanno lasciato alcun segno nella storia del Milan. Giocatori spariti, rinati in altre squadre, giocatori che hanno giocato poco e che non hanno lasciato un buon ricordo nella mente dei tifosi rossoneri.
Il caso di Mario Pasalic è alquanto singolare. Approda al Milan tra lo scetticismo generale, in un periodo in cui il mercato era dettato da operazioni di prestito o di parametro zero. Pasalic veniva dal Chelsea, o meglio era di proprietà del Chelsea. Dopo un paio di prestiti all’ Elche e al Monaco Pasalic giunge a Milano sponda rossonera nella stagione 2016-2017. Sono forse le poche aspettative su di lui a farlo giocare libero e privo di pressioni.
Il centrocampista croato col passare del tempo acquisisce sempre più sicurezza, diventando uno dei perni fondamentali del Milan di Montella. Ha corsa, inserimento, e fisico. Tecnicamente ha tanto da migliorare, ma riesce a ritagliarsi uno spazio importante. Regala 3 punti pesantissimi a Bologna, in 9 contro 11, dopo la magica azione di Gerard Deulofeu, insaccando alle spalle del portiere rossoblù.
Il motivo per cui ricordiamo di più Mario Pasalic è indubbiamente la finale di Supercoppa italiana a Doha contro la Juventus. Dopo una partita estenuante riesce a rimanere lucido e a realizzare il rigore decisivo nella lotteria finale, con una botta di potenza sotto la traversa. Spensierato, deciso, libero. Esattamente come quando era arrivato.
Purtroppo le innumerevoli vicende attorno al contesto Milan di quel periodo (e le richieste non comode del Chelsea) porteranno alla separazione (con la fine del prestito) al termine della stagione. Ora Pasalic è uno dei punti di forza dell’Atalanta di Gasperini e tanti milanisti rimpiangono il mancato riscatto del talento croato, che rimarrà semplicemente una delle tante meteore del Milan.
Photo Credits: acmilan.com
Enrico Boiani
